Microsoft e OpenAI hanno comunicato alcune novità sulla partnership avviata nel 2019. Quella più importante riguarda la capacità di calcolo. La startup californiana può utilizzare un provider cloud alternativo se necessario. L’annuncio è arrivato in contemporanea all’avvio dello Stargate Project.
Condizioni contrattuali valide fino al 2030
Nel comunicato stampa pubblicato da Microsoft è scritto che il nuovo accordo include “cambiamenti per l’esclusività su nuova capacità“. In particolare, l’azienda di Redmond ha ora un ROFR (Right Of First Refusal), ovvero un diritto di prelazione. OpenAI utilizzerà ancora i server Azure per addestramento e inferenza dei modelli di intelligenza artificiale generativa, ma potrà sottoscrivere accordi con altri provider cloud, se la potenza di calcolo non è sufficiente.
Il CEO Sam Altman e alcuni azionisti di OpenAI avevano evidenziato che la potenza di calcolo fornita da Microsoft non era sufficiente per i nuovi modelli, quindi l’arrivo sul mercato era stato posticipato. L’azienda di Redmond ha successivamente permesso alla startup di avviare una collaborazione con Oracle.
Microsoft sottolinea però che gli “elementi chiave” della partnership non sono cambiati e saranno validi fino al 2030:
- Microsoft ha i diritti sulla proprietà intellettuale di OpenAI (inclusi modello e infrastruttura) per l’uso all’interno dei prodotti come Copilot
- L’API OpenAI è esclusiva di Azure, funziona su Azure ed è disponibile anche tramite Azure OpenAI Service
- Microsoft e OpenAI hanno accordi di condivisione dei ricavi che coinvolgono entrambe le parti, garantendo che entrambe le aziende traggano vantaggio da un maggiore utilizzo di modelli nuovi ed esistenti
- Microsoft continua ad essere un investitore importante in OpenAI, fornendo finanziamenti e capacità per supportare i suoi progressi e, a sua volta, beneficiando della crescita della sua valutazione
L’accordo prevede anche una clausola particolare. Microsoft non potrà più accedere ai modelli AI di OpenAI quando verrà creata una AGI (intelligenza artificiale generale) in grado di generare profitti per oltre 100 miliardi di dollari. OpenAI potrebbe però eliminare la clausola per ricevere più soldi da Microsoft.