iLife '06 e iWork '06, le novità più calde

iLife '06 e iWork '06, le novità più calde

di D. Galimberti - Panoramica delle principali novità introdotte da Apple nelle nuove edizioni delle proprie suite di applicazioni
di D. Galimberti - Panoramica delle principali novità introdotte da Apple nelle nuove edizioni delle proprie suite di applicazioni

Roma – Dieci anni fa, nel primo numero di Punto Informatico , si parlò di quella profonda crisi di Apple che aprì la strada al ritorno Jobs. In quel contesto si disse che “la piattaforma per il rilancio è Internet, nuovo fulcro del prossimo secolo sulla quale occorrerà basarsi per riuscire a risalire la china”, ed Apple doveva pensarla allo stesso modo viste le contromisure messe in atto per uscire dalla crisi.

In quel periodo furono tagliati molti rami morti o controproducenti, come i cloni Macintosh e il rimpianto Newton, e arrivarono nuove idee per riconquistare alcuni segmenti di mercato (iMac) o crearne di nuovi (iPod), ma buona parte della nuova strategia aziendale, che contribuì alla rinascita della società, passò proprio per Internet. Apple, andando contro gli interessi dei rivenditori, aprì un negozio online per vendere i propri computer, offrì ai propri utenti una serie di servizi internet (all’inizio gratuiti, ora venduti come abbonamento annuale a “.Mac”), e dopo il lancio dell’iPod inaugurò quello che attualmente è il negozio di musica online di maggior successo, l’iTunes Music Store, che ultimamente ha espanso la propria offerta grazie ai podcast e ai contenuti video (proprio in questi giorni si sta svolgendo un concorso per la miliardesima canzone venduta).

Un altro tassello della strategia di Apple, almeno per quanto riguarda la sua ripresa nel mercato consumer, si può ritrovare in quel genere di applicazioni che ultimamente stanno riscuotendo un largo consenso di pubblico (non solo su Mac) grazie alla larga diffusione di fotocamere e videocamere digitali: nel caso specifico stiamo parlando di iLife, una raccolta di applicazioni destinata all’archiviazione di foto, l’elaborazione di filmati, la realizzazione di DVD, e la creazione di musica. Con l’ultima release di questo pacchetto, Apple ha incluso una nuova applicazione chiamata iWeb, studiata appositamente per chiudere il cerchio con i propri servizi internet e realizzare un legame ancora più forte tra il software fornito su ogni Mac e le possibilità offerte della rete.

Garageband - Clicca per ingrandire Già in passato alcune applicazioni di iLife permettevano di accedere direttamente ad alcuni servizi messi a disposizione su internet: da iPhoto, per esempio, era possibile pubblicare direttamente le immagini sullo spazio messo a disposizione dell’abbonamento “.Mac”, oppure ordinare le stampe delle proprie raccolte fotografiche sotto forma di album in vari formati. Il punto di forza di iLife è sempre stato la forte interazione tra le diverse applicazioni, ed oggi questo concetto viene maggiormente centralizzato grazie ad un nuovo elemento comune, iWeb, che a sua volta consente un ulteriore passo di interazione con.Mac o, più in generale, con Internet. Andiamo ad esaminare nel dettaglio come avviene questa interazione partendo dall’applicazione che ha subito maggiori migliorie in questo update del 2006.

iPhoto - Clicca per ingrandire iPhoto presenta nuove funzioni che permettono di inviare una raccolta di immagini a iWeb per la creazione di pagine o la realizzazione di un blog, oppure per la pubblicazione immediata di un Photocast (una sorta di podcast di immagini). La pubblicazione di pagine in Internet diventa meno immediata rispetto a prima, ma il passaggio attraverso iWeb permette maggiori possibilità di personalizzazione, e consente di creare pagine HTML senza possedere necessariamente un abbonamento “.Mac”.

Passando a Garageband, anche qui una delle novità più interessanti riguarda le nuove funzioni per creare podcast da inviare a iWeb per la successiva pubblicazione online. Anche iMovie non sfugge alla nuova regola, e permette di passare i filmati alla nuova applicazione per l’inserimento in una pagina web o per la realizzazione di un Podcast video. L’unica applicazione che, per ovvi motivi, non ha nulla a che spartire con iWeb è iDVD, applicazione in cui sono stati aggiunti diversi temi, e soprattutto è stato implementato il supporto al formato 16:9, che inspiegabilmente mancava nella precedente versione nonostante fosse già stato implementato in iMovie-HD.

Se le novità fossero solo queste, la nuova versione di iLife non sarebbe un grande affare, ma slegandoci momentaneamente dal discorso iWeb, vale la pena di osservare anche le altre novità introdotte da Apple nella suite. Tra le altre novità di iLife ?06 vi è la nuova modalità a schermo pieno, che in iPhoto permette di confrontare più foto e di modificarle più agevolmente, e la possibilità di utilizzare direttamente Garageband per realizzare la colonna sonora di un video elaborato in iMovie, importando il filmato e inviandolo direttamente a iDVD una volta terminato il lavoro.

Anche iMovie mostra diversi segni di miglioramento, dall’aggiunta dei temi (che richiamano quelli utilizzati in iDVD) ai nuovi effetti che sfruttano finalmente le potenzialità di CoreVideo, consentendo di visualizzare anteprime dell’effettivo risultato finale in tempo reale, e sfruttando le potenzialità della scheda video per il rendering, lasciando libera la CPU per altri compiti. Questo aspetto è molto importante anche in relazione all’attuale periodo di transizione, in quanto consente di slegare alcune ottimizzazioni dal processore utilizzato (PPC o Intel), facilitare il lavoro di sviluppo delle applicazioni, e sfruttare maggiormente l’hardware a disposizione.

iMovie - Clicca per ingrandire Abbandonando le applicazioni che già conosciamo per concentrarci sulla neonata iWeb, possiamo notare come questa sia realizzata nell’ormai classico stile delle ultime applicazioni Apple, tanto che ad una prima occhiata veloce si potrebbe quasi confonderlo con Pages (anch’essa in grado di esportare in formato HTML). L’applicazione è molto semplice, e proprio in questa sua semplicità mostra alcuni limiti comuni a molte applicazioni di questo genere: utilizzando questo software in maniera completamente guidata si corre il rischio di realizzare pagine tutte uguali tra loro, mentre personalizzando troppo si rischia di creare pagine web troppo pesanti. In definitiva, il nuovo software di Apple soffre dei classici problemi di gioventù, ma le premesse sono buone e possiamo aspettarci diversi miglioramenti per la prossima release, visto che i margini di miglioramento ci sono. iWeb resta comunque un ottimo software per chi non ha esperienza di HTML e vuole realizzare il proprio sito web (o il proprio blog) senza grosse pretese.

Ma cosa ha spinto Apple a realizzare un’applicazione come iWeb? C’era una reale esigenza di mercato, oppure Apple sta cercando di crearla? La verità probabilmente sta un po’ nel mezzo: per Mac OS X non ci sono molte applicazioni consumer di questo tipo, e ultimamente tra i più assidui navigatori della rete si sta diffondendo la mania del blog; se aggiungiamo che Apple è tra i maggiori sostenitori dei podcast audio e video (diffusi attraverso iTunes), e che vende spazio web ai propri utenti (insieme ad altri servizi come l’iDisk, ecc…), si vede chiaramente come iWeb sia un software chiave per Apple, che in questo modo riesce a creare un legame che va al di là di quello, ormai consolidato, tra hardware, sistema operativo e software, e si spinge fino ad includere Internet e altri servizi di rete.

iWeb - Clicca per ingrandire E’ facile immaginare come, grazie a iWeb, molti utenti verranno spinti a sottoscrivere un abbonamento a “.Mac”, mentre la maggiore diffusione dei podcast contribuirà al successo di questo strumento, che sta riscuotendo molto interesse sull’iTunes Music Store. Tutto questo contribuirà ad incrementare il fatturato di Apple, soprattutto in questo periodo di transizione che potrebbe portare ad un rallentamento delle vendite nell’attesa dell’uscita delle nuove macchine Intel. Dopotutto gli utenti Mac si sono sempre sentiti parte di una comunità (basta pensare ai numerosi club che si possono trovare in tutte le maggiori città), e le possibilità di condividere con estrema facilità photocast e podcast non fa che rafforzare questa idea ed ampliarla a tutti quelli che potranno usufruire di queste informazioni.

Contestualmente ad iLife ’06, Apple ha rilasciato anche la nuova versione di iWork, la mini-suite per l’ufficio che consente di creare documenti di testo (Pages) e presentazioni interattive (Keynote). In questo caso i miglioramenti sono molto più limitati: sono stati potenziati tutti gli strumenti che riguardano il comparto grafico (nuovi temi, grafici 3D, editing delle immagini,…) e in Keynote è stata aggiunta la possibilità di esportare la presentazione verso iDVD sotto forma di filmato. Al di là di questo, chi si attendeva l’aggiunta di nuove applicazioni come un foglio di calcolo o un database, è rimasto deluso, e dovrà accontentarsi delle nuove tabelle (sia in Pages che in Keynote) che permettono di inserire semplici formule. Forse Apple è stata troppo impegnata su altri fronti, o forse non voleva rompere le uova nel paniere al più famoso MS Office, ma in ogni caso iWorks’06 non offre molto di più a chi già possedeva la versione precedente.

Una possibilità più realistica, è quella che Apple attenda la standardizzazione di OpenXML , il formato proposto da Microsoft che verrà impiegato per il prossimo Office 12. Se questo formato passerà l’esame dell’ECMA International, l’intero mondo informatico potrà trarne giovamento, e tutti, Apple compresa, potranno realizzare applicazioni in grado di gestire documenti compatibili al 100% tra di loro, anche tra piattaforme differenti. Se così fosse, il prossimo anno potremmo assistere all’uscita di scena dell’ormai vecchio AppleWorks e all’integrazione di nuove applicazioni in iWork.

Per concludere, iLife ?06 è un aggiornamento che mi sento di consigliare anche a quelli che già utilizzano la precedente versione, mentre iWork ?06 non presenta molte attrattive per chi possiede la vecchia edizione: ciò non toglie che questo software, seppure meno completo di Office, rimanga una buona alternativa a basso costo del più blasonato concorrente. Entrambi i pacchetti sono in vendita a 79,00 euro IVA inclusa.

Domenico Galimberti
(Per contattare l’autore scrivere alla redazione )

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
15 feb 2006
Link copiato negli appunti