L'aria è respirabile? Lo dice il cellulare

L'aria è respirabile? Lo dice il cellulare

Costerebbe un solo euro il rilevatore di inquinamento dell'aria inserito nei prossimi telefonini che, sparsi per il mondo, potrebbero offrire interessanti dati sull'inquinamento globale
Costerebbe un solo euro il rilevatore di inquinamento dell'aria inserito nei prossimi telefonini che, sparsi per il mondo, potrebbero offrire interessanti dati sull'inquinamento globale


Roma – Gli impieghi del moderno telefono cellulare sembrano infiniti: conversazioni telefoniche e messaggi di testo sono stati affiancati da accessori più o meno utili come fotocamera e videocamera, player audio/video, sistemi di comando o riconoscimento vocale sofisticati.

Recentemente sul telefonino ha trovato posto anche l’etilometro (in versione hardware o software ).

Può non suscitare meraviglia, quindi, la notizia di un cellulare in grado di misurare il livello di monossido di carbonio emesso nell’aria dalle autovetture.

Lo sviluppo del progetto e dei primi sensori sono opera di alcuni ricercatori dell’ Università di Berkeley . Lo studio, che ha visto la collaborazione del produttore americano Motorola , si è spinto ad analizzare anche l’industrializzazione della soluzione.

Elementi fondamentali, secondo gli studiosi, sarebbero la concreta possibilità di abbattimento dei costi degli impianti di rilevamento e la potenziale diffusione del servizio: se tutti i cellulari attivi nel mondo fossero dotati di un sensore per la rilevazione dell’inquinamento da monossido di carbonio, si avrebbero dati costantemente aggiornati sulla situazione dell’inquinamento del pianeta.

Sempre secondo i ricercatori, la fattibilità del progetto è molto concreta: il costo di un sensore sarebbe di circa 70 euro, se aggiunto al cellulare come accessorio, e di un solo euro se fosse inserito nella dotazione dell’apparecchio.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
23 ago 2005
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