Microhoo!, ci vorrà ancora un po'

Microhoo!, ci vorrà ancora un po'

I due colossi dicono di voler valutare un pò più attentamente i dettagli prima di finalizzare l'accorso su ricerca e advertising. Nel frattempo Carol Bartz dà una lucidata all'immagine della sua azienda
I due colossi dicono di voler valutare un pò più attentamente i dettagli prima di finalizzare l'accorso su ricerca e advertising. Nel frattempo Carol Bartz dà una lucidata all'immagine della sua azienda

Microsoft-Yahoo!, l’accordo è fatto , anzi no, quasi. Gli esperti di entrambe le parti stanno valutando i dettagli dello storico patto tra i due giganti dell’IT, e in attesa di chiarire ogni ombra e mettere nero su bianco ogni clausola e postilla spingono in avanti il termine ultimo della forma definitiva dell’intesa tra le due società.

La scadenza era stata originariamente fissata per il 27 ottobre 2009, ma ora viene rimandata a data da destinarsi – augurabilmente entro l’inizio del 2010, scommettono ottimistiche Microsoft e Yahoo! – perché non si mettono assieme, così a cuori leggero, le tecnologie e le finanze di società di tali dimensioni.

“La lettera di intesa specificata dalle parti metterebbe in atto gli accordi definitivi entro il 27 ottobre” ha confermato Yahoo! alla Securities and Exchange Commission del Congresso USA, “ma data la complessa natura della transazione rimangono alcuni dettagli da finalizzare”. Dello stesso tono sono le dichiarazioni provenienti da Redmond, che rassicurano come l’estensione del periodo di studio sia stata fissata con un mutuo accordo .

Del ritardo potranno certamente avvantaggiarsi le autorità antitrust al di qua e al di là dell’Atlantico, in fase di attenta valutazione delle conseguenze dell’accordo sul mercato. Yahoo!, dal canto suo, liberatasi delle incombenze tecnologiche del motore di ricerca (questione di esclusiva pertinenza Microsoft per i prossimi 10 anni 10) pensa soprattutto a ingraziarsi analisti e finanziatori, con un’operazione di promozione che può essere letta come la versione “professional” della costosa campagna It’s Y!ou già indirizzata ai consumatori .

Nel far apparire Yahoo! come un’azienda in cui sono tornate a circolare innovazione e visione del futuro , Bartz ammette prima di tutto che la società è in qualche modo diventata “noiosa”, meno scintillante che in passato nonostante continui a fornire “i più interessanti contenuti” Internet a 600 milioni di internauti.

Poi il CEO di Yahoo! e un gruppo di super-manager passano a quello che Sunnyvale ha in serbo per inserzionisti e finanziatori nel corso dei prossimi mesi: la nuova homepage e il conseguente aumento di tempo a essa dedicato dagli utenti (+20 punti), i filtri antispam per Yahoo! Mail e la programmata duplicazione della “esperienza” della webmail anche sui dispositivi mobile, l’aumento degli sforzi e degli investimenti per accrescere gli interessi dei netizen verso i contenuti (news e intrattenimento) forniti attraverso pagine della web company . Al crescere della qualità dei contenuti veicolati, prevede Bartz, i pubblicitari disposti a spendere denari a fiume torneranno a stringere partnership di mutuo profitto con Yahoo!

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 ott 2009
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