Monopolio ricerca: rimedi alternativi di Google

Monopolio ricerca: rimedi alternativi di Google

Google ha depositato in tribunale i rimedi, alternativi a quelli del Dipartimento di Giustizia, che non prevedono la vendita di Chrome o Android.
Monopolio ricerca: rimedi alternativi di Google
Google ha depositato in tribunale i rimedi, alternativi a quelli del Dipartimento di Giustizia, che non prevedono la vendita di Chrome o Android.

Dopo quelli del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Google ha depositato in tribunale i rimedi alternativi per rispettare la sentenza di primo grado. L’azienda di Mountain View ha elencato una serie di impegni (PDF) per ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca che ovviamente non prevedono la vendita di Chrome.

Google non imporrà accordi a terzi

Google aveva comunicato i rimedi alternativi a dicembre 2024. Nel weekend ha presentato la versione finale. Invece della vendita di Chrome (o Android), l’azienda di Mountain View promette di non sottoscrivere accordi esclusivi con produttori e operatori telefonici. Non imporrà inoltre vincoli per l’uso dei servizi.

In dettaglio, Google non sottoscriverà accordi con produttori di smartphone e tablet venduti negli Stati Uniti che prevedono la concessione della licenza per Google Play e altri software solo se vengono installati anche Google Search e Chrome o la licenza per Google Search, Google Play e Chrome solo se vengono installati anche Google Assistant e Gemini.

L’azienda californiana non obbligherà produttori e operatori telefonici a non installare motori di ricerca, browser e chatbot AI di terze parti per ottenere la licenza di Google Play e altri software.

Google non sottoscriverà accordi che prevedono pagamenti per impostare Google Search come motore di ricerca predefinito nei browser di terze parti (come Safari di Apple). Questo impegno viene meno se lo sviluppatore può impostare annualmente un differente motore di ricerca per ogni sistema operativo.

Le udienze sui rimedi inizieranno il 21 aprile e finiranno il 9 maggio. Indipendentemente dalla decisione del giudice, Google presenterà appello contro la sentenza di primo grado.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
9 mar 2025
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