Meta AI in WhatsApp: Codacons presenta esposto

Meta AI in WhatsApp: Codacons presenta esposto

Il Codacons ha presentato un esposto al Garante della privacy e all'autorità antitrust perché Meta ha imposto il chatbot agli utenti WhatsApp.
Meta AI in WhatsApp: Codacons presenta esposto
Il Codacons ha presentato un esposto al Garante della privacy e all'autorità antitrust perché Meta ha imposto il chatbot agli utenti WhatsApp.

Il Codacons ha presentato un esposto al Garante per la protezione dei dati personali e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nei confronti di Meta per possibili violazione della privacy e pratica commerciale scorretta. Nel mirino dell’associazione dei consumatori c’è Meta AI, in quanto il chatbot sarebbe stato imposto agli utenti e non può essere disattivato in WhatsApp.

Meta deve rimuovere il chatbot

Meta AI è disponibile nell’app di messaggistica da fine marzo (inizialmente sfruttava il modello Llama 3.2, ora utilizza Llama 4.0). È possibile interagire con il chatbot toccando il pulsante dedicato o tramite la barra di ricerca in alto. Gli utenti che usano Meta AI accettano i termini d’uso del servizio. Quelli che non vogliono il chatbot non possono disattivarlo, ma solo ignorarlo.

Il Codacons afferma che ciò “non comporterebbe l’interruzione del trattamento dei dati personali eventualmente attivato“. La condotta di Meta sembra quindi una violazione del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). In particolare, l’azienda di Menlo Park avrebbe violato i principi di liceità, correttezza, trasparenza, limitazione delle finalità e minimizzazione dei dati (articolo 5).

Secondo l’associazione dei consumatori, Meta avrebbe inoltre utilizzato il legittimo interesse come base giuridica per il trattamento dei dati (articolo 6). In base alle sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea è necessario chiedere un consenso esplicito.

La condotta dell’azienda californiana potrebbe essere anche una pratica commerciale scorretta vietata dal Codice del consumo, in quanto la funzionalità imposta servirebbe per raccogliere dati e “falsare in modo rilevante il comportamento economico del consumatore medio”.

Per questi motivi, il Codacons ha presentato un esposto al Garante della privacy e all’autorità antitrust. Ha inoltre diffidato Meta all’immediata rimozione della funzionalità da WhatsApp finché non saranno garantite “piena trasparenza, possibilità di disattivazione completa e rispetto del quadro normativo vigente“.

Fonte: Codancos
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Pubblicato il
13 mag 2025
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