Messaggi nascosti nella fibra ottica

Messaggi nascosti nella fibra ottica

Due ricercatori americani propongono di far viaggiare i dati camuffandoli all?interno del rumore di fondo delle trasmissioni su fibra. Un sistema, dicono, che è al sicuro da ogni genere di attacco
Due ricercatori americani propongono di far viaggiare i dati camuffandoli all?interno del rumore di fondo delle trasmissioni su fibra. Un sistema, dicono, che è al sicuro da ogni genere di attacco

L’attualità informatica ci insegna che non esiste algoritmo o sistema di cifratura che non sia attaccabile : che si tratti di codifica simmetrica o meno, che usi la medesima password per cifrare e decifrare i dati, una coppia di chiavi pubblica/privata matematicamente legate, la steganografia o meccanismi di protezione di livello militare, niente è al sicuro. Eppure c’è qualcuno che oggi si vanta di aver realizzato un sistema a prova di cracking .

Come? ZDNet UK riporta in questi giorni l’annuncio di un innovativo meccanismo di cifratura, che sfrutta il network delle fibre ottiche per camuffare le trasmissioni di dati e informazioni riservate. Il sistema sfrutta i disturbi di rumore che si verificano nelle trasmissioni, per codificare in maniera sicura i messaggi: nonostante la sostanziale pulizia del segnale che viaggia su fibra è inevitabile che si presentino brevi variazioni nelle onde luminose che fanno da vettore alle informazioni e proprio in questo “rumore ottico” si trova la chiave di funzionamento della nuova tecnologia.

Il sistema è stato predisposto dai ricercatori Wu e Evgenii Narimanov della Princeton University , uno degli istituti accademici più rispettati degli Stati Uniti. La ricerca risale al maggio scorso ma solo ora ne viene data notizia in occasione del meeting annuale della Optical Society of America , manifestazione rinomata per essere sempre una vetrina di idee di primo piano per la scienza e la tecnologia ottica.

Il sistema prevede che il mittente converta le informazioni da inviare in un breve e intenso impulso luminoso: successivamente, un apparato CDMA (implementazione di trasporto dei dati finora impiegata nelle trasmissioni digitali del segnale GPS) trasforma l’impulso in un flusso di informazioni ottiche di lunga durata ma di intensità ridotta. L’efficacia della tecnologia consiste nel rendere il segnale così trasformato ancora più debole delle imperfezioni della trasmissione che viaggia sulla fibra.

Il ricevente decodifica il messaggio utilizzando le informazioni su come esso sia stato trasmesso in origine, impiegando un altro apparato ottico in grado di ristabilire lo stato originario della trasmissione. La maggior sicurezza del nuovo metodo è data dal fatto che anche nel caso in cui qualcuno fosse consapevole della presenza di informazioni nascoste all’interno di un segnale, ogni più piccola imperfezione nella conoscenza di come esse siano state trasformate e spedite renderebbe quasi impossibile il loro recupero , persino dalle trasmissioni pubbliche più chiare e leggibili.

Chissà se Echelon , il sistema di sorveglianza globale della UKUSA Community , incontrerà difficoltà nel decifrare, attraverso le sue analisi on-the-fly delle intercettazioni radio-digitali, le informazioni codificate col nuovo sistema. Lo sperano in tanti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 ott 2006
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