Le minacce che impersonano ChatGPT sono aumentate del 115%

Le minacce che impersonano ChatGPT sono aumentate del 115%

Secondo gli ultimi dettagli di Kaspersky le minacce che impersonano ChatGPT sono aumentate del 115%, mettendo in pericolo utenti e PMI.
Le minacce che impersonano ChatGPT sono aumentate del 115%
Secondo gli ultimi dettagli di Kaspersky le minacce che impersonano ChatGPT sono aumentate del 115%, mettendo in pericolo utenti e PMI.

Gli esperti di sicurezza informatica di Kaspersky hanno registrato un importante aumento delle minacce che impersonano ChatGPT. Si parla di un 115% nei primi quattro mesi del 2025. Un dato impressionante che rivela quanto utenti e PMI siano in pericolo.

Con l’aumento della popolarità degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, i criminali informatici nascondono sempre più frequentemente le minacce attraverso questi servizi“, hanno spiegato i ricercatori dell’azienda. Ma ciò che spaventa sono proprio i dati.

Nello specifico, le minacce che impersonano ChatGPT, fin’ora rilevate, sono state 117. Un altro servizio di intelligenza artificiale particolarmente apprezzato dai cybercriminali è DeepSeek che ha contato 83 casi dannosi. Perché i criminali del web preferiscono questi LLM?

A questa domanda ha risposto Vasily Kolesnikov, Security Expert di Kaspersky: “È interessante notare come gli attori delle minacce siano selettivi nella scelta degli strumenti di intelligenza artificiale da utilizzare come esca. Ad esempio, non sono stati rilevati file dannosi che imitassero Perplexity. La probabilità che un aggressore utilizzi uno strumento come copertura per malware o altri software malevoli dipende direttamente dalla sua popolarità e dal clamore mediatico che lo circonda. Più uno strumento è discusso e pubblicizzato, maggiore sarà la probabilità che gli utenti si imbattano in versioni false diffuse online“.

Cosa fare per evitare le minacce che impersonano ChatGPT

Una delle prime cose da fare per evitare le minacce che impersonano ChatGPT è fare attenzione a dove si recuperano i software online. La fonte dalla quale si scaricano i file fa la differenza tra un contenuto ufficiale e uno che potrebbe contenere malware o altri pericoli.

Altro aspetto fondamentale è quello di non lasciarsi ingolosire da abbonamenti troppo economici. Utenti e PMI devono sempre verificare l’offerta visibile al prezzo ufficiale del servizio. Se lo sconto è troppo elevato dovrebbe già far scattare l’allarme.

Infine, è necessario verificare sempre l’indirizzo dei siti web e la correttezza dei link riportati nelle email perché potrebbero essere pagine phishing camuffate o collegamenti che rimandano a software dannosi o indesiderati.

In altre parole, è necessario che ognuno di noi faccia la sua parte per mantenere al sicuro la propria vita digitale e quella dell’azienda per cui si lavora. Non sempre prezzi estremamente competitivi sono buoni affari, potrebbero aprire le porte a minacce che impersonano ChatGPT.

Fonte: Kaspersky
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Pubblicato il
26 giu 2025
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