La trimestrale di addio di Steve Ballmer

La trimestrale di addio di Steve Ballmer

La sua partenza è imminente ma lascia i conti in ordine. L'unico neo è legato alle vendite delle licenze di Windows: col mercato dei PC in piena stagnazione, è un settore in calo. Recupera Surface
La sua partenza è imminente ma lascia i conti in ordine. L'unico neo è legato alle vendite delle licenze di Windows: col mercato dei PC in piena stagnazione, è un settore in calo. Recupera Surface

Quello che probabilmente sarà l’ultimo trimestre con Steve Ballmer alla guida di Microsoft è un trimestre da record: il fatturato di Redmond ha superato i 18 miliardi di dollari e le previsioni degli analisti, con buoni margini e buone notizie per quasi tutte le divisioni in cui è organizzata l’azienda. L’ unica eccezione è costituita da Windows, anche se la delusione per un business in calo è compensata dalla notizia che Surface è ancora vivo e lotta assieme a BigM.

Il risultato complessivo per il Q1 2014 (l’anno fiscale per Microsoft inizia presto) è di 18,53 miliardi di dollari di entrate ( un calo rispetto al precedente ma in crescita anno-su-anno): una robusta crescita del 16 per cento rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Rispetto a un anno fa ci sono parecchi milioni di dollari in meno legati alla pre-vendita delle licenze di Windows 8, ma nonostante questo il saldo è decisamente positivo: le previsioni di Wall Street indicavano la cifra di 17,79 miliardi, largamente superata, e anche il guadagno per azione di 0,62 dollari sopravanza ampiamente il giudizio degli analisti e segna un più 17 per cento rispetto al Q1 2013. La comunicazione dei risultati è molto complessa , ed è la prima a venire suddivisa secondo la nuova riorganizzazione interna dell’azienda.

A soffrire questo trimestre è stata la vendita di licenze Windows OEM : con il mercato dei PC in piena stagnazione, non si vendono abbastanza macchine per garantire la crescita, e questo business registra una flessione del 7 per cento (poteva andare molto peggio ). Va meglio la vendita di licenze al cliente finale (Windows Pro) che invece cresce, e crescono anche le vendite di Surface che in un solo trimestre fattura 400 milioni di dollari: c’è già chi parla di miracolo e di svolta per il tablet di Redmond, ma sarà il trimestre natalizio che vedrà la disponibilità della seconda versione (appena “smontata” da iFixit ) a decretare le sorti del primo concreto passo di Microsoft verso il mondo dei device. Infine, per chiudere il quadro della divisione consumer, cresce anche l’introito del search advertising (un robusto 47 per cento). Nel complesso il fatturato di questo comparto si ferma a 7,46 miliardi (più 4 per cento).

L’ala commerciale ed enterprise di Microsoft invece viaggia in doppia cifra: più 10 per cento rispetto all’anno passato, 11,2 miliardi di fatturato. SQL Server cresce del 30 per cento, Lync, Exchange, Sharepoint, Office 365 crescono solidamente, esplode letteralmente il cloud : 103 per cento di incremento in 12 mesi, la domanda per i servizi Microsoft nella nuvola si fa consistente e promette di garantire un costante flusso di cassa negli anni a venire che molto varrà per le sorti di tutta l’azienda. “La nostra trasformazione in un’azienda di device e servizi sta procedendo – ha dichiarato agli analisti il CEO dimissionario Steve Ballmer – siamo in procinto di lanciare un’ampia gamma di prodotti ed esperienze accattivanti sia per il business che per i consumatori”.

Un cambiamento che diventerà sempre più evidente nel Q2: Surface 2, Surface 2 Pro, Xbox One e tutti i prodotti Lumia della neo-acquisita Nokia arriveranno contemporaneamente sul mercato , una squadra nutrita per un’azienda che fino a qualche anno fa era ritenuta una software-company pressoché pura, e oggi vende milioni di console e spera di bissare il successo con altri device. Microsoft fa molto sul serio per tentare di posizionare al meglio la propria offerta di tablet, tagliando il prezzo della prima generazione Surface e tagliando pure la dicitura “RT” dal nome della versione ARM, e senza perdere occasione per sostenere le proprie scelte e la propria visione messa a confronto con quella di un agguerrito concorrente.

Come detto le vendite natalizie saranno decisive per confermare o smentire le previsioni e le aspirazioni di Steve Ballmer, il CEO che ha avviato questo cambiamento, e consegneranno al suo successore un’indicazione chiara su quale sarà la strategia da impostare per gli anni a venire.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
25 ott 2013
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