Memorie flash, Intel e ST uniscono le forze

Memorie flash, Intel e ST uniscono le forze

Intel e STMicroelectronics hanno costituito una joint venture focalizzata nella produzione di memorie non volatili, tra le quali le innovative Phase-Change RAM. Tra i dirigenti anche uno dei guru italiani dei chip
Intel e STMicroelectronics hanno costituito una joint venture focalizzata nella produzione di memorie non volatili, tra le quali le innovative Phase-Change RAM. Tra i dirigenti anche uno dei guru italiani dei chip

Ginevra – Dando seguito ad un accordo annunciato per la prima volta la scorsa estate, Intel e STMicroelectronics (ST) hanno avviato una nuova società, battezzata Numonyx , specializzata nella progettazione, produzione e vendita di memorie non volativi e RAM.

Grazie alle risorse combinate dei due chipmaker, la neonata joint venture dovrebbe generare un fatturato annuo di circa 3 miliardi di dollari , e collocarsi fin da subito al terzo posto della classifica mondiale dei maggiori produttori di memorie non volatili. A capo di questa nuova realtà vi sono il CEO Brian L. Harrison, ex vice president e general manager del Flash Memory Group di Intel, e il COO Mario Licciardello , corporate vice president and general manager del Flash Memories Group di ST.

Nato e laureatosi a Catania, Licciardello ha alle spalle una lunga carriera di ricercatore e manager all’interno di ST e, prima ancora, di SGS-ATES: quest’ultima era un’azienda di microelettronica dell’IRI che, alla fine degli anni ’80, si fuse con la divisione semiconduttori della francese Thomson per dar vita ad ST.

La start-up, al cui capitale azionario partecipa anche la società di capital venture Francisco Partners , si focalizzerà sulla produzione di memorie NAND, NOR e Phase-Change RAM (PRAM), un’alternativa alle memorie flash che combina il principale vantaggio delle memorie non volatili, quello di conservare i dati anche in assenza di corrente, con la velocità tipica delle memorie DRAM. Quest’ultima tecnologia è stata sviluppata congiuntamente da Intel ed ST, ed è ormai pronta per sbarcare sul mercato: entro la fine dell’anno sono attesi chip PRAM da 128 Mbit che, secondo il chipmaker di Santa Clara, forniranno velocità di scrittura e lettura notevolmente superiori a quelle fornite oggi dalle memorie flash.

Inizialmente il 90% della produzione di Numonyx sarà costituita da chip di memoria NOR flash , tradizionalmente impiegata in quei campi che richiedono il salvataggio permanente di dati raramente soggetti a modifiche: ad esempio, i sistemi operativi delle fotocamere digitali o dei telefoni cellulari. In attesa che il mercato delle PRAM decolli, il restante 10% della produzione sarà dedicato quasi per intero alle memorie NAND flash , notoriamente utilizzate nelle memory card e come dischi a stato solido in player MP3 e moltissimi altri dispositivi mobili.

La tecnologia di processo attualmente utilizzata da Numonyx è a 65 nanometri, ma la società conta di migrare molto presto verso i 45 nm. Per la fabbricazione dei propri chip, la joint venture può contare su fabbriche dislocate un po’ in tutto il mondo, tra USA, Italia, Cina, Israele, Singapore e Malaysia.

Registrata in Olanda, ma con quartier generale in Svizzera, Numonyx ha avviato la propria attività con un certo ritardo rispetto ai piani iniziali. Il motivo, secondo alcune fonti, è da ricercare nell’attuale crisi economica, e nella conseguente difficoltà nell’ottenere finanziamenti dalle banche. Tali finanziamenti sono infine arrivati da due banche italiane , Intesa Sanpaolo e Unicredit Banca d’Impresa: ciò non deve sorprende visto che ST è una società con profonde radici in Italia , guidata da molti dirigenti italiani e con sedi in diverse città della Penisola, tra cui Milano e Catania.

Il problema è che il debutto di Numonyx avviene proprio in una delle peggiori congiunture economiche degli ultimi decenni, i cui effetti si stanno ripercuotendo anche sul mercato delle memorie non volatili: la vendita di cellulari e lettori MP3 ha registrato, negli ultimi mesi, una significativa flessione, con una conseguente riduzione dei prezzi dei chip flash. Il risultato è che se nel 2006 i business combinati di Intel e ST relativi alle memorie flash hanno generato 3,6 miliardi di dollari di fatturato, nel suo primo anno di attività i ricavi stimati di Numonyx saranno, come già accennato, di soli 3 miliardi.

Le previsioni degli analisti sull’evoluzione di questo mercato restano tuttavia molto positive. Secondo iSupply , nel 2011 questo settore genererà un fatturato di 37,7 miliardi di dollari, ossia 15,2 miliardi in più rispetto al 2007.

I dettagli finanziari sulla costituzione di Numonyx sono riportati in questo comunicato .

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Pubblicato il 1 apr 2008
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