Mac, schermi touch e VGA calde

Mac, schermi touch e VGA calde

Si moltiplicano le voci di un imminente netbook made in Cupertino. Costruito in Cina. E si moltiplicano pure i proprietari di MacBook da 17 pollici che vedono succedere cose strane sullo schermo
Si moltiplicano le voci di un imminente netbook made in Cupertino. Costruito in Cina. E si moltiplicano pure i proprietari di MacBook da 17 pollici che vedono succedere cose strane sullo schermo

Il netbook Apple si farà, forse anche entro l’estate. Ma dalle speculazioni e dalle anticipazioni che si raccolgono in giro, si deduce qualcosa di interessante: avrà uno schermo touch , e questo potrebbe anche mettere in forse la presenza di una tastiera fisica. Oppure chi lo sa. L’importante è restare coi piedi per terra e attendere per vedere cosa succederà: che si tratti di un maxi-iPhone o di un mini-Mac è ancora presto per dirlo. Meglio pensare ad altro, come ai computer che ci sono già in commercio e che non funzionano proprio al meglio.

È il caso del tanto atteso, rinviato e finalmente arrivato MacBook Pro da 17 pollici . Presentato durante lo scorso MacWorld Expo di gennaio, quasi 3 mesi dopo il fratellino da 15, è arrivato nei negozi e sulle scrivanie degli acquirenti solo alla fine di febbraio: tutto nuovo, batteria super potente, fattezze e componentistica rinnovata. Problemi vecchi, però: lo schermo a tratti mostra strani fuochi d’artificio , con strane pigmentazioni che sormontano menù e finestre come ai bei vecchi tempi delle GPU Nvidia difettose. Altra partita fallata, questa volta di chip 9600M? Forse stavolta no.

Tra le decine di proprietari di un MacBook Pro gigante che sono andati a protestare sui forum Apple, si coglie un filo comune: la temperatura di CPU e GPU dei loro portatili sale ben oltre le soglie abituali , apparentemente fino a livelli che sarebbe meglio non sfiorare neppure. Qualcuno riporta di CPU arrivate fino a 94C, GPU a 66C: con le ventole che dovrebbero asportare un po’ di tutto questo calore laconicamente bloccate a 2000 giri al minuto di velocità , invece di incrementare il proprio regime fino ai 3000-3500 giri previsti in questi casi.

Il risultato di questo calore sarebbero gli artefatti sullo schermo. Qualcuno pare sia riuscito a supplire al difetto impostando manualmente la velocità delle ventole al regime giusto di rotazione, spingendole a 3mila giri via SMC (Apple System Management Control ): una soluzione temporanea visto che va reimpostata ad ogni riavvio, oppure forzata tramite applicazioni come smcFanControl . Nvidia al momento pare aver negato ogni addebito nella questione , lasciando forse intendere che il problema riguarda il firmware Apple che per errore non incrementa la velocità di rotazione delle ventole di pari passo con l’aumento della temperatura: da Cupertino non è arrivata ancora alcuna indicazione, anche se è lecito attendersi che la questione verrà affrontata a breve.

Insomma, potrebbe bastare una patch software a risolvere il problema: somministrata tramite l’ Aggiornamento Software integrato nel sistema operativo, con un riavvio tutto questo potrebbe venir spazzato via. D’altronde capita che un apparecchio elettronico possa soffrire di qualche bug, anche a livello firmware: di poche ore fa il rilascio di una patch, proprio da parte di Apple, per tappare qualche buchino dei suoi moduli Airport Extreme e Time Capsule che rischiavano di esporre i proprietari a DDoS, poisoning e spoofing. Problema ora risolto.

Tutto questo, in ogni caso, appartiene al presente e al passato. Il futuro riserva invece un Q3 estivo che dovrebbe portare in dote Snow Leopard (atteso da un anno per il WWDC prossimo venturo) e forse pure il tablet/netbook Apple. Secondo Digitimes , la taiwanese WinTek starebbe sviluppando schermi touch per equipaggiare il netbook di Cupertino, e anzi la produzione dell’apparecchio sarebbe già stata commissionata alla cinese Quanta (che già produce altri Mac) per una previsione di uscita entro la seconda parte dell’anno. Chissà se per allora Apple sarà riuscita a cavare qualcosa di buono da quei 500 dollari che agli altri produttori permettono al massimo di vendere “pezzi di spazzatura”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 10 mar 2009
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