La tedesca NextCloud ha battuto le ali da una parte del mondo nell’auspicio che dall’altra parte del globo si scateni una tempesta. Il gruppo ha infatti annunciato una denuncia contro Microsoft presso l’antitrust europea per ottenere una disamina approfondita del mondo cloud e per puntare il dito contro il modo in cui Redmond sta imponendo le proprie soluzioni.
OneDrive, deciderà l’antitrust europea
Il mantra è chiaro: così come accaduto con Windows Media Player prima ed Internet Explorer poi, Microsoft avrebbe tentato di imporre le proprie soluzioni partendo da una posizione dominante nel mondo dei sistemi operativi e così facendo avrebbe traslato tale posizione dominante in un mercato collaterale: quello del cloud. Il riferimento è quello dell’integrazione di OneDrive e Teams sia in Windows 10 che in Windows 11, aspetto che regala giocoforza importanti quote di mercato all’azienda guidata da Satya Nadella. Non si cerca un percorso nuovo: il tentativo è quello di percorrere una strada antecedente, ma traslata dal mondo del software a quello del cloud: un caso legale di grande importanza, dunque, perché in caso di vittoria stabilirebbe nuovi principi che definirebbero nuovi perimetri di mercato attorno a cui sviluppare le strategie dei big tech.
L’azione legale firmata da NextCloud è supportata dalla “Coalition for a level playing field” e potrebbe vedere una ulteriore diramazione dell’azione legale direttamente sul territorio francese. Quel che chiede l’accusa è che vengano vietati i gatekeeper che fermano la concorrenza e che il mercato possa essere strutturato sulla base di standard aperti e principi di interoperabilità. Gli standard aperti sembrano essere in tal senso gli elementi di maggior importanza, perché lasciano immaginare per Windows una sorta di pannello di scelta tra più servizi nel momento in cui si opta per un servizio cloud da integrare con il proprio sistema operativo.
Il fatto che la denuncia sia depositata sposta ore la palla nel campo della Commissione Europea: sarà Margrethe Vestager a dover gestire il dossier e stabilire fino a che punto possa essere lecito per un’azienda integrare servizi collaterali laddove Apple e Google non portano avanti comportamenti troppo dissimili (pur se in contesti differenti).