La Commissione europea ha chiesto alle parti interessate di inviare commenti sugli impegni proposti da Microsoft per risolvere le criticità rilevate a fine giugno 2024 che riguardano lo stretto legame tra Office/Microsoft 365 e Teams.
Impegni di Microsoft per evitare sanzioni
In base ai risultati preliminari dell’indagine avviata il 27 luglio 2023, la Commissione europea ha stabilito che Microsoft ha ostacolato la concorrenza attraverso la vendita di Teams in abbinamento a Microsoft/Office 365.
L’azienda di Redmond ha abusato della posizione dominante nel mercato delle applicazioni SaaS (Software-as-a-Service) per favorire Teams a svantaggio delle soluzioni rivali. Ha inoltre limitato l’interoperabilità tra i servizi concorrenti di Teams e le suite di produttività cloud.
Dopo l’avvio dell’indagine, Microsoft ha iniziato ad offrire Teams separatamente da Office/Microsoft 365 in Europa (successivamente anche nel resto del mondo), ma questi cambiamenti sono stati ritenuti insufficienti.
L’azienda di Redmond ha promesso di mantenere questi impegni:
- Offrire ai clienti che acquistano le versioni europee di Office 365 e Microsoft 365 senza Teams ad un prezzo inferiore rispetto a quello delle versioni che includono Teams. Inoltre, Microsoft si impegna a non offrire su Teams o sulle suite che includono Teams sconti superiori a quelli offerti per le suite senza Teams
- Offrire ai clienti che effettuano acquisti in Europa la possibilità di passare a suite senza Teams e consentire che tali suite vengano distribuite nei data center di tutto il mondo
- Consentire ai concorrenti di Teams e a determinate terze parti l’accesso e l’interoperabilità effettiva con prodotti e servizi Microsoft per funzionalità specifiche, di incorporare le applicazioni web di Office (Word, Excel e PowerPoint) nei propri prodotti e di integrare i propri prodotti nelle principali applicazioni di produttività di Microsoft
- Consentire ai clienti europei di estrarre i dati di messaggistica di Teams per utilizzarli in soluzioni concorrenti
Gli impegni offerti da Microsoft rimarrebbero in vigore per sette anni, ad eccezione degli obblighi di interoperabilità e portabilità dei dati che rimarrebbero in vigore per dieci anni. Se Microsoft non rispetterà tali impegni, la Commissione potrebbe imporre una sanzione fino al 10% delle entrate mondiali, senza dover dimostrare una violazione delle norme antitrust.
Le parti interessate potranno inviare i commenti entro 30 giorni dalla pubblicazione degli impegni sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo completo è disponibile nella pagina dedicata.