Per l’ottava volta dall’ottobre del 2006, ieri Microsoft ha pubblicato il Security Intelligence Report (SIR), un rapporto semestrale sulla sicurezza e le minacce informatiche stilato sulla base dei dati raccolti in oltre 26 paesi e provenienti da circa mezzo miliardo di PC Windows . In Italia il SIR volume 8 è stato presentato da Feliciano Intini , responsabile dei programmi di sicurezza e privacy di Microsoft Italia, che nel corso di un webcast ne ha sintetizzato e commentato i punti salienti.
La nuova edizione del SIR si focalizza sul periodo compreso fra luglio e dicembre 2009, ed è composta da 244 pagine contenenti – novità di quest’anno – anche dettagliate linee guida che possono aiutare aziende, governi e pubbliche amministrazioni a migliorare le proprie strategie per la sicurezza, a prevenire infezioni e attacchi e, in generale, a contrastare più efficacemente le minacce esterne. In questo compito le organizzazioni sono aiutate anche dagli approfondimenti che SIRv8 dedica a ciascuno dei 26 paesi presi in esame, Italia inclusa.

Sebbene non sia affatto facile sintetizzare un report così voluminoso, Intini sostiene che i risultati del SIRv8 possono essere condensati in tre punti chiave :
– il crimine informatico continua a crescere e diventare sempre più sofisticato, adottando modelli di business tradizionali;
– osservando i principi di sicurezza basilari, e adottando “le innovazioni tecnologiche presenti nei prodotti realizzati con la sicurezza presente sin dalla fase di ideazione e progetto”, è possibile mitigare in modo più efficace il rischio legato al proliferare delle nuove minacce;
– la sicurezza è oggi una questione che va affrontata a livello globale dall’intera industria, e che necessita della collaborazione di tutti. “Nessun individuo, azienda o tecnologia possono risolvere da soli le minacce che dobbiamo fronteggiare online, e c’è quindi bisogno di lavorare insieme per contribuire a creare un’Internet più sicura e più affidabile” ha commentato Intini.
Il secondo punto lancia un messaggio che Microsoft non manca mai di enfatizzare: il software più recente fornisce una migliore protezione . L’azienda fornisce come esempio un dato: in Windows XP il 55,3% delle vulnerabilità più sfruttate via web browser sono relative a software di terze parti; in Windows Vista/7 questa percentuale sale al 75,4%, vale a dire che solo il 24,6% di tali falle sono imputabili al software di Microsoft.
Come emerge dal SIRv8, le attività dei cybercriminali sono favorite dal grande numero di vulnerabilità che ogni anno vengono scoperte nel codice dei più diffusi software: nella seconda parte del 2009 i bug di sicurezza riportati dall’industria del software sono stati circa 2500 , la stragrande maggioranza dei quali relativi alle applicazioni (Adobe Reader, Office Word ecc.).

“Lo scenario del cybercrimine sta cambiando rapidamente e le sfide per i produttori di tecnologia sono oggi sempre più impegnative” ha commentato Pietro Scott Jovane , amministratore delegato di Microsoft Italia. “In Microsoft investiamo ogni anno grandi risorse e impegno per rendere tutti i nostri prodotti più sicuri e ci conforta in questo senso la drastica diminuzione dei tassi d’infezione nel mondo su sistemi dotati delle nostre ultime piattaforme come Windows 7. La sfida per noi e per tutto il comparto però non è solo tecnologica ma di conoscenza. Il nostro compito preciso deve essere quello di proteggere ma anche informare e sensibilizzare sui rischi in Rete, e il SIR ci permette di perseguire proprio questo scopo e di offrire a tutti un quadro completo e puntuale della situazione dei malware sia a livello globale sia locale”.
La situazione italiana
Nel secondo semestre del 2009, il numero di infezioni in Italia è diminuito del 20%. Nonostante ciò, l’Italia si riconferma al decimo posto nella classifica mondiale dei paesi più colpiti dai malware, subito dietro a Francia, Germania e Spagna.
A ridursi è anche il tasso medio di infezione, passato da 6,9 PC su mille del primo semestre 2009 a 5,3 su mille del secondo semestre. “Un dato particolarmente positivo se confrontato con la media internazionale, pari a 7 (era a 8,7 nel primo semestre 2009), e ben inferiore rispetto a paesi più esposti come ad esempio la Turchia o il Brasile, che mostrano tassi attorno al 20” si legge in un comunicato di Microsoft.

Come in molti altri paesi, la più diffusa categoria di malware che si annida in molti PC italiani è quella dei cavalli di Troia, la quale rappresenta il 43% delle infezioni totali. Nella famiglia dei trojan, Microsoft fa distinzione tra quelli generici, i più numerosi, e quelli di tipo downloader e dropper , che occupano la terza posizione in classifica.
Nella classifica dei malware più diffusi nel Belpaese al primo posto c’è l’arcinoto worm Conficker , che dal 2008 flagella i sistemi Windows di tutto il mondo, seguito a poca distanza dai trojan Alureon e Renos. Quarto un altro worm, Taterf , seguito dal primo adware in classifica: Hotbar .

Taterf è un virus che sfrutta le vulnerabilità dei giochi online, e sebbene in Italia sia soltanto quarto, a livello globale è attualmente il worm più diffuso in assoluto. Al secondo posto della classifica mondiale si trova Alureon , uno dei cavalli di Troia più sofisticati in circolazione che per celarsi agli antivirus utilizza tecniche proprie dei rootkit. Questo malware viene spesso descritto come il “virus della schermata blu” perché è alla base di alcuni errori irreversibili di sistema innescati dall’aggiornamento di sicurezza MS10-015 .
SIRv8 può essere scaricato da qui in varie lingue, tra cui quella italiana.
Alessandro Del Rosso
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non è un caso
se Woz è uscito da Appleseeeeeeeeee eeeRe: non è un caso
- Scritto da: seeeeeeeeee eee> se Woz è uscito da AppleWoz ad oggi è ancora sul libro paga di Applemaxsixil denaro...
funziona bene finché ci sono le risorse e i beni a cui esso attribuisce valore, e, naturalmente finché c'è circolo di denaro stesso, cioè finché c'è gente che ne possiede a sufficienza da spendere.non appena una sola di queste cose viene a mancare, ecco che il meccanismo s'inceppa e il denaro non funziona più così bene, e dimostra solo di essere quello che in realtà è: carta-straccia.le varie crisi economiche lo dimostrano infatti, quanto è fragile tale meccanismo.un giorno, quando le risorse della terra saranno quasi esaurite e non sarà più possibile produrre beni e/o servizi, se non a costi proibitivi per chiunque, bisognerà per forza di cosa trovare un nuovo modo, una nuova via, se vorremo sopravvivere, altrimenti ci estingueremo per semplice "mancanza di denaro", o ci distruggeremo a vicenda in guerre fatte con mezzi tuttora inimmaginabili, sempre a causa del 'denaro' (o meglio, della sua 'mancanza').AnonimoNon concordo
Mi spiace Luca, ma c'è un limite al diritto di cronaca e certamente il reato penale è al di là di tale limite.ruppoloRe: Non concordo
una perquisizione a casa di un reporter è una cosa gravemi verrebbe da chiedere se sia più grave un cell o la violazione al diritto di cronacafrancamente, il giustizialismo di Gruber e compagni mi lascia piuttosto tiepido: è un cellulare, non un cuore umano...Luca AnnunziataRe: Non concordo
- Scritto da: Luca Annunziata> una perquisizione a casa di un reporter è una> cosa> grave> > mi verrebbe da chiedere se sia più grave un cell> o la violazione al diritto di> cronaca> > francamente, il giustizialismo di Gruber e> compagni mi lascia piuttosto tiepido: è un> cellulare, non un cuore> umano...E' un fatto un pò difficile da giudicare, secondo me si atterrano rigorosamente alla legge per non fare la figura degli idioti.La violazione di segreto industriale è pure un fatto piuttosto grave e certamente la condotta di gizmodo è stata volta in tal senso.Diritto di cronaca si, però c'è un limite a tutto...è vero che non è sucXXXXX niente di grave, ma lasciando correre la faccenda si può creare un precedente per altri fatti simili a cui non potrai semplicemente dire: "vabbè, lì si trattava di un cellulare qui è una casa...". E' la stessa cosa, di principio.DarkOneRe: Non concordo
Ma a che punto della storia spunta Steven Seagal a mettere tutto a posto?Sinceramente penso che neanche al più pericoloso technoladro di segreti industriali a-la-spykids avrebbero perquisito la casa in questo modo.E a Gizmodo non penso interessi vendere segreti industriali ma semplicemente fare scoop.Se questo fosse capitato con un prodotto HTC o ad una ditta californiana che produce la vernice per gli aerei stealth non sarebbe successa una cosa così grossa.Per me dietro Apple c'è qualcosa di molto grosso, che si tratti anche semplicemente di hype.Wolf01Re: Non concordo
non esattamente: i giornalisti hanno il diritto di riportare tutto quello che gli pare e di cui vengono a conoscenzase io e te stiamo chiacchierando del più e del meno, a meno che tu non mi dica espressamente che NON vuoi che lo riporti sul mio giornale io ho il diritto di farloe non mi puoi fare causa o altro: problema tuo che non hai considerato con chi parlavigizmodo aveva un cellulare, pensava valesse la pena parlarne, l'ha fattoamen, è così che funzionaapple ha perso una battaglia per la segretezza? succede...qualcuno ha rubato un cellulare? quello è un crimine tutto da dimostrare, al momento non si sa neppure chi ne sarebbe venuto in possessocercare informazioni nei computer di gizmodo è come cercare gola profonda nei fascicoli di Woodward e BernsteinLuca AnnunziataRe: Non concordo
magari concordi con chi si frega la musica sul p2p ma se uno mette in giro informazioni riservata su un telefono cellulare deve andare in galeralucasRe: Non concordo
ce l'hai con me? :DLuca AnnunziataRe: Non concordo
Si è un oggetto, un cellulare, certo, che ad oggi per il mercato che genera vale (purtroppo) 1.000.000 di volte più di un cuore umano.Sul legittimo o meno metodo di "verifica" mi trovi daccordo: quello che vale di più in termini di soldi vince.Ma questa non è affatto una novità.echoesp1Re: Non concordo
> una perquisizione a casa di un reporter è una> cosa> grave Ma i blogger sono assimilabili a giornalisti, e quindi i loro blog a giornali, oppure no?Se si, devono godere dei diritti della stampa, ma anche dei doveri e responsabilità che ne derivano, visto che nel momento in cui si deve trovare un responsabile di quel che viene scritto nel blog, spesso ho letto che non può essere il blogger, in quanto il blog NON è un gionale e quindi NON deve avere un direttore responsabile ecc. ecc.Non si può avere tutto, tutele sì e responsabilità no.m cRe: Non concordo
non funziona così. è per questo che le leggi sono difficili da scrivere e assurde da applicarequi si deve far differenza tra chi RIPORTA e chi PRODUCE una specifica notiziamettiamo che io dica, sul mio blog, che la terra è piatta: lo dico basandomi sulle mie osservazioniarriva il primo scienziato e mi correggemettiamo che io dica, sul mio blog, che la terra è piatta: lo dico riportando le dichiarazioni di misterXecco, questo significa che è mister X responsabilegizmodo nel caso specifico ha creato uno scoop, ha fatto lavoro giornalistico, gizmodo lavora come un giornale(tieni anche conto che negli USA le manfrine di ordine, testate registrate in tribunale ecc ecc, non esistono)diversamente, i blogger italiani che scrivono il proprio diario online non possono essere assoggettati alla stregua dei giornalisti: perché altrimenti ne dovrebbero ottenere anche i diritti, tipo quello di non essere MAI oscurati, cosa che invece è già accadutanon si può semplificare questa materia: ma, il punto è, non si può neppure derogare ai diritti civili di giornalisti e cittadini solo perché c'è di mezzo uno stupido prototipo perduto(e, a oggi, non si è ancora capito se Apple abbia denunciato un furto o meno: prima si diceva di sì, poi di no, poi che la Polizia agiva sua sponte, adesso invece di nuovo pare abbia denunciato - facessero un comunicato in cui dicono tutto, e saremo tutti più contenti: e invece nisba, tutto blowing in the wind...)Luca AnnunziataRe: Non concordo
Con società del genere - quotate in borsa tra l'altro - le reazioni ad una sciocchezza del genere (quella del reporter e di gizmodo) potrebbero costare milioni di dollari agli azionisti.Se ci pensi bene non è che si possa riassumere il discorso con frasi/articoli cosi' semplicistici.My two cents.kenRe: Non concordo
il "peso" di un fatto del genere è dipendente dall'approccio tenuto (da Apple in questo caso, ma c'entriamo tutti compresi noi giornalisti e reporter) rispetto al "segreto"è un prototiponon è lo schema completo del nuovo cellularee soprattutto, la differenza (a mio avviso, iPhone fa la differenza) è nell'accoppiata sw+hwnon è nulla di graveaggiungo un paio di info (da me non verificabili): pare, dico pare (l'ha detta wired), che apple si sia presentata a casa del presunto ladro (colui che aveva il prototipo) chiedendo di entrareora, magari non è sucXXXXXperòlasciamo perdere: aggiungo per onestà mentale che a mio avviso qualcosa non quadra sui tempi di questa storiala sparizione del prototipo risalirebbe a un mese fa, circala perquisizione arriva a 1 settimana dalla pubblicazione su gizmodoperché non subito?quand'è che Apple ha depositato la denuncia? sempre che l'abbia fatto, che non si è ancora chiaritonon mi pare che apple stia risentendo di nessun tracollo in borsa, è ai massimi storicie poi che ci fosse un iphone in lavorazione per giugno era il segreto di pulcinella...Luca AnnunziataRe: Non concordo
ps: ribadisco, il problema è la perquisizione a un giornalista, fatta per quelli che (personalmente) giudico futili motiviLuca AnnunziataRe: Non concordo
- Scritto da: ruppolo> Mi spiace Luca, ma c'è un limite al diritto di> cronaca e certamente il reato penale è al di là> di tale> limite.Sei più giustizialista della stessa Apple che non ha sporto denuncia..."...l'agente deve essere consapevole dell'altruità della cosa mobile e volerne la sottrazione e l'impossesamento... se è necessaria la coscienza che la cosa sia di altri, l'autore che ritenga per un errore di fatto oppure per un errore nell'interpretazione di disposizioni non penali, di vantare un diritto sul bene, non commette furto"questo secondo la giurisprudenza italiana, non so come funziona in california. ma è dura dimostrare il furto, nel momento in cui un oggetto è smarrito e viene trovato per caso, e per quanto sia a conoscenza del "ladro" nessuno ne reclama il possesso. niente furto niente ricettazione, niente reati penali. forse al limite divulgazione di segreto industriale ma anche lì... Gizmodo poteva anche non saperlo, a rigore, e comunque si deve muovere Apple. se Apple non si muove si vede che non ci sono gli estremi.MaxRe: Non concordo
- Scritto da: ruppolo> Mi spiace Luca, ma c'è un limite al diritto di> cronaca e certamente il reato penale è al di là> di tale> limite.si si si...e ci dovrebbe essere un limite alla stupidità...CCCIpocrisia
Il gigante cattivo dell'IT "Lo spazio per la filosofia e gli ideali di chi propugna software e cultura libera sarà progressivamente schiacciato dal peso del denaro, questi concetti verranno messi da parte e prima o poi dimenticati. È in corso una gara a raggiungere il massimo profitto, non c'è spazio per fermarsi a riflettere su quello che si sta facendo" detto da una testata costantemente prostrata a MS...Palmipedoneconquest
con questi ragionamenti allora in italia nessun giornale/giornalista potrebbe mostrarci le intercettazioni che tanto piacciono agli antiberlusconiani, nessuna notizia potrebbe essere divulgata senza autorizzazione etc etc. gizmondo ha comprato un cell offerto come nostri giornalisti comprano informazioni...allora decidiamoci, è giusto che un giornalista quando ha uno scoop faccia di tutto per informarci oppure no? per me i giornalisti hanno il DOVERE di informarci...fosse anche su un stupidissimo cell come su cose più seriefelixtsIl peccato originale
Non è tanto la gravità del presunto reato (ricettazione di un cellulare? Quanti anni di galera ti possono dare?), è il Peccato Originale.Aver toccato la Mela Proibita dell'Albero del Bene (Jobs) e del Male (il Serpente- Microsoft) ha dannato Adamo (il giornalista di Gizmodo), Eva (l'anonimo rinvenitore-di-prototipi), e tutti noi utenti. Essi furono cacciati dal Paradiso dell'Informatica, e da allora tutti noi siamo condannati a partorire nel dolore, a morire e a usare Windows :pFunze il buon get real?
questo articolo pare scritto da lui (anche se probabilmente avrebbe omesso la parte in cui l'A. scrive quello che pensavamo l'ICT poesse essere :-D )01234Re: e il buon get real?
mado', è tardi, litigo con la tastiera :-Dvita dura per chi non ribadisce l'ovvio...01234Grazie!
Grazie di cuore! Un pezzo bellissimo, da incorniciare e da mandare a memoria.Mirella Catigli di ITespresso.itMirella CastigliE bravo Annunziata.
Bell'articolo, complimenti. Non pensavo potessero uscire simili concetti dalla tua tastiera macaca.Certo certoInutile
Posso?Articolo inutile.Le conclusioni, quanto le argomentazioni e lo sviluppo, sono di una banalità che rasenta a dir poco la superficialità.Senza contare che, fatto salvo il diritto di cronaca, il segreto industriale è comunque un reato, e Gizmodo lo sa.Quindi la peruisizione è del tutto legittima.N&CRe: Inutile
che la perquisizione sia legittima è la tua opinione, non una decisione di un giudice ;)è un commento, libero di dissentire: però mi piacerebbe leggere le tue argomentazioni... :)Luca AnnunziataRe: Inutile
- Scritto da: N&C> Posso?> Articolo inutile.> Le conclusioni, quanto le argomentazioni e lo> sviluppo, sono di una banalità che rasenta a dir> poco la> superficialità.> Senza contare che, fatto salvo il diritto di> cronaca, il segreto industriale è comunque un> reato, e Gizmodo lo> sa.> > Quindi la peruisizione è del tutto legittima.Io invece sono completamente in accordo con quanto ha scritto Luca Annunziata, aggiungerei che non è un problema relativo alla sola ICT quanto piuttosto all'intera società. Anche se non sembra avere una connessione diretta mi sembra appropriata l'affermazione di R.Vaneigem, l'obbligo di produrre aliena la necessità( o passione a seconda delle traduzioni/interpretazioni ) di creare.puttezzosbagliato
è decisamente sbagliato sostenere "tutto quello che l'ICT avrebbe potuto essere e non sarà più: speranza, innanzi tutto". sarebbe molto più corretto dire: "tutto quello che l'ICT avrebbe dovuto essere secondo alcuni e che invece, ovviamente, non è: speranza che il mondo potesse semplicemente cambiare con un click". rimane il fatto che l'ICT, se visto in modo non ingenuo (ad esempio dal punto di vista del mercato globale), è ancora in grado di dare moltissime speranze. ma non quelle che credete voi!marcocavicchioliRe: sbagliato
senza ironia: quali? :)Luca AnnunziataRe: sbagliato
l'acXXXXX globale, facile ed immediato, al mercato, ad esempio. una volta risolto il problema del digital divide (che sarà risolto nel giro di qualche anno o, forse, un decennio) chiunque potrà utilizzare il web per vendere i propri prodotti in tutto il mondo. ora questa non è ancora un'abitudine diffusa, ma solo perchè ci vorranno ancora almeno 5 anni perchè il cittadino mondiale comune capisca quali sono i veri vantaggi del web. l'abbattimento dei costi di promozione/pubblicità/comunicazione delle aziende, che produrrà un calo dei costi e quindi di alcuni prezzi. il rapporto diretto tra consumatore e produttore, in cui il consumatore torna ad essere protagonista. ad esempio la possibilità di contattare direttamente i venditori e parlare facilmente con loro (io lo faccio oramai molto spesso, e funziona alla grande).per non parlare del controllo democratico delle attività politiche dei paesi liberi. anche per questo siamo solo all'inizio. ci sono ancora molte altre cose, ma quello che mi preme sottolineare è che la visione tecno-ingenua degli ex "guru" di Internet si sta semplicemente sgonfiando perchè era poco più che un sogno. invece Internet è uno straordinario mezzo tecnologico per fare business. e dato che il business è la base della società moderna questo continuerà, lentamente, a rivoluzionare tutto. solo che non lo farà nella direzione (ripeto: ingenua) che molti hanno previsto (come lo stesso XXXXXponte, che continuo a ritenere cmq un genio), ma nell'unica direzione possibile: quella del dominio totale del mercato, esattamente così come era prima di Internet! chi pensava che Internet ci poteva liberare dal mercato si è inutilmente illuso, perchè società e mercato sono INSCINDIBILI. pertanto Internet non ci libererà dal mercato, ma semplicemente lo rivoluzionerà. chiunque accetti senza problemi questa prospettiva potrà sfruttare al meglio (e al massimo) questa rivoluzione, ma chi ne rimarrà fuori non creda di poter continuare a vivere di sogni. secondo me Internet è come un ragazzo che sta finendo le superiori: appena avrà dato l'esame di maturità potrà finalmente diventare adulto, ed entrare nel mondo del mercato. quello vero.marcocavicchioliRe: sbagliato
uhmda quello che leggo, non sei in disaccordo con quello che ho scritto: anzila questione è un'altra, ed è meno banale: se anche il mercato si riproponesse in altre forme su Internet, il rischio è che lo faccia in forme peggiori, a danno della maggioranzaecco, questa cosa - assieme ad altre - era quella che mi premeva sottolineareps: mi pare un po' strano, cmq, dire che XXXXXponte sia un genio anche se non c'ha capito niente (semplifico): o è un genio o non lo è, tutto assieme mi pare difficile ;)Luca AnnunziataRe: sbagliato
- Scritto da: marcocavicchioli> l'acXXXXX globale, facile ed immediato, al> mercato, ad esempio. una volta risolto il> problema del digital divide (che sarà risolto nel> giro di qualche anno o, forse, un decennio)> chiunque potrà utilizzare il web per vendere i> propri prodotti in tutto il mondo.> > ora questa non è ancora un'abitudine diffusa, ma> solo perchè ci vorranno ancora almeno 5 anni> perchè il cittadino mondiale comune capisca quali> sono i veri vantaggi del web.> > > l'abbattimento dei costi di> promozione/pubblicità/comunicazione delle> aziende, che produrrà un calo dei costi e quindi> di alcuni prezzi.> > > il rapporto diretto tra consumatore e produttore,> in cui il consumatore torna ad essere> protagonista. ad esempio la possibilità di> contattare direttamente i venditori e parlare> facilmente con loro (io lo faccio oramai molto> spesso, e funziona alla> grande).> > per non parlare del controllo democratico delle> attività politiche dei paesi liberi. anche per> questo siamo solo all'inizio.> > > ci sono ancora molte altre cose, ma quello che mi> preme sottolineare è che la visione tecno-ingenua> degli ex "guru" di Internet si sta semplicemente> sgonfiando perchè era poco più che un sogno.> invece Internet è uno straordinario mezzo> tecnologico per fare business. e dato che il> business è la base della società moderna questo> continuerà, lentamente, a rivoluzionare tutto.> solo che non lo farà nella direzione (ripeto:> ingenua) che molti hanno previsto (come lo stesso> XXXXXponte, che continuo a ritenere cmq un> genio), ma nell'unica direzione possibile: quella> del dominio totale del mercato, esattamente così> come era prima di Internet!> > > chi pensava che Internet ci poteva liberare dal> mercato si è inutilmente illuso, perchè società e> mercato sono INSCINDIBILI. pertanto Internet non> ci libererà dal mercato, ma semplicemente lo> rivoluzionerà. chiunque accetti senza problemi> questa prospettiva potrà sfruttare al meglio (e> al massimo) questa rivoluzione, ma chi ne rimarrà> fuori non creda di poter continuare a vivere di> sogni.> > > secondo me Internet è come un ragazzo che sta> finendo le superiori: appena avrà dato l'esame> di maturità potrà finalmente diventare adulto, ed> entrare nel mondo del mercato. quello> vero.a parte che, più o meno, riprendi le stesse considerazioni che ci sono nell'articolo, non hai colto il punto:ciò che tu (molto ma molto ingenuamente, permettimi) esalti come futuri (diciamo anche ormai presenti) luccicanti "vantaggi" della rete sono proprio, invece, il PROBLEMA...CCCRe: sbagliato
- Scritto da: marcocavicchioli> l'acXXXXX globale, facile ed immediato, al> mercato, ad esempio. una volta risolto il> problema del digital divide (che sarà risolto nel> giro di qualche anno o, forse, un decennio)> chiunque potrà utilizzare il web per vendere i> propri prodotti in tutto il mondo.(cut)"cuoto" più o meno tutto.L'articolo di Annunziata mi pare uno sguardo un po' troppo, ampio, un po' troppo idealista e un po' troppo "ingenuo" :-)Questo mondo è grande e tutti siamo vuoti e soli e cerchiamo, in diversi modi, di colmare questo vuoto. Nessuno fa niente se non per se stesso. Sarò anche troppo smaliziato e disilluso, ma non credo che i pionieri dell'IT fossero "uniti dall'obiettivo comune di allargare la conoscenza", penso che alla base ci sia sempre dell'interesse personale e non sto parlando necessariamente di soldi.Ma perché lasciarsi andare in discorsi idealistici? A me sembra che il mercato dell'IT funzioni alla grande e se funziona per semplice corsa "all'ingrasso" di microsoft®, apple®, eccetera®... chi se ne frega? Mi pare un mercato florido di creatività e penso che, proprio per questo, ci sarà sempre forte, sana (non sempre) e reale concorrenza tra tutti gli attori: tutti vogliono tirare fuori qualcosa di geniale per stupirci ed invitarci a comprare e finché il ricco sarà talmente avido da venderti la corda che lo impiccherà, noi consumatori saremo sempre "liberi" :-)soulistatutto lecito per uno scoop?
Allora con la scusa dello scoop è lecito commissionare qualunque reato dal furto delle banane all'omicidio!Acquistare merce rubata è un reato. Se lo hanno fatto è giusto che vengano inquisiti e puniti, non perché si tratta di un prototipo costato probabilmente qualche milione in R&S ma perché è un principio di convivenza civile che non si debba acquistare merce rubata.Non parliamo poi del disgustoso gesto di pubblicare il nome del poveraccio che aveva inizialmente smarrito il telefono.RobyvRe: tutto lecito per uno scoop?
ti faccio presente che esiste una differenza tra ricettazione e incauto acquistociò detto, e seguendo il tuo ragionamento, allo stesso modo per fare un indagine non dovrebbe essere tutto permesso...Luca AnnunziataRe: tutto lecito per uno scoop?
NON è furto fino a che un giudice non lo dice.. la perquisizione è illegale.. il fermo delle macchine (server e pc) dovra essere rimborsata e sopratutto non possono neanche guardarci dentro le macchine fino a che la posizione del giornalista non verrà dichiarata da un giudice.. apple ha calcato la mano sporgendo denuncia per furto dopo che lo stesso ingegnere ha dichiarato di aver perduto il prototipolordreamGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiAlessandro Del Rosso 27 04 2010
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