JPEG2000 già bussa alla porta

JPEG2000 già bussa alla porta

Il successore del più popolare standard grafico sul pianeta comincia la lenta camminata che lo porterà all'interno dello sconfinato World Wide Web
Il successore del più popolare standard grafico sul pianeta comincia la lenta camminata che lo porterà all'interno dello sconfinato World Wide Web


Roma – Sviluppato a partire dai primi anni ’90, e divenuto uno standard ISO lo scorso anno, il fratellone del formato grafico JPEG sta lentamente penetrando su di un mercato, quello dei formati grafici compressi, che ormai da tempo non assiste a grosse rivoluzioni. JPEG2000, questo il nome del più grosso aggiornamento alla tecnologia JPEG, potrebbe rivestire un ruolo molto importante nel prossimo futuro, specie in quello del Web.

Sebbene i principali browser Web sulla piazza ancora non ne integrino il supporto (ma sono già disponibili alcuni plug-in per Netscape e Internet Explorer), JPEG2000 sta già entrando in alcuni dei maggiori applicativi per la grafica, fra cui, in ordine di tempo, nella versione 11 della suite Coreldraw Graphics.

Lo standard grafico JPEG, messo a punto dall’omonimo gruppo che va sotto il nome di Joint Photographic Experts Group , ha ormai superato i 10 anni di età. Si può ben dire che questo formato, insieme a quello GIF, ha fatto la storia di Internet e, soprattutto, del Web. Grazie alla sua potente ma flessibile compressione, in grado di mantenere elevata la qualità delle immagini più complesse, è divenuto da subito il re della trasportabilità e punto d’unione fra moltissime piattaforme differenti.

Dall’agosto del 1998 i due gruppi di lavoro DIG2000 e ISO JPEG2000 hanno unito le forze per la ricerca di un nuovo standard che, partendo dal JPEG, potesse offrire un maggior livello qualitativo a pari compressione, soprattutto con le immagini dette a “tono continuo”, ovvero quelle che presentano una gamma di sfumature in sequenza continua.

La chiave di svolta del formato JPEG2000 è data proprio dal nuovo formato di compressione adottato, più efficiente di circa il 20% rispetto a quello attuale. Mentre la tecnologia DCT (trasformazione discreta del coseno) del primo JPEG comprime i dati di un’immagine in blocchi quadrati di 8×8 pixel, il nuovo schema di compressione, chiamato Wavelet Compression, memorizza i dati di un’immagine come un flusso continuo di informazioni: questa tecnologia si avvale di funzioni matematiche molto complesse in grado di tenere conto di caratteristiche dettagliate come i “pulse code” e creare insiemi di pixel sfocati a dimensione variabile.

La tecnologia wavelet è stata messa a punto dalla tedesca Luratech per le telecamere dei satelliti spia: qui le immagini della superficie terrestre vengono memorizzate sotto forma di una spirale che ha inizio nell’angolo superiore sinistro del quadrante e procede verso l’angolo inferiore destro.

Il vantaggio di questa tecnologia, oltre a quello di eliminare i tipici “quadretti” della compressione DCT, è quella di trattare le immagini come lunghi flussi continui di dati che possono essere scissi in qualsiasi punto per dar vita ad una nuova immagine. Questo stesso concetto permette anche un’altra e interessantissima funzione: quella di lasciare agli utenti Internet la scelta sul livello di compressione, la risoluzione e la densità in pixel dell’immagine da scaricare. È facile immaginare come questa caratteristica possa essere sfruttata ad esempio dai webmaster per archiviare sui propri server immagini in alta risoluzione che, attraverso i browser, gli utenti potranno decidere se richiedere in qualità thumbnail, monitor o stampa.

Il motore di compressione che si cela dietro a JPEG2000 consente infine di comprimere le immagini anche in modalità “lossless”, ovvero senza perdita di informazioni, e di creare filmati a partire da singole immagini: ogni immagine rappresenterà dunque un frame e l’intera sequenza video potrà usufruire di informazioni ausiliarie archiviate in separata sede.

JPEG2000 si candida dunque a standard universale per la grafica sul Web, visto che non mira a sostituire solo l’attuale JPEG, ma anche GIF e il suo sostituto free, PNG. E con la terza parte dello standard, il Motion JPEG2000, questo formato potrebbe divenire il candidato ideale per le videocamere e le macchine fotografiche digitali.

Il comitato che presiede alla definizione del nuovo standard si dice convinto che un forte contributo alla diffusione del JPEG2000 verrà dalla comunità di sviluppatori open source, già artefice della promozione del formato PNG, l’alternativa freeware al GIF.

Come l’MPEG4 nel video, poi, anche il JPEG2000 strizza l’occhio alle connessioni wireless offrendo non soltanto un rapporto di compressione elevatissimo, ma anche una correzione degli errori forte e la caratteristica di permettere la ripresa di download interrotti.

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Pubblicato il
3 set 2002
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