Illinois, nessun cyber-attacco al sistema idrico

Illinois, nessun cyber-attacco al sistema idrico

Il mistero della presunta intrusione malevola nell'infrastruttura idrica statunitense è stato finalmente svelato: nessun cyber-attacco contro le pompe di Springfield, solo manutenzione durante una vacanza in Russia
Il mistero della presunta intrusione malevola nell'infrastruttura idrica statunitense è stato finalmente svelato: nessun cyber-attacco contro le pompe di Springfield, solo manutenzione durante una vacanza in Russia

Era stato indicato come il primo, vero cyber-attacco capace di provocare danni concreti alle infrastrutture statunitensi, ma a quanto pare dietro l’ incidente a una delle pompa idriche della città di Springfield vi è un equivoco ingigantito dalle difficoltà di comunicazione tra le varie agenzie federali statunitensi.

Nessun cyber-attacco o intrusione non autorizzata, rivela Wired con un’ intervista esclusiva al tecnico Jim Mimlitz: l’uomo era in vacanza in Russia con la famiglia, e da lì ha eseguito l’accesso ai sistemi SCADA della pompa finita in seguito bruciata per i controlli di manutenzione remota.

Mimlitz è colui che ha installato il sistema di controllo automatizzato in quel di Springfield, e il suo accesso al sistema da remoto era perfettamente legittimo: il fatto che assieme all’indirizzo IP straniero i log contenessero anche i suoi username e password non è stato però sufficiente a frenare la proliferazione incontrollata di informazioni non corrette, e l’allarme si è sollevato potente sulla vulnerabilità delle infrastrutture USA alla mercé dei cracker russi.

Risolto il mistero dell’accesso non autorizzato, infatti, resta da capire chi sia il vero responsabile della diffusione del falso allarme poi rientrato : nega le proprie responsabilità l’Illinois Statewide Terrorism and Intelligence Center, parlando di un rapporto pubblicato dall’organizzazione ma prodotto da gruppi esterni. Anche il DHS si dice ignaro della fonte primaria del rapporto sull’incidente, ribadendo se che fosse dipeso dall’agenzia l’allarme avrebbe dovuto passare le forche caudine dell’approvazione da parte di sei diverse agenzie federali.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 2 dic 2011
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