Il gruppo di Redmond ha acquisito un dominio. Quale sarebbe la notizia? Un’operazione quotidiana per una realtà come Microsoft se non fosse che l’indirizzo in questione è Corp.com e che in ballo c’è la sicurezza di centinaia di migliaia di computer così come dei dati trasmessi.
Il dominio Corp.com ora è di Microsoft
Tutta colpa di un problema noto come Namespace Collision e legato alle infrastrutture di rete aziendali realizzate con Active Directory. In breve, quando un dispositivo (ad esempio un laptop) tenta di accedere a una risorsa del network denominata “corp” (impostata di default per Active Directory nelle versioni più datate di Windows) mentre è connesso a Internet, finirà molto probabilmente col passare informazioni o inviare una richiesta a “corp.com”. Sebbene l’azienda abbia provato nel corso degli anni correggere il tiro anche attraverso il rilascio di patch, molte realtà (soprattutto business) pur di mantenere i propri sistemi attivi hanno scelto di non apportare alcuna modifica.
Secondo alcuni test condotti su commissione dello U.S. Department of Homeland Security come già detto ci sono ancora centinaia di migliaia di computer che costantemente inviano dati al dominio. Da qui la decisione di acquisirlo, evitando così la sua attribuzione a qualcuno con intenzioni poco nobili. A quale prezzo? Il venditore Mike O’Connor non lo ha reso noto. Nel mese di febbraio l’aveva però messo all’asta con un prezzo base pari a 1,7 milioni di dollari. Questa la breve dichiarazione di Redmond in merito.
Per aiutare a mantenere i sistemi protetti incoraggiamo i clienti ad adottare pratiche sicure quando scelgono i nomi per i domini e i network interni. Abbiamo pubblicato un bollettino nel giugno 2009 e un aggiornamento per aiutarli a rimanere al sicuro. Come parte del nostro costante impegno abbiamo anche acquisito il dominio Corp.com.
O’Connor ha registrato Corp.com ben 26 anni fa, senza però mai sfruttarlo. Oggi ha deciso di disfarsene, come fa sapere attraverso Krebs on Security, per non far pesare il fardello sui figli.