Kindle, per leggere basta un browser

Kindle, per leggere basta un browser

Amazon ha pronta l'annunciata web app pensata per non farsi raggiungere da Google nella lettura elettronica e sbarcare al meglio anche sui browser
Amazon ha pronta l'annunciata web app pensata per non farsi raggiungere da Google nella lettura elettronica e sbarcare al meglio anche sui browser

Come annunciato , Amazon ha presentato la nuova versione dell’applicazione Web per la fruizione online dei contenuti Kindle. Kindle for Web è stata presentata ufficialmente contestualmente all’ evento di lancio di Chrome OS di Google (proprio il concorrente cui sembra indirettamente rispondere) e rappresenta il modo in cui Amazon permette ora agli utenti di leggere per intero un libro sul proprio browser .

Già a disposizione da fine settembre, l’applicazione ha ora funzionalità importanti che le permettono di reagire alla presentazione di Google eBookstore .

Mentre infatti originariamente il servizio permetteva solo di consultare il primo capitolo di un libro cui si era interessati e di incastonarne questi contenuti in pagine diverse da quelle di Amazon (rappresentava, dunque, semplicemente un supporto commerciale alla lettura tramite Kindle), ora tramite questo servizio gli utenti possono iniziare una lettura e portarla a termine o continuare quella iniziata su un Kindle (o su un altro dispositivo dotato della sua app) direttamente sul browser.

Il volume per intero sarà infatti messo a disposizione e verrà sincronizzato in automatico con il segnalibro messo su altri dispositivi dotati dell’app Kindle su cui si era eventualmente precedentemente iniziata la lettura (al momento i dispositivi iOS, Android, i Mac, i PC e i Blackberry).

Allo stesso modo di Google eBookstore, poi, anche Kindle for Web permetterà di effettuare l’acquisto direttamente dalla pagina in cui ci si trova: che potrà essere la piattaforma di Amazon o altri siti partner che avranno incastonato il contenuto Amazon con l’installazione di un widget e eventualmente anche collegarsi ai modelli di pagamento di Amazon (mentre, per esempio, Google deve ancora mettere a disposizione il suo).

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
9 dic 2010
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