Microsoft, codicillo contro le class action

Microsoft, codicillo contro le class action

Redmond esclude via EULA la possibilità per gli utenti USA di innescare azioni legali di gruppo. Come già Sony, AT&T e altri
Redmond esclude via EULA la possibilità per gli utenti USA di innescare azioni legali di gruppo. Come già Sony, AT&T e altri

Microsoft ha annunciato l’intenzione di modificare le clausole delle proprie condizioni d’uso offerte agli utenti (EULA), limitando le possibilità di ricorso in appello alle azioni individuali e obbligando a “rinunciare” allo strumento legale delle class action.

Nello specifico Microsoft impone ai suoi utenti di “portare le loro rivendicazioni davanti a tribunali civili minori ( small claims court ) o arbitrati, ma non come parte di una class action”. Per indorare la pillola Redmond parla dei suoi arbitrati come “molto generosi” e disponibili nei confronti degli utenti.

Ad aver seguito questa via erano già stati Sony e diversi carrier statunitensi: proprio una sentenza emessa della corte suprema statunitense a favore di AT&T aveva riconosciuto alle aziende la possibilità di limitare il ricorso alle class action a mezzo licenza.

Sony prescrive tali condizioni attraverso la licenza d’uso di PlayStation Network.
A farla decidere in questo senso erano presumibilmente state le azioni perpetrate dagli utenti in seguito al crack e al blocco di PSN, ma proprio il tentativo di imporre un blocco alle class action ha portato gli utenti a denunciarla nuovamente collettivamente: dal momento che il consenso ai termini di servizio modificati è indispensabile per accedere alla piattaforma e giocare online (magari a giochi già acquistati), la clausola costituirebbe una pratica commerciale scorretta.

L’accettazione della nuova licenza avviene – d’altronde – tramite click al momento del primo accesso al servizio dopo la modifica unilaterale da parte dello sviluppatore .

Microsoft stessa aveva già adottato tale clausola per Xbox Live mesi or sono, mentre ora è intenzionata ad estenderla “ad altri prodotti e servizi” ancora non specificati, anche se dovrebbe certamente riguardare Windows 8.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
31 mag 2012
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