Microsoft è attualmente il principale investitore in OpenAI (circa 14 miliardi di dollari), ma in futuro le strade potrebbero separarsi. Secondo le fonti di The Information, Mustafa Suleyman (responsabile della divisione AI) vuole ridurre la dipendenza dalla startup californiana. L’azienda di Redmond ha completato lo sviluppo di una famiglia di modelli, noti internamente come MAI, che offrono prestazioni simili a quelli di OpenAI.
Copilot con modelli proprietari?
Da alcune settimane, Microsoft non è più il provider cloud esclusivo di OpenAI. Quest’ultima può ora sottoscrivere accordi con altre aziende se Azure non garantisce una potenza di calcolo sufficiente. Le rimanenti condizioni contrattuali rimangono valide fino al 2030. Una di esse è lo scambio di informazioni su ricerca e sviluppo dei modelli.
Su questo punto ci sarebbe stato uno scontro tra Mustafa Suleyman e l’ex CTO Mira Murati di OpenAI. La startup californiana non avrebbe fornito la documentazione sulla catena di pensiero seguita dal modello o1 prima di rispondere alle domande degli utenti, violando gli accordi contrattuali.
Secondo le fonti di The Information, Suleyman avrebbe pianificato il “divorzio” da OpenAI. I ricercatori di Microsoft hanno completato lo sviluppo dei modelli MAI che offrono prestazioni simili a quelli della startup californiana. Alcuni modelli sono basati sul ragionamento, come o1. Sarebbero già in corso test con versioni di Copilot che sfruttano questi modelli proprietari al posto di GPT.
La divisione AI di Microsoft ha inoltre testato i modelli di Anthropic (Claude), xAI (Grok), Meta (Llama) e DeepSeek (R1). L’obiettivo di Suleyman è ridurre la dipendenza da OpenAI fino a raggiungere l’autosufficienza. I modelli MAI dovrebbero essere rilasciati entro fine anno e saranno accessibili agli sviluppatori tramite API.