Napster è tornato, con un gadget che proietta assistenti AI olografici sopra lo schermo del Mac. Sì, il pioniere del peer-to-peer che negli anni 2000 faceva tremare l’industria musicale mentre milioni di teenager scaricavano mp3 come se non ci fosse un domani, ora vuole venderci un box da 2,1 pollici che si attacca al monitor e mostra un’intelligenza artificiale in 3D che spiega come usare Excel.
Napster lancia dispositivo con ologrammi 3D: assistenti IA sopra lo schermo Mac’
Dopo essere stato acquisito a marzo da Infinite Reality, un’azienda specializzata in realtà aumentata e virtuale, Napster ha deciso di puntare su un’ idea diversa di intelligenza artificiale. Invece dei chatbot dentro il browser, scommette sugli assistenti olografici che fluttuano sopra lo schermo come piccoli Jedi virtuali.
Il prodotto si chiama Napster View, e si presenta come un piccolo dispositivo collegato tramite USB-C che si fissa sopra lo schermo del Mac. Proietta un’interfaccia olografica in 3D, indipendente dallo schermo principale. L’assistente AI appare quindi in rilievo, galleggiando davanti all’utente. Invece di aprire una chat laterale nel browser, l’AI è proiettata sopra lo schermo senza interrompere quello che si sta facendo, almeno in teoria.
Il modulo richiede un Mac equipaggiato con chip Apple M1 o successivo per sfruttare la potenza di calcolo necessaria. Se si ha un Mac più vecchio, niente da fare. E già che ci siamo, il dispositivo occupa una delle preziose porte USB-C, il che significa un adattatore in meno o un cavo in meno che si può collegare. Le priorità.
Un catalogo di “companion” per ogni occasione
La piattaforma Napster Companion, accessibile tramite app Mac o sito web, offre un catalogo di companion virtuali. Ogni assistente rappresenta un esperto AI dedicato: programmazione, gestione progetti, finanze personali, design grafico, benessere, o consigli culinari. L’utente scorre gli avatar disponibili e aggiunge quello desiderato a Napster View con un clic. Poi può interagire vocalmente per ottenere istruzioni contestuali su quello che sta facendo.
L’azienda precisa che i modelli linguistici utilizzati integrano algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale e generazione di immagini 3D per gestire le interfacce olografiche, e promette bassa latenza per preservare la fluidità degli scambi.
Guide contestuali
Uno dei punti di forza di Napster View è che interviene direttamente sulle applicazioni. Nella video dimostrazione, l’AI esperta in Excel guida l’utente per creare un grafico a barre, spiegando come selezionare le celle, aprire la scheda Inserisci e scegliere lo stile di grafico appropriato. In design grafico, un esperto Photoshop spiega l’uso degli stili di livello, smussature e contorni per trasformare una forma piatta in sfera 3D. L’utente segue i passaggi senza cambiare applicazione, con l’AI olografica che lo guida passo dopo passo.
Dov’è la fregatura?… Per garantire interazioni trasparenti, l’utente deve condividere manualmente lo schermo con l’AI. Non è automatico, va attivato manualmente. E qui arriviamo alla parte scomoda che Napster preferisce non enfatizzare troppo.
Privacy? Quale privacy? L’azienda spiega che le richieste dell’utente transitano in modo sicuro verso l’AI, ma un rapido sguardo alla politica sulla privacy rivela che per alimentare i suoi algoritmi, Napster non lesina sulla raccolta dati. Anzi, l’azienda non si fa scrupoli a condividerli con terze parti per scopi commerciali.
Il costo
Napster View è proposto a 99 dollari ma il dispositivo è inutile senza l’abbonamento a Napster Companions, che costa 19 dollari al mese. Facciamo due conti: 99 dollari per il gadget hardware più 19 al mese per l’abbonamento. In un anno quindi si spenderebbe 327 dollari per avere assistenti AI olografici che aiutano a usare software che probabilmente si potrebbe imparare a usare guardando tutorial gratuiti su YouTube.
Naturalmente, il servizio è attualmente riservato agli Stati Uniti. Se si vive altrove, si dovrà aspettare che Napster decida se quel mercato valga la pena di essere considerato oppure no.