Milano – Nel pieno della crisi del mercato della pubblicità online il primo e più diffuso strumento, il banner, rivendica la propria centralità. Ad affermarlo sono gli esperti di Swg People e Nielsen-NetRatings che hanno prodotto uno studio secondo cui il banner funziona, eccome.
Per capirlo, gli studiosi hanno condotto una verifica dei risultati di sette diverse campagne promozionali attraverso banner, una delle quali realizzata attorno a “Vibralarm”, prodotto inesistente. Va detto che la ricerca è stata richiesta dall’ACP Online, l’associazione che raccoglie 21 concessionarie di pubblicità.
Dai risultati si evince che il primo effetto centrato da una campagna pubblicitaria a mezzo banner è l’affermazione del marchio, quella che viene tecnicamente indicata come “brand awareness”. Ma risultati considerati ottimi sono stati ottenuti anche in termini di “veicolazione” di utenti verso i siti reclamizzati.
Le sette campagne promozionali hanno avuto luogo tra il primo e il 15 ottobre dello scorso anno e riguardavano prodotti differenziati sia per celebrità dei marchi che per categoria merceologica.
Nelle due settimane delle campagne gli utenti internet toccati dalle promozioni sono stati mediamente 2,5 milioni, pari a circa un quarto del totale dell’utenza. Le impression sono state contate in 10.400.000 mediamente per i prodotti “reali” con una punta da 16 milioni, invece, per Vibralarm. I click effettuati sui banner dagli utenti sono stati mediamente 15mila per tre marchi, 27mila per altri due prodotti, 51mila per Vibralarm e 217mila per La Perla, uno degli “sponsor” dell’operazione.
Oltre alla diffusione del marchio, i banner, secondo gli esperti, si sono rivelati efficaci anche per la crescita dei siti collegati, soprattutto per quelli che fino a quel momento non godevano di alti numeri di accesso. Per i marchi Arena (arenitalia.it) e Prenatal (prenatal.it) si è passati ad utenze di tre volte e di due volte superiori rispettivamente.