Quando si parla di programmazione, la logica tendenza è quella di tenere in considerazione i linguaggi più innovativi e su questi vengono improntati progetti aziendali, piani di studio, scelte professionali e quant’altro. Tuttavia la realtà racconta anche qualcosa di molto differente da quel che è il semplice percepito. Sono proprio i numeri, infatti, a dire che uno dei linguaggi più influenti al mondo era e resta il COBOL. Un linguaggio nato negli anni ’50, insomma, è ancora qui ad oltre 70 anni di distanza e non solo non scompare, ma recita ancora un ruolo di grande importanza.
COBOL
Il COBOL (acronimo di “COmmon Business-Oriented Language”) ha dalla sua parte due importanti vantaggi, peraltro intrinsecamente correlati: la resilienza e l’affidabilità. Il linguaggio si è infatti aggiornato nel tempo per rispondere a particolari necessità che il passare degli anni ha proposto; al tempo stesso non è stata intaccata la sua altissima affidabilità, vero e proprio punto di forza che è in grado di mettere in gioco.
Ancor oggi il COBOL è pesantemente usato nel mondo della finanza (nonché nell’automotive o nell’assicurativo), ad esempio, dove l’affidabilità è tutto e dove questo linguaggio detta legge da sempre. Un linguaggio di vecchio conio, per molti versi inefficiente e macchinoso, ha finora resistito ad ogni spinta verso un maggior progresso: è fin qui mancato il coraggio di andare oltre e di mettere in campo una componente di rischio pur di migliorare l’efficienza di questa componente monolitica proveniente da un antico passato.
Oggigiorno i corsi di COBOL ancora esistono (poiché resta una certa domanda professionale legata ad un linguaggio tanto fondamentale), pur se in calo insieme al numero dei programmatori in grado di lavorarci su. L’avvento dell’IA, che in tema di programmazione spariglierà presto le carte mettendo in luce nuove dinamiche, potrebbe fornire nuove soluzioni, ma le tecnologie ed i linguaggi sostitutivi dovranno dimostrare di avere la medesima affidabilità di un codice che per oltre mezzo secolo si è dimostrato straordinariamente efficiente. La responsabilità è grande: secondo alcuni recenti dati, tramite strumenti programmati in COBOL passa il 95% delle attività sotto ATM negli Stati Uniti e l’80% dei pagamenti tramite carta di credito in-store. Si sta parlando di cifre enormi, che gravano come macigni sulle scelte di quanti fino ad oggi hanno preferito evitare di assumersi la responsabilità di sostituire il vecchio linguaggio con qualcosa di nuovo.
Tutto cambia e presto o tardi anche il COBOL sarà storia del passato. Ma a 2024 inoltrato, possiamo spostare tranquillamente al 2025 e oltre la deadline: per ora il COBOL è qui per rimanere e non tutti sono d’accordo a forzare la mano per accelerare i tempi.
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