Meta potrebbe licenziare altri dipendenti a marzo

Meta potrebbe licenziare altri dipendenti a marzo

Secondo un nuovo report di Bloomberg, la società madre di Facebook starebbe valutando il taglio di migliaia di posti di lavoro durante marzo 2023.
Meta potrebbe licenziare altri dipendenti a marzo
Secondo un nuovo report di Bloomberg, la società madre di Facebook starebbe valutando il taglio di migliaia di posti di lavoro durante marzo 2023.

Già un mese fa si parlava continuamente della potenziale, nuova ondata di licenziamenti in casa Meta. Ebbene, dopo diverse settimane di silenzio l’indiscrezione torna a farsi sentire grazie a un follow-up offerto da Bloomberg. Stando all’agenzia statunitense, la società madre di Facebook starebbe valutando il taglio di migliaia di posti di lavoro tra questa settimana e la prossima, dopo la precedente riduzione della forza lavoro del 13%.

Meta colpisce ancora: licenziamenti in arrivo questo mese?

Bloomberg non si è dilungata nell’anticipazione di ciò che potrebbe essere il futuro di migliaia di dipendenti Meta: l’uscita dall’azienda sembra imminente per molte persone, complice la forte volontà dell’azienda di Menlo Park di investire nel metaverso e nell’intelligenza artificiale, aumentando l’efficienza dei dipendenti nel corso del 2023.

Facebook, Meta

Ancora lo scorso novembre lo stesso CEO Mark Zuckerberg dichiarò che il boom dello smart working e delle attività online durante gli anni della pandemia non è durato abbastanza al fine di confermare la necessità di più personale. A colpire ulteriormente il gigante dei social network sono state la recessione economica e l’arrivo nella scena di altre piattaforme concorrenti, parallelamente alla crescita dell’acerrimo rivale TikTok.

È colpa del metaverso?

La spesa incredibile per spingere sul metaverso non sembra avere aiutato Meta in questi mesi: gli spazi virtuali dove socializzare e lavorare non sono tanto popolari quanto Zuckerberg credeva. Ora la società sembra avere compiuto un dietrofront importante per quanto concerne i prezzi di Quest 2 e Quest Pro, abbassati rispettivamente da 499,99 a 429,99 dollari, e da 1499,99 a 999,99 dollari, nel tentativo di rendere le periferiche VR più accessibili al consumatore medio e alle aziende interessate a investire su smart working, realtà virtuale e realtà aumentata.

Sarà la mossa che permetterà a Meta di rilanciare il settore? Staremo a vedere. Rendere gli investimenti sul metaverso la causa diretta del licenziamento di decine di migliaia di dipendenti non sarebbe comunque propriamente corretto, sebbene la correlazione non vada esclusa.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
7 mar 2023
Link copiato negli appunti