Islamabad (Pakistan) – Entro la fine di quest’anno le vendite di personal computer in Pakistan dovrebbero aumentare del 30 per cento, arrivando a quota 260mila unità: queste le previsioni della divisione cinese di Intel. Secondo il suo presidente, James Jarrett, il paese islamico sta scoprendo i vantaggi del computing e Intel si può fregare le mani visto che l’80 per cento dei chip nei PC venduti in Pakistan sono prodotti dal colosso americano.
Secondo Jarrett, che ha rilasciato una intervista alla Reuters, a “tirare” il mercato dei computer è la crescente popolarità di internet: “qui si sta creando una opportunità di misura molto maggiore rispetto ad altre realtà. Ecco perché siamo qui”.
Il problema chiave per il Pakistan rimane il fronte dei costi: il personal computer è ancora una commodity che costa moltissimo, considerando che il salario annuale medio per un lavoratore pakistano non supera le 800mila lire al mese. Non solo, le tariffe telefoniche sono anche particolarmente elevate, dato che rende complesso il decollo della rete.