Il cell insegna il linguaggio dei segni

Il cell insegna il linguaggio dei segni

Sviluppato dai labs IBM un sistema per telefonini che trasforma il parlato in linguaggio dei segni. Disponibile per i non udenti di lingua inglese, ma adattabile ad ogni paese
Sviluppato dai labs IBM un sistema per telefonini che trasforma il parlato in linguaggio dei segni. Disponibile per i non udenti di lingua inglese, ma adattabile ad ogni paese

Roma – Sono in aumento le tecnologie che consentono agli utenti con problemi uditivi di utilizzare le soluzioni di telefonia mobile: l’ultima notizia riguarda il sistema SiSi (Say It Sign It) sviluppato da IBM con lo scopo di convertire il parlato (di una conversazione) nel British Sign Language (BSL), il linguaggio dei segni utilizzato nel Regno Unito.

SiSi – presentato da IBM in questa nota – è il frutto dell’integrazione di più tecnologie: un modulo di riconoscimento vocale converte le parole in un testo, che a sua volta viene trasformato in simboli gestuali, utilizzati per animare un avatar che comunica in BSL. L’avatar in questione può comparire sul display del cellulare, ma ovviamente il sistema SiSi può essere impiegato su laptop, PC, TV, schermi di vario genere. All’utente non resta che impostare le proprie preferenze per l’avatar, scegliendone dimensioni e genere (maschile/femminile).

Si tratta di una soluzione che può trovare svariati impieghi, inclusi applicazioni didattico-formative e di business, e più in generale nelle occasioni in cui c’è la necessità di un interprete e non è possibile averne uno in carne ed ossa. SiSi è stato sviluppato nel Regno Unito da un team di ricerca presso IBM Hursley nell’ambito del programma interno di formazione Extreme Blue.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
14 set 2007
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