Il CNR porta l'Italia nel Quantum Network di IBM

Il CNR porta l'Italia nel Quantum Network di IBM

Grazie al CNR, per la prima volta l'Italia attinge alle risorse del Quantum Network di IBM per sfruttarne la crescente potenza di calcolo.
Il CNR porta l'Italia nel Quantum Network di IBM
Grazie al CNR, per la prima volta l'Italia attinge alle risorse del Quantum Network di IBM per sfruttarne la crescente potenza di calcolo.

L’Istituto di Informatica e Telematica del CNR (IIT-CNR) e l’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni (ICAR-CNR) entrano a far parte dell’IBM Quantum Network. Si tratta dell’ennesimo tassello che va ad unirsi attorno al brand che ha lanciato questo tipo di coalizione focalizzata sul miglior sfruttamento delle risorse proprie del quantum computing, dove gli investimenti sono complessi, la ricerca è in atto e le potenzialità si rivelano altissime.

IBM Quantum Network: la mossa del CNR

Con questo passo l’Italia mette per la prima volta piede in questa galassia e la presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, intende sottolineare l’importanza di questa scelta:

Il CNR è la prima istituzione italiana a partecipare al Quantum Network di IBM. Questo accordo apre alla possibilità di cooperazione con prestigiosi partner internazionali che svolgono ricerca nel settore delle quantum technologies e mette a diposizione dei nostri ricercatori e dello sviluppo del Paese uno strumento di frontiera avanzatissimo, in grado di segnare una svolta rivoluzionaria in diversi settori, a partire da quello informatico. L’accesso al Network è in questa prima fase destinato ai ricercatori di ICAR e IIT, che attraverso queste tecnologie si propongono di favorire la formazione di nuove figure professionali e di ricerca come l’ingegnere quantistico, ma è già prevista la possibilità di estenderlo ad altri istituti del CNR.

Inevitabile per Marco Conti, Direttore del IIT-CNR, un richiamo alla storia dell’Istituto, al suo essere avanguardia fin dai primi tempi dei calcolatori e oggi naturalmente spinto verso questa nuova dimensione:

La disponibilità dei calcolatori quantistici apre una nuova frontiera per la ricerca informatica, sia nel campo del calcolo che nel mondo di Internet. Queste sfide sono particolarmente sentite dai ricercatori dell’IIT che hanno sviluppato le loro attività di ricerca nel solco della tradizione pisana: il primo calcolatore italiano, negli anni ’50, e la nascita della rete Internet in Italia, negli anni ’80, cioè le pietre miliari nello sviluppo dell’informatica italiana e nella digitalizzazione del Paese. L’auspicio è quello di contribuire a una nuova fase partendo dal Quantum Computing con l’obiettivo di arrivare al Quantum Internet, cioè una rete basata sul trasferimento di qubit, e cioè di stati quantistici, invece di semplici bit, utilizzando il teletrasporto quantistico.

IBM e il quantum computing

L’importanza del network sta nel fatto che attorno ad IBM sia stato possibile far sistema per autorizzare ulteriori investimenti per il raggiungimento di potenze di calcolo precedentemente impensabili. Il quantum computing prende così forma all’interno di un ecosistema che vede il CNR al fianco di nomi quali CERN, LG, Fraunhofer Society, Stanford, MIT e altri ancora.

Il quantum computing è fondamentale, assieme ai computer classici, per fronteggiare alcune delle sfide più grandi che abbiamo di fronte: dai modelli per simulare accuratamente il mondo fisico, ed eventualmente progettare farmaci e materiali migliori, agli strumenti per affrontare problemi di ottimizzazione complessi come quelli legati alla modellazione del clima e della finanza. Anche gli obiettivi del PNRR possono trovare nel quantum computing un valido alleato. L’ingresso del CNR nel Quantum Network di IBM va in questa direzione permettendo, anche attraverso un partenariato pubblico-privati, di rafforzare le capacità di calcolo del Paese e, allo stesso tempo, creare e sviluppare nuove e strategiche figure professionali

Alessandro Curioni, direttore di IBM Research per l’Europa

Fonte: CNR
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Pubblicato il
1 feb 2022
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