Napster 2 miagola: sarò re

Napster 2 miagola: sarò re

Mezzo milione di brani musicali e la possibilità di masterizzarli: questa la chiave con cui Roxio spera di essere protagonista di un nuovo inizio per la distribuzione a pagamento via internet
Mezzo milione di brani musicali e la possibilità di masterizzarli: questa la chiave con cui Roxio spera di essere protagonista di un nuovo inizio per la distribuzione a pagamento via internet


Roma – Non si sa ancora quasi nulla ma il nome è grosso, le cifre sono elevate e il mercato si scalda. E’ Napster 2.0 , progettone che il gigante della tecnologia Roxio sta inseguendo ormai da diverso tempo e che debutterà ufficialmente in rete entro il prossimo Natale.

L’idea è quella di un jukebox che metta a disposizione degli utenti internet dotati di PC un catalogo di brani musicali che supera il mezzo milione di “pezzi”. Questa è in sé una grossa novità, se si pensa che il grande successo di un sistema di distribuzione come quello Apple iTunes è legato non solo ad una nicchia di mercato (gli utenti Mac) ma anche ad un catalogo che supera i 200mila brani disponibili.

Di sicuro si sa solo che Roxio proporrà ai suoi clienti un abbonamento mensile per l’accesso ai propri servizi oppure un tot a brano, musica che potrà essere non solo ascoltata in streaming sulla napster radio ma che potrà essere anche scaricata e masterizzata su CD.

Dalla sua Roxio non ha soltanto il nome Napster, che acquistò insieme a poco altro per 5 milioni di dollari, ma anche le tecnologie di Pressplay, piattaforma che fu varata a suo tempo da alcuni big della discografia e che, sotto Napster, potrebbe avere maggiore fortuna.

Difficile dire ora come andrà, anche perché sul mercato della distribuzione a pagamento si stanno affacciando nuovi player, e ci sono analisti come quelli di Jupiter che prevedono una crescita molto modesta del mercato almeno fino al 2008. Di certo è che l’attesa per “il nuovo Napster” è alta e i 5 milioni di dollari spesi da Roxio per assicurarsi il nome del gattone , celeberrimo perché pioniere del file sharing, potrebbero rivelarsi un investimento del tutto remunerativo. Per ora si sentono solo le fusa.

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Pubblicato il
29 lug 2003
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