Newzbin, Hollywood presenta il conto

Newzbin, Hollywood presenta il conto

Dopo una battaglia che si combatte dal 2009, fra filtri e sentenze, il gestore del defunto servizio di indicizzazione di contenuti Usenet dovrà sborsare quasi 1,6 milioni di euro
Dopo una battaglia che si combatte dal 2009, fra filtri e sentenze, il gestore del defunto servizio di indicizzazione di contenuti Usenet dovrà sborsare quasi 1,6 milioni di euro

L’industria dei contenuti era riuscita ad ottenere la chiusura di Newzbin, popolare sito dedicato all’indicizzazione dei contenuti su Usenet, era riuscita a far imporre dei filtri che complicassero l’accesso dei cittadini della Rete al redivivo sito Newzbin 2: ogni tentativo di ottenere un risarcimento dai gestori del sito era però miseramente fallito. Fino ad ora.

È dal 2009 che MPA ( Motion Picture Association ) tenta di interrompere le attività del servizio: tra minacce legali , sentenze dei tribunali, ingiunzioni di blocco ordinate agli ISP dalle autorità di diversi paesi , Hollywood è riuscita ad ottenere la serrata del redivivo Newzbin , avvenuta per sfiancamento nel 2012. Nel 2010, il verdetto di colpevolezza emesso dalla giustizia britannica aveva riconosciuto ad MPA un risarcimento di 230mila sterline, circa 282mila euro, mai corrisposto, nemmeno dopo la reincarnazione del sito in Newzbin 2.

Per questo motivo, e nonostante i ricchi beni che appartenevano alle società utilizzate per gestire il servizio, nel 2013 l’industria dei contenuti era tornata alla carica, rivendicando un risarcimento presso la High Court of Justice del Regno Unito: il risarcimento era però stato negato poiché la violazione del diritto d’autore riconosciuta in capo a Newzbin e ai suoi responsabili David Harris e Christopher Elsworth non si sarebbe potuta considerare come un banale furto, come delineato dagli studios. Piuttosto, la violazione commessa dal sito era stata paragonata ad uno sconfinamento illegale nella proprietà altrui e, come tale, a differenza del furto chiamato in causa da MPA, non avrebbe pregiudicato il possesso del contenuto oggetto di violazione.

Nel frattempo, però, Christopher Elsworth avrebbe privatamente intrattenuto un dialogo con MPA e avrebbe fornito certe prove che hanno condotto la giustizia a rivedere le proprie prospettive nei confronti di David Harris, ritenuto ora colpevole delle violazioni del diritto d’autore e di aver operato con dei mezzi illeciti per arrecare danno all’industria di Hollywood. Per questo Harris dovrà pagare, entro la fine di maggio, un risarcimento pari a 1,3 milioni di sterline, quasi 1,6 milioni di euro .

Harris ha espresso attraverso le pagine di Torrentfreak le proprie rimostranze: sta valutando di ricorrere in appello, per continuare a difendere la legalità dei servizi che gestiva. Harris guarda lontano, oltre la bancarotta : “è mia intenzione ricostruire quella community e sviluppare servizi dedicati – ha spiegato Harris – ma data la nostra storia fatta di costanti sconfitte legali faremo in modo che questi servizi siano progettati con accuratezza, con una solida consulenza legale indipendente, per assicurare che in futuro non ci siano rischi per me”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
20 mag 2014
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