Mark Zuckerberg parla cinese

Mark Zuckerberg parla cinese

Il CEO di Facebook mostra la sua competenza elementare in mandarino. Elementare, certo, ma molto significativa: servirà ad ammorbidire le autorità di Pechino per consentire l'ingresso del social network nel paese?
Il CEO di Facebook mostra la sua competenza elementare in mandarino. Elementare, certo, ma molto significativa: servirà ad ammorbidire le autorità di Pechino per consentire l'ingresso del social network nel paese?

Mark Zuckerberg ha sorpreso tutti: in un solo colpo ha aumentato drasticamente le possibilità per il suo social network di poter presto essere disponibile anche al di là della grande muraglia digitale, ed ha anche fatto salire le sue quotazioni come imprenditore e capitano d’industria. Il CEO di Facebook ha tenuto una intera conferenza davanti a una platea universitaria della durata di 30 minuti tutta in mandarino , scherzando con il pubblico e rispondendo alle domande dell’intervistatore.

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È stato lo stesso Mark a pubblicare sul proprio profilo Facebook il video dell’esperienza, descrivendo l’università presso cui si è tenuto l’evento pubblico come “un incredibile centro di apprendimento e ricerca”: la Tsinghua University School of Economics and Management è un istituto di Pechino nel cui comitato consultivo è appena entrato proprio Zuckerberg come membro. Gli fanno compagnia altri CEO di grandi aziende USA, come Tim Cook di Apple e Ginni Rometty di IBM, e l’istituto è una sorta di centro di eccellenza per l’educazione dei più talentuosi e intraprendenti giovani cinesi con l’aspirazione dell’imprenditoria, e può vantare molti legami con i vertici del regime .

Zuckerberg ha iniziato a studiare il mandarino qualche anno fa ( nel 2010 ), anche in virtù del suo matrimonio con la moglie Priscilla che ha origini cinesi: alcuni dei parenti della sposa non parlano inglese, e Mark ha deciso di sfruttare questo suo impegno nell’apprendimento di un’altra lingua anche per entrare in contatto con loro. Più pragmaticamente, il CEO di un’azienda della Silicon Valley ha voluto investire in un mercato tra i più promettenti del pianeta : qualunque imprenditore è consapevole delle enormi potenzialità del mercato cinese, e per potervi prendere parte è necessaria una buona dose di diplomazia e impegno per convincere le autorità a concedere i permessi necessari. Lo ha fatto Tim Cook per poter vendere iPhone, lo sta facendo anche Zuckerberg.

Il giudizio sulla capacità espressiva di Mark è diviso in due: da una parte coloro che lodano l’impegno, dall’altra i critici sul livello complessivo del suo mandarino. In ogni caso, va dato atto al giovane CEO di aver mostrato dedizione alla causa e di aver avuto un certo tatto nel “ricambiare la cortesia” di imparare la lingua madre di oltre 1 miliardo di potenziali clienti che già da tempo viaggiano per il mondo mostrando altrettanto impegno nell’apprendere la lingua inglese. Considerato che i suoi impegni gli lasceranno poco tempo libero da dedicare a queste attività collaterali , il risultato ottenuto da Zuckerberg davanti all’affollata platea di Pechino è piuttosto significativo.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 23 ott 2014
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