MS tenta la strada della mega-donazione

MS tenta la strada della mega-donazione

Per togliersi dagli impicci dell'antitrust. Ma avvocati e competitor non credono alla buona fede dell'azienda. Mezzo miliardo di dollari da versare alle scuole
Per togliersi dagli impicci dell'antitrust. Ma avvocati e competitor non credono alla buona fede dell'azienda. Mezzo miliardo di dollari da versare alle scuole


Seattle (USA) – Microsoft vuole versare l’equivalente di mezzo miliardo di dollari, tra computer, software, formazione e contanti alle 12.500 istituzioni scolastiche americane più svantaggiate. Non si tratta di una mossa disinteressata ma di una delle proposte dell’azienda per definire e chiudere una serie di pendenze antitrust nei propri confronti.

L’idea dell’azienda è quella di offrire mezzi economici e una fornitura quinquennale pressoché illimitata dei propri software a quelle scuole. Una mossa che rischia di mettere in seria difficoltà i competitor che, come Apple o Red Hat, vendono i propri software alle scuole. Non solo, un’operazione del genere finirebbe per imporre, secondo gli analisti, software Microsoft anche negli istituti scolastici, preparando i ragazzi a diventare consumatori di prodotti Microsoft.

La proposta prevede anche la concessione di un milione di licenze per il sistema operativo Windows non solo alle scuole ma anche ad organizzazioni senza scopo di lucro che, in cambio, fornirebbero PC usati alle scuole interessate dal programma.

Ma c’è davvero un diabolico piano di Microsoft dietro questa generosa offerta? Lo nega completamente Steve Ballmer, CEO dell’azienda, che ricorda come “quello che noi forniamo può essere utilizzato sia per PC che per Macintosh. Può essere usato sia software PC che software Mac. E di certo il denaro può essere utilizzato per software non-Microsoft, quindi non mi pare questa grande cosa rispetto allo share di mercato”.

Non è d’accordo Red Hat, distributrice di sistemi Linux che da tempo va piazzandosi sul mercato scolastico. “Applaudiamo Microsoft per avere avuto l’idea di aiutare le scuole povere come parte delle sanzioni da pagare per le sue pratiche monopolistiche – ha spiegato in uno statement il CEO dell’azienda Matthew Szulik – ma non riteniamo che la sanzione possa essere un meccanismo attraverso il quale Microsoft può estendere ulteriormente il proprio monopolio”.

Sulla questione, Apple per il momento preferisce non commentare ma alcuni avvocati dell’accusa nel procedimento antitrust hanno già detto di essere contrari all’iniziativa, ritenendo la proposta addirittura “patetica”. Ma non tutti la pensano allo stesso modo, perché c’è chi ritiene impossibile il raggiungimento di un accordo migliore.

Ora la parola passa al giudice, che dovrà valutare la proposta Microsoft. Una valutazione che sarà senza dubbio seguita con interesse anche dalle scuole…

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Pubblicato il
22 nov 2001
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