Konami si abbandona al casual gaming

Konami si abbandona al casual gaming

La storica casa nipponica sarebbe pronta a dedicarsi alle app per cellulari, abbandonando il mercato dei giochi tripla A che tanto lustro ha dato all'azienda nelle decadi passate. Ubisoft, invece, punta sulla realtà virtuale
La storica casa nipponica sarebbe pronta a dedicarsi alle app per cellulari, abbandonando il mercato dei giochi tripla A che tanto lustro ha dato all'azienda nelle decadi passate. Ubisoft, invece, punta sulla realtà virtuale

Dopo l’ interessamento di Nintendo al casual gaming mobile che ha portato la corporation nipponica a stringere una pertnership con DeNa, ora anche Konami si dice pronta a investire massicciamente nelle app giocose da integrare con contenuti scaricabili, “mosse” a pagamento e tutto quanto. Diversamente da Nintendo, però, Konami è convinta del fatto che il mobile sia il futuro dei videogiochi.

A dare voce a siffatta dichiarazione sarebbe stato il CEO del publisher Hideki Hayakawa, almeno stando alla traduzione di un’intervista rilasciata in lingua giapponese inizialmente comparsa online tramite i forum di NeoGAF: secondo quanto avrebbe detto Hayakawa, Konami non produrrà più alcun titolo per console videoludiche e PC.

Si prepara, quindi, un’invasione di app freemium appartenenti a quelle che una volta erano serie videoludiche di portata storica come Contra, Castlevania, Metal Gear e molto, molto altro?

Pare di sì: il nuovo modello di Konami saranno nano-giochi come Power Pro e Winning Eleven, i contenuti aggiuntivi scaricabili (a pagamento), la vendita di “funzionalità” e le app “pay-as-you-play”, ha dichiarato Hayakawa.

Come prevedibile, i commenti in rete seguiti alla decisione di Konami di abbandonare il mondo dei giochi hardcore danno voce a una reazione a dir poco furente, tra insulti, addii all’ennesimo nome storico dei videogiochi che “morde la polvere” del casual gaming e umorismo sulle prospettive future di un Metal Gear con microtransazioni e grafica da Candy Crash.

Non tutti i nuovi trend sono in ogni caso “nemici” del mondo videoludico tradizionale, e c’è chi come Ubisoft dimostra piuttosto di voler investire sulla prospettiva dei caschetti VR per arricchire ulteriormente i suoi titoli tripla-A: i primi giochi con supporto “nativo” a Oculus Rift e dispositivi similari sono già in sviluppo, dice il colosso francese .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 mag 2015
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