Il kernel RC6 non era eccezionale: abbiamo avuto una regressione dell’ultimo minuto del core VM che ha causato problemi a tutti
. È il commento di Linus Torvalds che nel weekend ha accompagnato il rilascio della RC7 di Linux 6.18 (la prima è arrivata a metà ottobre).
Linus Torvalds sulla RC7 di Linux 6.18
Il papà del kernel ha dichiarato che questo non dovrebbe causare alcun ritardo in confronto alla roadmap stabilita. Vale a dire che la versione stabile è attesa entro il prossimo fine settimana, entro domenica 30 novembre. Sarà rimandata solo nel caso in cui dovessero emergere problemi significativi.
Non è una gran cosa in una fase avanzata del ciclo di rilascio, ma è stata una correzione piuttosto banale, e la causa non era un bug orribile, ma solo un problema latente che poi si è rivelato un bug fix tardivo per la VM. Quindi, pur non essendo un granché, non mi preoccupa per lo stato della 6.18. Siamo ancora sulla buona strada per una versione finale il prossimo fine settimana, a meno che non si presenti un nuovo grosso problema.
Con la settima release candidate sono arrivati aggiornamenti legati ai driver, fix per l’architettura, il networking e la documentazione. C’è anche una patch riguardante SELinux (Security-Enhanced Linux) e l’attribuzione dei nomi.
E la RC7 presenta anche un insieme di modifiche molto più ridotto rispetto a quello che avevamo nella RC6, il che mi fa pensare ancora una volta che siamo in buona forma.
Linux 6.18, l’ultima major release del 2025, diventerà la versione annuale LTS (Long Term Support). Il kernel sarà alla base delle varie distribuzioni, a partire da quelle come Arch e Fedora solitamente più rapide nel recepire la novità.
Fino a metà dicembre sarà poi aperta la finestra di merge per consentire l’introduzione di nuove funzionalità, d dopodiché toccherà alle RC di Linux 6.19.