India, il tecnocontrollo è servito

India, il tecnocontrollo è servito

Entro la prossima estate un sistema di sorveglianza centralizzato che creerà enormi database di dati relativi ad ogni forma di comunicazione. Che sia fissa, mobile o web
Entro la prossima estate un sistema di sorveglianza centralizzato che creerà enormi database di dati relativi ad ogni forma di comunicazione. Che sia fissa, mobile o web

È passato un anno dalla tragedia di Mumbai e il governo dell’India è tornato a ricordi dolorosi, gettando allo stesso tempo un ponte verso il futuro delle sue tecnologie di comunicazione. Come annunciato dal ministro per le Comunicazioni Gurudas Kamat, le autorità di Nuova Delhi sono al lavoro per rendere operativo un sistema centralizzato di monitoraggio e sorveglianza , che vada a coprire le reti fisse, quelle mobili e Internet.

Il governo indiano ha illustrato nello specifico un piano di sviluppo per quello che viene definito come un sistema di monitoraggio centralizzato, da rendere effettivo in versione pilota entro il prossimo giugno. Obiettivo dichiarato, rafforzare la sicurezza all’interno del paese, creando un enorme database di informazioni relative a qualsiasi scambio di comunicazione effettuato attraverso la Rete o gli apparecchi fissi e mobili . Stando ad un comunicato stampa diramato dalle autorità, questo sistema permetterà di risolvere alcuni problemi che asfissierebbero gli attuali schemi di sorveglianza.

Su tutti, quello relativo ad ipotetiche violazioni, il cui rischio dovrebbe presto scomparire. Il sistema di sorveglianza annunciato dal governo prevederà grandi archivi di dati sia a livello centrale che regionale , in diretto collegamento con le forze dell’ordine, oltre che una massiccia struttura di filtraggio dei contenuti. Analisi dei dati relativi a tutte le comunicazioni scambiate permetteranno di identificare ogni messaggio in tutti i suoi dettagli.

Un sistema di sorveglianza così ipotizzato era già nell’aria dell’India del 2007, un anno prima della tragedia di Mumbai, in cui gli attentatori avevano utilizzato proprio le tecnologie (ad esempio il VoIP) per coordinarsi tra loro. E si tratta di una visione molto simile a quella illustrata dal Regno Unito con il suo progetto Interception Modernisation Programme (IMP), sfumatosi nel tempo in favore di una più morbida pratica di data retention. Londra ha pianificato una collaborazione con ISP e aziende telefoniche, ma Nuova Delhi intende fare di più, costruendosi separatamente i propri orwelliani database.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 1 dic 2009
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