Il processo iniziato il 22 settembre è già terminato. Amazon ha accettato di pagare 2,5 miliardi di dollari per chiudere il contenzioso con la FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti che riguarda l’iscrizione forzata al servizio Prime. Un secondo processo relativo alle pratiche anticoncorrenziali è previsto nel 2027.
Rimborso di 1,5 miliardi agli utenti
L’inizio del processo era stato preceduto da un sconfitta per Amazon. Un giudice aveva confermato la violazione della legge che protegge i consumatori, in quanto i termini del servizio Prime venivano mostrati dopo la raccolta dei dati di fatturazione. Questo precedente avrebbe sicuramente influito sull’esito del processo avviato in seguito alla denuncia della FTC.
L’agenzia governativa aveva accusato Amazon di forzare l’iscrizione a Prime e rendere complicata la successiva cancellazione, utilizzando un pratica ingannevole nota come “dark pattern” in violazione di FTC Act e Restore Online Shoppers’ Confidence Act. Dopo appena tre giorni di udienze in tribunale, le parti hanno sottoscritto un accordo extragiudiziale.
Amazon pagherà in totale 2,5 miliardi di dollari, ovvero 1 miliardo di dollari come sanzione e 1,5 miliardi di dollari come risarcimento a circa 35 milioni di utenti per le iscrizioni indesiderate e le cancellazioni differite. Amazon dovrà inoltre interrompere le pratiche illegali ed apportare modifiche alla procedura di iscrizione e cancellazione.
In dettaglio dovrà inserire un pulsante chiaro e ben visibile per consentire agli utenti di rifiutare Prime, invece del pulsante “No, non voglio la spedizione gratuita“. L’azienda dovrà anche aggiungere informazioni chiare e visibili durante il processo di iscrizione a Prime, come il costo, la data e la frequenza degli addebiti, se l’abbonamento si rinnova automaticamente e le procedure di cancellazione.
Infine, Amazon dovrà creare un modo semplice di annullare Prime, come quello utilizzato per l’iscrizione. Il processo non può essere difficile, costoso o dispendioso in termini di tempo. Questo è il commento ufficiale dell’azienda di Seattle:
Amazon e i nostri dirigenti hanno sempre rispettato la legge e questo accordo ci consente di andare avanti e concentrarci sull’innovazione per i clienti. Lavoriamo duramente per rendere chiaro e semplice per i clienti sia l’iscrizione che la cancellazione dell’abbonamento a Prime, e per offrire un valore sostanziale ai nostri milioni di fedeli abbonati Prime in tutto il mondo.
In pratica, Amazon non ammette di aver adottato pratiche ingannevoli, ma ha deciso di evitare un lungo e costoso processo.