Da quasi tre anni, il James Webb Space Telescope (JWST) invia immagini spettacolari dallo spazio. Una delle più recenti è la prima di un esopianeta, ovvero un corpo celeste che si trova all’esterno del sistema solare. Si tratta di una scoperta molto importante perché gli esopianeti emettono poca luce.
Come è stato individuato TWA 7 b
Gli astronomi hanno rilevato una debole sorgente infrarossa nel disco di detriti che circonda la stella TWA 7, utilizzando il MIRI (Mid-Infrared Instrument) del telescopio spaziale. La distanza stimata tra la sorgente e TWA 7 è circa 50 volte la distanza tra la Terra e il Sole.
Dato che gli esopianeti emettono poca luce è difficile individuarli in quanto vengono “nascosti” dalla stella intorno alla quale ruotano (TWA 7 si trova a circa 110 anni luce dalla Terra). I ricercatori hanno quindi sfruttato il coronografo del MIRI per ridurre il bagliore della stella. La tecnica, denominata imaging ad alto contrasto, consente di rilevare i pianeti che si perdono nella luce predominante della stella madre.
Dopo aver sottratto la luce stellare residua utilizzando un’elaborazione avanzata delle immagini è stata scoperta una debole sorgente infrarossa vicino a TWA 7. La luminosità, il colore, la distanza dalla stella e la posizione dell’oggetto all’interno degli anelli di polvere sono coerenti con le previsioni teoriche di un pianeta giovane e freddo.
L’esopianeta, denominato TWA 7 b, dovrebbe avere una massa simile a quella di Saturno, ovvero circa 100 volte quella della Terra, e una temperatura di circa 47 gradi Celsius. TWA 7, nota anche come CE Antilae, è invece una giovane stella nana rossa (circa 6,4 milioni di anni).
La scoperta evidenzia la capacità del JWST di individuare pianeti di piccola massa intorno a stelle vicine. Grazie alle osservazioni in corso verranno definite meglio le proprietà dell’esopianeta e si comprenderà meglio la formazione dei pianeti e l’evoluzione dei giovani sistemi solari.