MicroSD come cartucce per game?

MicroSD come cartucce per game?

Una speciale scheda microSD promette di portare i giochi 3D su una grande varietà di telefoni cellulari e di altri device mobili.
Una speciale scheda microSD promette di portare i giochi 3D su una grande varietà di telefoni cellulari e di altri device mobili.

Utilizzare le schede microSD come una sorta di cartridge per videogiochi da connettere a telefoni cellulari e altri dispositivi mobili. L’idea è venuta alla start-up americana FXI Technologies AS , la quale produce schede microSD integranti una GPU, una CPU e una certa quantità di memoria flash.

Un po’ come avviene con le card PCMCIA nei netbook, le FXi-SD Card possono essere utilizzate per aggiungere nuove funzionalità ai dispositivi mobili, soprattutto in ambito multimediale. L’azienda che le sviluppa sostiene che tali schede sono dei veri e propri personal computer in miniatura capaci di gestire, in modo indipendente dalle risorse hardware del dispositivo che le ospita, grafica 3D real-time, video e altri contenuti multimediali.

Grazie alla GPU ARM di cui sono dotate, compatibile con le API grafiche 3D OpenGL ES, le FXi-SD Card rendono possibile far girare giochi 3D anche piuttosto complessi su molti dei telefoni cellulari dotati di uno slot microSD e di uno schermo LCD a colori. Il gioco viene precaricato nella memoria interna della scheda e, sebbene FXI non lo specifichi, protetto con una qualche forma di tecnologia anticopia.

Secondo EETimes , una delle caratteristiche più interessanti delle schede FXi-SD è quella di consentire alla start-up statunitense di portare nuove funzionalità hardware e software sui telefoni cellulari senza la cooperazione dei produttori o dei carrier. Il noto sito in lingua inglese afferma poi che il potenziale bacino di mercato di tali schede potrebbe essere enorme: secondo una indagine di mercato tra meno di un anno i telefoni mobili dotati di slot SD supereranno il mezzo miliardo di unità in tutto il mondo.

Da sottolineare come dietro a FXI ci sia niente meno che ARM. Quest’ultima nel 2006 acquisì la piccola azienda norvegese Falanx Microsystems, sviluppatrice del chip grafico Mali-55 , e successivamente creò da quest’ultima la spin-off FXI: in tale società fece confluire il team che, in seno a Falanx, aveva già concepito l’idea di distribuire giochi su schede SD.

La GPU inclusa nelle FXi-SD Card è proprio una versione ridotta del chip Mali 55 progettato a suo tempo da Falanx, mentre la CPU abbinata si basa sul core a 32 bit ARM946. Grazie a questo connubio FXI sostiene di poter far girare giochi 3D sulla stragrande maggioranza dei dispositivi mobili che non sono dotati di un acceleratore grafico o che non dispongono di risorse hardware sufficienti. Tra questi terminali c’è ad esempio il Blackberry Perl, su cui FXI ha già mostrato un prototipo della sua tecnologia.

Per l’inizio del 2011, il periodo in cui le FXi-SD Card dovrebbero sbarcare sul mercato, l’azienda californiana conta di proporre ai consumatori un catalogo di almeno 50 giochi. E se FXI riuscirà a portare a termine le trattative in corso con alcuni grandi distributori e sviluppatori di videogame, tale numero potrebbe rapidamente lievitare.

Tra i più grossi scogli che FXI dovrà superare c’è la tradizionale riluttanza degli sviluppatori di videogiochi ad abbracciare nuove piattaforme hardware e la necessità di mettersi a confronto con i limiti tecnici – specie in fatto di consumi e banda passante – legati all’uso di schede SD. Inoltre va considerata la rapida evoluzione degli smartphone, che grazie a CPU e GPU sempre più potenti possono fare a meno di “coprocessori” esterni, e il crescere d’importanza della distribuzione online dei giochi, che grazie alle reti mobili 3G può estendersi – Apple docet – anche ai dispositivi mobili (seppure con limiti legati a costi e copertura).

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Pubblicato il 11 nov 2009
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