IBM ha presentato i risultati finanziari validi per il terzo trimestre del 2014: negativo soprattutto rispetto alle aspettative ed ai piani futuri. Il fatturato totale da 22,4 miliardi di dollari ha significato un calo del 4 per cento , con un due per cento di aggiustamento derivante dall’outsourcing del servizio di assistenza clienti e della divisione business and currency . Inoltre il guadagno per azione è stato di 3,68 dollari, cioè 14 per cento sotto i 4,32 dollari attesi .
Questo ha fatto calare il titolo in Borsa di 7 punti percentuali ed ha trascinato con sé in basso l’indice Dow Jones: dei 102 punti persi nelle contrattazioni successive all’annuncio delle performance finanziarie di IBM, 85 sono direttamente collegati ai risultati dell’azienda ICT.
Nonostante cresca il cloud (più 50 per cento rispetto all’anno passato), il mobile che è quasi raddoppiato ed il fatturato derivante dai servizi di sicurezza (più 20 per cento), il trend fotografato in quest’ultimo trimestre e la flessione registrata spingono IBM a rivedere le previsioni per il 2015 ed in particolare è stato abbandonato il preannunciato progetto di distribuire 20 dollari ad azione in profitti il prossimo anno .
Oltretutto il resoconto non comprende l’ appena annunciato e confermato accordo con cui ha ceduto a GlobalFoundries la divisione di produzione di chip che ha rappresentato negli ultimi anni un peso per i suoi profitti: l’operazione dovrebbe costare ad IBM – sommando ai 1,5 miliardi sborsati a favore di GlobalFoundires le perdite generate da operazioni interrotte e dai mancati introiti – 4,7 miliardi di dollari.
Il CEO di IBM Virginia M. Rometty, d’altronde, ha cercato di inquadrare i risultati non troppo positivi prorio nell’ottica di un periodo di transizione, in cui l’azienda investirà in nuovi settori e riorganizzerà la sua struttura.
Claudio Tamburrino