Microsoft censura le email interne sulla Palestina

Microsoft censura le email interne sulla Palestina

Dopo le proteste di alcuni dipendenti, Microsoft ha iniziato a bloccare le email che contengono termini sulla Palestina nell'oggetto e nel testo.
Microsoft censura le email interne sulla Palestina
Dopo le proteste di alcuni dipendenti, Microsoft ha iniziato a bloccare le email che contengono termini sulla Palestina nell'oggetto e nel testo.

Microsoft ha smentito che le sue tecnologie vengono utilizzate dai militari israeliani per colpire i civili a Gaza, confermando però che il Ministero della Difesa è un suo cliente. L’azienda di Redmond ha successivamente iniziato a bloccare le email dei dipendenti che contengono termini sulla Palestina. Sulla questione è intervenuto anche Brian Eno.

I dipendenti aggirano il blocco

Secondo molti dipendenti, alcuni dei quali membri del gruppo No Azure for Apartheid, Microsoft “aiuta” Israele attraverso il servizio Azure e le tecnologie AI, tra cui The Gospel e Lavender. Durante la recente conferenza Build 2025, un dipendente (Joe Lopez) ha interrotto il keynote del CEO Satya Nadella chiedendo informazioni sull’uso di Azure. Successivamente ha inviato un’email ai suoi colleghi ed è stato licenziato.

Microsoft ha quindi iniziato a bloccare le email che contengono i termini Palestine, Gaza, apartheid o genocide nell’oggetto e nel testo. Un portavoce dell’azienda ha confermato che il blocco è stato implementato perché le email su argomenti non lavorativi sono inappropriate.

Un altro dipendente (Nisreen Jaradat) ha trovato il modo di aggirare il blocco (non è noto come), riuscendo ad inviare un’email a colleghi e dirigenti. Nel testo è presente il link ad una petizione online, con la quale No Azure for Apartheid chiede a Microsoft di annullare tutti i contratti con Israele e di svelare tutti i legami con i militari. Al momento, la petizione è stata firmata da oltre 1.860 persone.

Sulla questione è intervento anche Brian Eno, compositore del famoso suono di avvio di Windows 95. Il musicista britanno ha accusato Microsoft di aiutare Israele nella sua pulizia etnica, chiedendo di interrompere tutti i servizi forniti. Eno ha infine comunicato che devolverà i guadagni ricevuti con il suono di Windows 95 alle vittime degli attacchi a Gaza.

Fonte: The Verge
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
25 mag 2025
Link copiato negli appunti