Mercato libero dell'energia? Tutto rinviato al 2023

Mercato libero dell'energia? Tutto rinviato al 2023

Il passaggio definitivo al mercato libero dell'energia slitta al 2023, lasciando ancora un italiano su due sotto le tariffe a maggior tutela.
Mercato libero dell'energia? Tutto rinviato al 2023
Il passaggio definitivo al mercato libero dell'energia slitta al 2023, lasciando ancora un italiano su due sotto le tariffe a maggior tutela.

Il mercato libero dell’energia, elemento che era visto ormai come un dogma già nel 2018, rischia di slittare ulteriormente sotto le pressioni delle associazioni di tutela dei consumatori, sotto i colpi della pandemia e – forse soprattutto – sotto i colpi delle picconate di prezzi mai scesi quanto auspicato. Prossima scadenza fissata al 2023.

Mercato libero, dubbi e ritardi

I numeri indicano che più di un italiano su due ha già fatto la propria scelta, abbandonando il mercato a maggior tutela per gestire in proprio il proprio profilo tariffario e l’operatore a cui affidarsi. A dirlo sono gli ultimi dati Arera sul monitoraggio retail:

Le famiglie che a dicembre 2020 hanno scelto il mercato libero elettrico sono oltre il 56% nella media nazionale, ma con forti differenze nel Paese: dal 70% di alcune aree del nord al 38% della provincia Sud Sardegna.

Fin dai mesi scorsi, tuttavia, è emerso come il vantaggio economico per chi è passato al mercato libero sia stato tutto fuorché evidente. In molti casi, anzi, la scelta si è addirittura rivelata svantaggiosa rispetto al mercato libero, cosa che ha alzato le attenzioni dell’antitrust ed ha gettato lunghe ombre su quello che doveva essere un progetto pensato per il vantaggio dell’utente finale.

L’emendamento al Milleproroghe rappresenta quindi per molti versi una sconfitta, ma al tempo stesso rappresenta un approccio pragmatico di fronte ad un dato di fatto ormai conclamato: se si vuol davvero parlare di “mercato libero”, questa definizione deve includere anche un vantaggio sostanziale per il consumatore. In caso contrario si vanno a perdere i presupporti del mercato “a maggior tutela” e si getta l’utenza tra le braccia di un oligopolio privo di dinamiche virtuose.

Se ne riparlerà quando l’urgenza non sarà più la pandemia, nel frattempo ogni singolo utente ha la possibilità di scegliere e valutare da sé i profili tariffari luce&gas disponibili per ottenere davvero un vantaggio oggettivo da quello che si professa e si promette come un “mercato libero” fatto di domanda, offerta e libera scelta.

Fonte: La Repubblica
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Pubblicato il
7 mar 2021
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