I fatti sono un supporto irrinunciabile alle decisioni: l’istinto alla lunga fa la differenza, ma i fatti, soprattutto se concretizzati in numeri credibili, sono la base su cui costruire qualunque strategia. Il problema nasce quando i numeri che usiamo per supportare le nostre scelte sono più una convenzione che la rappresentazione di un fatto: un accordo tra le parti che decidono di credere che un certo fenomeno può essere rappresentato in un certo modo e che da quel momento in poi ci credono fermamente, senza metterlo più in discussione.
Un buon esempio è l’Auditel, la stima degli spettatori televisivi: senza entrare nel dettaglio del suo funzionamento (che certo ha basi metodologiche serie) i decisori del mercato pubblicitario (chi compra e chi vende) hanno deciso di credere che le persone che guardano un determinato programma guarderanno anche la pubblicità che lo interrompe. Sappiamo tutti che non è così: anche chi fa parte del sistema probabilmente cambia canale o va a bere quando arriva la pubblicità, eppure si è deciso che questo è un sistema serio su cui basare gli scambi di un mercato ricchissimo. Non solo il costo di uno spot televisivo viene basato su una stima, ma anche il risultato di una campagna pubblicitaria televisiva viene calcolato sulla base dei risultati che possono essere ricondotti a quella campagna, quindi un’altra stima.
Quando succede qualcosa di inaspettato e di non prevedibile, per esempio il successo di un prodotto che non è stato minimamente pubblicizzato, nell’ambiente ci si ricorda del passaparola e si “scopre” che funziona meglio della pubblicità.
Per esserne sicuri, però, le stesse persone che hanno deciso di credere che solo loro cambiano canale quando c’è la pubblicità preferiscono supportare questa scoperta con dei numeri: ecco quindi delle utilissime ricerche che ci rivelano strabilianti verità, tipo che “il 92% delle persone crede di più ai loro amici che alla pubblicità”, laddove la vera notizia è “l’8% delle persone credono di più alla pubblicità che ai loro amici”.
Lo stesso sistema che ha deciso di credere che chi sta guardando Lost si sciroppa anche i 35 spot di cui è infarcito, quando si arriva ai fenomeni sociali non pianificabili e controllabili ha improvvisamente bisogno di certezze, non di stime. E quando le certezze rivelano numeri se non piccoli, piccolissimi, quali sono quelli tipici del passaparola in rete, non è più interessato alle stime dei risultati, ma vuole delle certezze: vuole poter misurare, prima e dopo. Non importa se dalle chiacchiere di 3 persone si vendono 300.000 copie di un libro, non importa se è meglio parlare con 10 opinion leader appassionati di quel prodotto piuttosto che mostrare immagini in movimento a 100.000 persone interessate ad altro, difficilissimo avere il buon senso di Joshua Porter , tradotto da Gaspar Torriero che sintetizza così il funzionamento del “viral marketing”:
se il tuo prodotto è cattivo, ne risulterà una conversazione su quanto è cattivo;
se è buono, una conversazione su quanto è buono.
I signori della pubblicità vogliono sapere come si fa, quanto costa, quante persone raggiungi e come reagiranno e come dovranno gestire le loro reazioni. Non si preoccupano – mai – di quanto è buono il loro prodotto.
Mafe de Baggis
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La penso diversamente...
Il mio pensiero e che in molti settori produttivi, il sentore delle persone che lavorano e' che piu' passa il tempo indipendetemente dalla azioni ( giuste od errate) che essi fanno o propongono il loro lavoro sarà sempre meno appagante sia in termini qualitativi ( stipendio avanzamenti) che quantitativi ( lavorare troppo o troppo poco).Percio' lo status quo e' visto come qualcosa di altamente favorevole anzi qualcosa da propagare a tutti i livelli ai nuovi arrivati siano essi inferiori o superiori; questo nelle grandi realtà; nelle piccole ho paura che ci sia talmente tanto lavoro in nero , sottopagato o co.co.pro che qualsiasi analisi volta a migliorare il "lavoro" resti purtroppo totalmente teorica, anzi un qualcosa da espellere a priori visto che le ditte durano pochi anni.picchiatelloRe: La penso diversamente...
> propongono il loro lavoro sarà sempre meno> appagante sia in termini qualitativi ( stipendio> avanzamenti) che quantitativi ( lavorare troppo o> troppo> poco).ma possibile che nessuno, né in questo articolo né in altri, si preoccupi dello stato mentale di chi lavora?nell'articolo si parla di un collega che non ti risponde neanche per cose banali, ma uno così dovrebbe stare in cura psichiatrica a casa. ok, è la norma, ma allora ci preoccupiamo più dei canili pubblici che dei posti di lavoro? è come comprare un cane di razza, bellissimo etc poi metterlo alla catena in cortile e portagli solo da mangiare.animali, non uomini, meglio disoccupati, a casa con la mamma, senza figa, e con le flebo mensili ... il mondo del lavoro è il terzo mondo della società civile.fisso sul postoRe: La penso diversamente...
come si dice appunto nei libri di Dilbert:al lavoratore bisogna dare abbastanza stimoli perche' abbia un po' di entusiasmo per lavorare di piu', magari con straordinari non pagati, ma non troppi perche' se gli si da' troppa autostima andra' in cerca di un posto di lavoro migliore.> inferiori o superiori; questo nelle grandi> realtà; nelle piccole ho paura che ci sia> talmente tanto lavoro in nero , sottopagato o> co.co.pro che qualsiasi analisi volta a> migliorare il "lavoro" resti purtroppo totalmente> teorica, anzi un qualcosa da espellere a priori> visto che le ditte durano pochi> anni.questo non lo capisconon mi pare proprio che le ditte piccole durino pochi anni, anzi come si sa sono la colonna portante dell'industria italiana.nelle ditte piccole, spesso a conduzione famigliare, 10-20 dipendenti, non c'e' molto tempo per cazzeggiare, e non ci sarebbe posto per persone, come ne ho viste in grandi aziende o come vediamo tutti tra gli statali, che passano la giornata a svicolare il lavoro o riescono a non fare mai niente senza che nessuno se ne accorga.e' vero pero' che l'innovazione quasi non esiste. il fatto e' che in genere si e' in pochi, il lavoro e' tanto, e o non c'e' il tempo materiale di fare ricerca, o non si vuole investire in persone che facciano solo ricerca.e infatti non bisogna dimenticare che gran parte delle industrie italiane sono nate (come le cinesi) copiando roba di altri.tizio incognitoRe: La penso diversamente...
Eccoqui che sbagli.Tanto lavoro + Poca gente -> SI ASSUME ALTRA GENTEInvece no, guai, straordinari e gratis a manetta finché uno si rompe o trova di meglio. Cosí l'azienda perde pure la persona d'esperienza e deve ricominciare con un'altra e peredere tempo a istruirla sempre sperando che sia adatta.WargamesRe: La penso diversamente...
Sarà, ma io non ho mail lavorato gratis...AranBanjoRe: La penso diversamente...
Neanche io ho mai lavorato gratis. Mi è capitato che le ore (2 in tutto) siano state pagate come le ordinarie, ma poi ho smesso (con le straordinarie, e anche con quell'azienda).CiaoCellRe: La penso diversamente...
- Scritto da: Wargames> Eccoqui che sbagli.> > Tanto lavoro + Poca gente -> SI ASSUME ALTRA GENTE> > Invece no, guai, straordinari e gratis a manetta> finché uno si rompe o trova di meglio. Cosí> l'azienda perde pure la persona d'esperienza e> deve ricominciare con un'altra e peredere tempo a> istruirla sempre sperando che sia> adatta.E se il lavoro cala? Non lo puoi licenziare altrimenti arrivano i simpaticissimi sindacalisti a romperti il culo e 90 volte su 100 perdi la causa, per non parlare dei costi che sei costretto ad affrontare solo per fare il contratto e dei contributi. Molte piccole aziende non possono permetterseloDisgraziatoRe: La penso diversamente...
- Scritto da: Wargames> Eccoqui che sbagli.> > Tanto lavoro + Poca gente -> SI ASSUME ALTRA GENTE> > Invece no, guai, straordinari e gratis a manetta> finché uno si rompe o trova di meglio. Cosí> l'azienda perde pure la persona d'esperienza e> deve ricominciare con un'altra e peredere tempo a> istruirla sempre sperando che sia> adatta.Il problema è che se assumono altra gente DIMINUISCE il guadagno, poi come fanno poveretti ...Paolo McMailRe: La penso diversamente...
- Scritto da: tizio incognito> questo non lo capisco> non mi pare proprio che le ditte piccole durino> pochi anni, anzi come si sa sono la colonna> portante dell'industria> italiana.> nelle ditte piccole, spesso a conduzione> famigliare, 10-20 dipendenti, non c'e' molto> tempo per cazzeggiare, e non ci sarebbe posto per> persone, come ne ho viste in grandi aziende o> come vediamo tutti tra gli statali, che passano> la giornata a svicolare il lavoro o riescono a> non fare mai niente senza che nessuno se ne> accorga.Beh ' dalle mie esperienze nelle piccole aziende ( industriali- servizi) c'e' un titolare 70-80 enne che fa lavorare e manda avanti la baracca i figli che lavorano in azienda di cui l'unica preoccupazione e': "quale auto mi compro quest'anno" ?.Il resto poi si tratta di "collaboratori" assunti sempre piu' in apprendistato, co.co.pro ed a termine , anche perhce' giustamente il mercato e' quello che e' ed un piccolo imprenditore ( giustamente) non ha alcuna intenzione di fare il passo piu' lungo della gamba.> e infatti non bisogna dimenticare che gran parte> delle industrie italiane sono nate (come le> cinesi) copiando roba di> altri.Beh' non direi inizialmente negli anni '50 avevano comunque dei buoni tecnici e dei buoni dirigenti facciamo alcuni esempi : Olivetti , Piaggio, Marzotto che addirittura costruivano case per i propri dipendenti avendo un prodotto semi-avanzato ma comunque in grado di reggere pienamente il mercato mondiale.Il problema odierno e' le aziende private di grandi dimensioni oggi in Italia hanno assunto un vizio tutto statale di "sperpero" per cui il piu' incapace dei dirigenti viene sempre premiato, per cui un prodotto per quanto scadente sia viene venduto, dove non innovare pensare al passato sono dei valori.picchiatelloRe: La penso diversamente...
> Il problema odierno e' le aziende private di> grandi dimensioni oggi in Italia hanno assunto> un vizio tutto statale di "sperpero" per cui il> piu' incapace dei dirigenti viene sempre> premiato, per cui un prodotto per quanto scadente> sia viene venduto, dove non innovare pensare al> passato sono dei> valori.Stai forse pensando 500 o vespa ? :DpippoRe: La penso diversamente...
- Scritto da: picchiatello> Il mio pensiero e che in molti settori> produttivi, il sentore delle persone che lavorano> e' che piu' passa il tempo indipendetemente dalla> azioni ( giuste od errate) che essi fanno o> propongono il loro lavoro sarà sempre meno> appagante sia in termini qualitativi ( stipendio> avanzamenti) che quantitativi ( lavorare troppo o> troppo> poco).> Percio' lo status quo e' visto come qualcosa di> altamente favorevole anzi qualcosa da propagare a> tutti i livelli ai nuovi arrivati siano essi> inferiori o superiori; questo nelle grandi> realtà; nelle piccole ho paura che ci sia> talmente tanto lavoro in nero , sottopagato o> co.co.pro che qualsiasi analisi volta a> migliorare il "lavoro" resti purtroppo totalmente> teorica, anzi un qualcosa da espellere a priori> visto che le ditte durano pochi> anni.giona54Re: La penso diversamente...
quoto tutto il messaggio di PICCHIATELLO!l'articolo è vermente simpatico e mi riporta indietro a quando giravo per grossi clienti e grandi compagnie di imformatica!giona54Re: La penso diversamente...
- Scritto da: picchiatello> Il mio pensiero e che in molti settori> produttivi, il sentore delle persone che lavorano> e' che piu' passa il tempo indipendetemente dalla> azioni ( giuste od errate) che essi fanno o> propongono il loro lavoro sarà sempre meno> appagante sia in termini qualitativi ( stipendio> avanzamenti) che quantitativi ( lavorare troppo o> troppo> poco).> Percio' lo status quo e' visto come qualcosa di> altamente favorevole anzi qualcosa da propagare a> tutti i livelli ai nuovi arrivati siano essi> inferiori o superiori; questo nelle grandi> realtà; nelle piccole ho paura che ci sia> talmente tanto lavoro in nero , sottopagato o> co.co.pro che qualsiasi analisi volta a> migliorare il "lavoro" resti purtroppo totalmente> teorica, anzi un qualcosa da espellere a priori> visto che le ditte durano pochi> anni.ecco perchè un sindacato sarebbe necessario per difendere la propria professionalità da questo mobbing reciprocomax59Re: La penso diversamente...
- Scritto da: max59> > ecco perchè un sindacato sarebbe necessario per> difendere la propria professionalità da questo> mobbing> reciprocoin base alla mia piccola pluriennale e pluriaziendale esperienza i sindacalisti oggigiorno peggiorano solo le cose: danno acqua solo al loro mulino, sono intoccabili e portano avanti i loro raccomandati. Un buon dirigente fa il lavoro di 100 sindacalisti in metà tempo e che naturalmente i "buoni" dirigenti non esistono contano solo quelli che raggiungono il budget "traghettando" la nave.picchiatelloRe: La penso diversamente...
- Scritto da: picchiatello> - Scritto da: max59> > > > > ecco perchè un sindacato sarebbe necessario per> > difendere la propria professionalità da questo> > mobbing> > reciproco> > in base alla mia piccola pluriennale e> pluriaziendale esperienza i sindacalisti> oggigiorno peggiorano solo le cose: danno acqua> solo al loro mulino, sono intoccabili e portano> avanti i loro raccomandati. Un buon dirigente fa> il lavoro di 100 sindacalisti in metà tempo e che> naturalmente i "buoni" dirigenti non esistono> contano solo quelli che raggiungono il budget> "traghettando" la> nave.infatti ci vorrebbe un sindacato di informatici creato on line magari con l'appoggio territoriale dei linux groupmax59Complimenti
è così, è davvero così...lo capisco quando la segretaria vuole stampare i documenti in pdf, ma li vuole fronte-retro. Quando ti chiama disperata perchè sul monitor appare un messaggio "premere OK per continuare" e non sa cosa fare. Quando manca la carta nella stampante e devi correre perchè è di nuovo rotta. Quando mi chiamano perchè il cavo di rete si è staccato da solo, ma in ufficio la lan è wireless.. quando il capo non compra le licenze di office perchè sono care ma non vuole Openoffice.org perchè "non è maicrosoft quindi non è compatibile con uindous".Lo capisco quando l'enel deve staccare la corrente per due ore e gli ups da 100 euro non reggono per tutto qul tempo, quando le mail con 20 mega di allegati tornano indietro e la colpa è degli acher che le stanno telecontrollando il piccì.Quando il lunedì mattina mi sento dire "ma tu usi linuS? non puoi craccare uindous come fanno tutti, così non rimani indietro?".meglio che me lo tenga per me...Re: Complimenti
- Scritto da: meglio che me lo tenga per me...> è così, è davvero così...> lo capisco quando la segretaria vuole stampare i> documenti in pdf, ma li vuole fronte-retro .> Quando ti chiama disperata perchè sul monitor> appare un messaggio "premere OK per continuare" e> non sa cosa fare .mi sembra ovvio che la segretaria sia in cerca di tuoduroWTFRe: Complimenti
> > E quando il semplice impiegato fa tre regolari> richieste di acquisto, in quattro anni, vengono> tutte archiviate con la scusa "al momento non ci> sono soldi". Come anche quando si rompe il disco> fisso, "costringendo" il semplice impiegato alla> sostituzione a proprie spese per continuare a> lavorare. E ritrovandosi, nel 2008, a lavorare> con un "portatile" Pentium III 450, con 128mb di> ram, senza lettore CD funzionante, senza> batteria, senza PCMCIA, senza USB, con la> tastiera ed il mouse interni staccati perchè> mandano in tilt il computer (come se certi tasti> rimanessero sempre> premuti).> Ma dove diamine lavori ?SteulinRe: Complimenti
- Scritto da: meglio che me lo tenga per me...> è così, è davvero così...> ...> Quando ti chiama disperata perchè sul monitor> appare un messaggio "premere OK per continuare" e> non sa cosa fare. > ...> Quando il lunedì mattina mi sento dire "ma tu usi> linuS? non puoi craccare uindous come fanno> tutti, così non rimani> indietro?".RESPECT! -.-/Quoto in pieno.La VRe: Complimenti
Hai dimenticato "ma come, vai giá via?". Nella tua posizione (assistente di dementi) dovresti fermarti un pó di piú. (gratis ovviamente e con 900 euro mensili di stipendio).Dementi perché nessuno pretende che la gente sappia tutto di tutto dell'informatica ma che:1) se ti viene spiegato, tu tenga a mente e impari la soluzione al problema2) non fai l'arrogante nascondendoti dietro "questo non é il mio lavoro", "ho tante cosa da fare", "ma io voglio fare cosí, mi trovi un modo" e via dicendo...WargamesRe: Complimenti
questa l'ho già sentita lavori in un grosso System Integrator e te l'hanno detta mentre eri da un cliente?AlphaCRe: Complimenti
- Scritto da: Wargames> Dementi perché nessuno pretende che la gente> sappia tutto di tutto dell'informatica ma> che:> 1) se ti viene spiegato, tu tenga a mente e> impari la soluzione al problemaScordatelo. Il cliente/utente NON vuole imparare....> 2) non fai l'arrogante nascondendoti dietro> "questo non é il mio lavoro", "ho tante cosa da> fare", "ma io voglio fare cosí, mi trovi un modo"> e via dicendo...Il grande classico è : "NON funziona niente" (meglio se urlato o sgarbato), quando semplicemente manca una icona sul desktop...AMENRe: Complimenti
- Scritto da: teddybear[...]> > E quando il semplice impiegato fa tre regolari> richieste di acquisto, in quattro anni, vengono> tutte archiviate con la scusa "al momento non ci> sono soldi". Come anche quando si rompe il disco> fisso, "costringendo" il semplice impiegato alla> sostituzione a proprie spese per continuare a> lavorare. E ritrovandosi, nel 2008, a lavorare> con un "portatile" Pentium III 450, con 128mb di> ram, senza lettore CD funzionante, senza> batteria, senza PCMCIA, senza USB, con la> tastiera ed il mouse interni staccati perchè> mandano in tilt il computer (come se certi tasti> rimanessero sempre> premuti).[...]E cambiare lavoro?Tanto lavorare per pagarti l'hardware aziendale o stare a casa a grattarti cambia poco!lux1971Re: Complimenti
- Scritto da: lux1971> E cambiare lavoro?Non è facile, anzi. Come dico sempre il difficile non è passare il colloquio. Il difficile è far si che le aziende ti rispondano e ti facciano fare sto benedetto colloquio.> Tanto lavorare per pagarti l'hardware aziendale o> stare a casa a grattarti cambia poco!Quel "poco" si chiama "responsabilità di mantenere una famiglia". Se per te è poco, congratulazioni.teddybearRe: Complimenti
- Scritto da: teddybear> - Scritto da: lux1971> > > E cambiare lavoro?> > Non è facile, anzi. Come dico sempre il difficile> non è passare il colloquio. Il difficile è far si> che le aziende ti rispondano e ti facciano fare> sto benedetto> colloquio.Affinare la ricerca dei potenziali datori di lavoro e migliorare la stesura del CV!Quando ci sono queste due "condizioni", se la ditta è interessata risponde!> > > Tanto lavorare per pagarti l'hardware aziendale> o> > stare a casa a grattarti cambia poco!> > Quel "poco" si chiama "responsabilità di> mantenere una famiglia". Se per te è poco,> congratulazioni.Grazie ma non vedo il problema, vuol dire che il tuo stipendio copre il mantenimento della famiglia e l'hardware aziendale e quindi non hai niente da lamentarti :)Anzi, cercano qualcuno? :)lux1971Re: Complimenti
- Scritto da: meglio che me lo tenga per me...> Quando il lunedì mattina mi sento dire "ma tu usi> linuS? non puoi craccare uindous come fanno> tutti, così non rimani indietro?".tanta ignoranza la giustifico solo col fatto che l'informatica è ancora una scienza giovane, quindi ci vorranno almeno 100 anni (non scherzo) perchè sia assimilata dal grande pubblicomax59Re: Complimenti
perche' secondo te la gente la considera una scienza??a parte quelli che la studiano, gli altri credono sempre sia una roba per ragazzetti col pallino dei videogiochi..io> sai mamma fra qualche mese mi laureo in computer science, ho gia' trovato un paio di offerte per un dottorato di ricerca..mamma> perche' non ti trovi un lavoro serio invece di continuare a giocare col compiuter ?io> ehm.. ok. grazie per l'incoraggiamento.(potete sostituire mamma con qualsiasi altra entita' familiare e/o amici)ps: fra poco mi laureo per vero, l'universita' me la son pagata io, lavoro contemporaneamente e vivo da solo. Tutto questo all'estero e non in Italia (ovviamente, nel bel paese mi sarebbe stato impossibile fare tutto cio').B.Sc.Hns.Re: Complimenti
Potrei sapre in che paese lavori,e come ti trovi?GrazieChiedo infoRe: Complimenti
> ps: fra poco mi laureo per vero, l'universita' me> la son pagata io, lavoro contemporaneamente e> vivo da solo. Tutto questo all'estero e non in> Italia (ovviamente, nel bel paese mi sarebbe> stato impossibile fare tutto> cio').parole d'oro... in itaGlia il dottorato di ricerca è solo un 'parcheggio' triennale in fuga dalla disoccupazione (passata) e verso la disoccupazione (futura)...aliasRe: Complimenti
- Scritto da: B.Sc.Hns.> perche' secondo te la gente la considera una> scienza??> > ps: fra poco mi laureo per vero, l'universita' me> la son pagata io, lavoro contemporaneamente e> vivo da solo. Tutto questo all'estero e non in> Italia (ovviamente, nel bel paese mi sarebbe> stato impossibile fare tutto> cio').sbagli ad andartene, alla prima recessione il paradiso finisce anche all'esterooppure hai una mentalità europea e anche dall'estero contribuisci ad un sindacato informatici on linemax59Re: Complimenti
sottoscrivo in pieno, è cosi' anche qui.secondo me una soluzione c'è: prendiamola per gioco!tanto noi tecnici/sviluppatori non siamo dirigenti e non abbiamo responsabilità dirigenziale. se succedono dei casini ci vanno di mezzo loro!noi glielo ricordiamo ogni tanto e scommetto che iniziano a muoversi tormentati dagli incubima anche no daiRe: Complimenti
- Scritto da: ma anche no dai> tanto noi tecnici/sviluppatori non siamo> dirigenti e non abbiamo responsabilità> dirigenziale. se succedono dei casini ci vanno di> mezzo loro!Dici? Cinque anni fa eravamo 102. Con 21 managers, ed un direttore.Ora siamo in 42, con 26 managers e due direttori. I managers sono sempre gli stessi, sono aumentati. Abbiamo assunto un altro direttore. Ma i tecnici se ne sono andati, sono stati licenziati e sostituiti da consulenti, quando sono stati sostituiti, in genere il lavoro è stato spalmato su altri colleghi. Oddio, spalmato è una parola grossa. Si spalma il lavoro di una persona su altre tre. Se invece prendi il lavoro di tre persone e lo dai ad una soltanto... si dice "accumulare".teddybearRe: Complimenti
> Dici? Cinque anni fa eravamo 102. Con 21> managers, ed un> direttore.> Ora siamo in 42, con 26 managers e due direttori.Gosh!!Vivo all'estero, e queste cifre fanno rabbrividire.Ne si davvero sicuro? Noi siamo in 9000 ma non penso che ci siano cosi' tanti manager! Siete in un rapporto inferiore di 1 a 2.Mi viene in mente un episodio di qualche anno fa: l'azienda ha bisogno di una fornitura meccanica.Ci vengono consigliate delle aziende in grado di soddisfare questa fornitura. Una di queste e' italiana.Siccome parlo italiano, mi hanno incaricato di seguire la faccenda e tenere i contatti, eventualmente recandomi in Italia a far visita all'azienda fornitrice (era una fornitura piuttosto imporante).Mi sono recato parecchie volte in Italia. La cosa che mi ha colpito maggiormente era l'altissimo numero di dirigenti.In Italia, inoltre, sembra che ci sia una legge che prevede sgravi fiscali per l'acquisto di auto aziendali. Praticamente tutti i dirigenti avevano l'auto aziendale (tedesca, non diciamo le marche), e la usavano per scopi personali.I dipendenti che ho visto, facevano tutti i pendolari, e percorrevano ogni giorno anche grandi distanze. Non erano forniti di macchina aziendale e l'azienda non aveva un patrimonio immobiliare: io, per esempio, vivo in una casa (110 mq) messa a disposizione della mia azienda, a cui pago regolarmente l'affitto. Questa cosa non sembra possibile in Italia.Morale della favola: ci accordiamo per la fornitura. L'azienda italiana ha quindi effettuato le lavorazioni meccaniche richieste, ma.... non sapeva come trasportarle!!Non avevano uno straccio di camion/tir/quant'altro per poter inviarci, come da contratto, le parti richieste.Erano pieni di macchine di grossa cilindrata, totalmente inutili (ho assistito a telefonate - capisco l'italiano, non tutti i dirigenti erano informati di questo - di persone che si accordavano con la moglie per l'uso della macchina aziendale) ma non avevano i mezzi di trasporto necessari per svolgere il loro lavoro. Ero senza parole.Mi chiedo come mai in Italia sia possibile questa situazione: sgravi fiscali per acquistare l'auto al dirigente ma non il furgoncino/furgone/autocarro/TIR.Mi chiedo come mai in Italia non ci sia una legge che agevoli l'azienda per l'acquisto di case ed alloggi da mettere a disposizione dei dipendenti. Sicuramente l'economia italiana ne gioverebbe molto di piu' che non sgravare un inutile Cayenne...Fart PainterRe: Complimenti
> E quando il semplice impiegato fa tre regolari> richieste di acquisto, in quattro anni, vengono> tutte archiviate con la scusa "al momento non ci> sono soldi". Come anche quando si rompe il disco> fisso, "costringendo" il semplice impiegato alla> sostituzione a proprie spese per continuare a> lavorare. E ritrovandosi, nel 2008, a lavorare> con un "portatile" Pentium III 450, con 128mb di> ram, senza lettore CD funzionante, senza> batteria, senza PCMCIA, senza USB, con la> tastiera ed il mouse interni staccati perchè> mandano in tilt il computer (come se certi tasti> rimanessero sempre> premuti). :o ma è per stimolare la tua creatività :DpippoRe: Complimenti
- Scritto da: teddybear > Questa è la situazione dell'IT in Italia. Dipende> tutto dal grado di funzionalità della tua> lingua.A me proposero di fare un cluster (sottolineando, nella richista, la questione "performance") con 3 pc pentium II 400 solo 2 anni fa e mezzo fa.....AMENRe: Complimenti
> Oppure quando il tuo capo, che non è anglofono,> dopo l'installazione di una nuova stampante,> preme il pulsante PRINT, vede che gli chiede> "copies", lui interpreta come "numero di pagine",> si mette a contare le pagine del documento ... e> scrive> 120.> Bloccando di fatto l'uso della stampante per una> intera giornata, ed arrivato alla quinta risma di> carta, dice "non pensavo che 120 pagine fossero> così tante", abbandonando a se stessa la coda di> stampa, buttando via quando già stampato e> lasciando la suddetta stampante con i led> lampeggianti...Questa e' da Nobel ... sto piangendo dalle risate.> Questa è la situazione dell'IT in Italia. Dipende> tutto dal grado di funzionalità della tua> lingua.Purtroppo e' vero.pacionetPotatura dei rami
Ma che succede quando i neo-manager dopo anni di atteggiamenti ossequiosi e proni si ritrovano senza aver fatto le esperienze necessarie per sostenere quel ruolo ?Si ritrovano allora in una posizione assai scomoda, con un livello di costo assolutamente spropozionato rispetto alla loro capacità di produrre reddito, con i colleghi capaci che anziché supportarli si limitano a rimanere seduti sulla riva del fiume .... pregustando il momento in cui vedranno passare i loro cadaveri !! Qualcuno di questi "one-minute manager" un po' più sveglio degli altri, prima dell'irreparabile, magari propone di retrocedersi a quadro trovando l'oppozione degli altri manager che considerano ciò un "pericoloso precedente"!La responsabilità maggiore di tutto ciò non é però di costoro, che sono dei "poveretti" con un "io" ipertrofico, ma della scarsa moralità della società in cui viviamo e di conseguenza del management/proprietà delle aziende.La moralità non é qualcosa per "bacchettoni" ma il prodotto di 5000 anni di progresso; anzi é la condizione necessaria per rendere sostenibile e duraturo il miglioramento delle persone e delle società in cui vivono. Serve un pensiero superiore, uno scopo superiore !!! In assenza di un continuo miglioramento il sistema periodicamente "collassa" ... e tali eventi, come noto, oltre a non essere desiderabili, non sono controllabili !!LokyRe: Potatura dei rami
> La moralità non é qualcosa per "bacchettoni" ma> il prodotto di 5000 anni di progressoLa famosa direttiva ISO-0001, emanata allorché il padre di Cheope s'incazzò perché la piramide era venuta su storta.[img]http://m3mary.com/history/bent_pyramid_dashur.jpg[/img]gatto sostitutiv oRe: Potatura dei rami
Bellissima ;)MaxUna liberazione....
A volte ci sono persone che in poche parole chiare, semplici, efficaci riescono a descrivere una situazione complessa rendendola comprensibile a tutti.Se a poi a questa straordinaria capacità di chi scrive si associa l'esperienza concreta di chi legge allora anche la semplice esposizione prende vita e si trasforma nel romanzo che è diventata la tua vita... non solo la tua vita, ma la vita di moltissime persone nella Nostra Povera italietta.... dove il merito e le capacità non solo non vengono prese in alcuna considerazione... ma dove addirittura vengono perseguite come gravemente dannose !E una cosa unica ancora mi consola...il muro di Berlino è caduto...... in una notte sola !Garlini ValterRe: Una liberazione....
Si si.. è caduto in una sola notte..dopo 28 anni di tentativi!!!Una discreta consolazione..Paolo JustdoitSatira
Cubasia, mi sei simpatico. E scrivi in bello stile. Ma (nota l'uso dell'avversativo "ma" in principio di discorso) potresti cercare di essere un po' meno satirico e un po' piu' realistico? Gli imboscati, i raccomandati, i vuoti affabulatori, in generale i "parassiti" esistono in qualsiasi agglomerato umano, ovunque, da sempre. Sottolinearlo con tanta insistenza e' inutilmente pleonastico. -- Ciao,Speckthe_speckNon e' cosi'.
Dilbert e' parodia dell'universo IT americano.L'Italia, prima di raggiungere questi livelli, dovrebbe conoscere la meritocrazia.Dopodiche' potremo anche sostiuire la faccia del nostro capo con il well-known pointy-haired-boss dilbertiano. Ma fino ad allora, la nostra realta' e' peggio.Gigi PirolaRe: Non e' cosi'.
IMHO l'autore non ha letto molto bene neppure i libri di Dilbert.mestessoRe: Non e' cosi'.
IMHO you toorottenRe: Non e' cosi'.
secondo me è molto meglio, le grosse aziende italiane sono molto più caotiche e forse inefficienti ma sono sicuramente più vivibili di quelle americaneAlphaCSecondo me sei Depresso !!!
Cubasia, non offenderti però eh ?Te lo sto dicendo SIMPATICAMENTE, davvero.Ciao a tuttiAktarusRe: Secondo me sei Depresso !!!
in effetti mi ricorda un consulente accenture.AlphaCArticolovaporware, Dilbert è ingegnere
Questo articolo e' pura aria fritta. Non offre e non toglie nulla alla genialita' della striscia. Non offre e non toglie nulla all'analisi sociologica dello stereotipo dell'azienda multinazionale, vero e proprio organismo tentacolare (non a caso e' fatto di uomini e donne).Dissento in due punti fondamentali:La multinazionale di informatica e' di solito la più lontana dallo stereotipo espresso da Dilbert, che e' sicuramente meglio applicabile ai settori tradizionali industriali: tobacco, oil & gas, chemicals, pharma, etc...Inoltre contiene una fondamentale mistificazione: Dilbert e' un ingegnere di R&D, non certamente un informatico.Mi spiace ma il pezzo è inconsistente.cordialmenteBezzoloneRe: Articolovaporware, Dilbert è ingegnere
Io lavoro in una multinazionale che produce software, del tutto simile (potrei dire identica) a quella descritta nel fumetto. Non so come tu possa dire che e' il tipo di azienda piu' lontano... lo sai cosa producono nell'azienda di Dilbert?La fondamentale mistificazione che citi e' assurda: Dilbert e' si' un "engineer" che viene tradotto letteralmente "ingegnere", ma essendo un "software engineer" la traduzione corretta e' proprio "informatico". Io ho la laurea in Informatica ma sul lavoro sono un "software engineer", si saranno mica sbagliati?Per finire, nelle aziende di software, R&D e' il reparto dove il software viene fatto. Ma lo sanno tutti...MahCiaoPirullofatevi rispettare
Ragazzi, fatevi rispettare. Alzate la voce, e se non funziona cambiate lavoro. Se siete in gamba, non rischiate niente, avete solo da guadagnarci.Se non lo siete, invece, beh... allora avete quello che vi meritate. Sopportate e non lamentatevi!Ciao!erminioRe: fatevi rispettare
- Scritto da: erminio> Ragazzi, fatevi rispettare. Alzate la voce, e se> non funziona cambiate lavoro. Se siete in gamba,> non rischiate niente, avete solo da> guadagnarci.gli ingegneri / informatici e figure affini sono nate per soffrire, studiano e soffrono e al lavoro devono impazzire.Tyler BurdenRe: fatevi rispettare
> gli ingegneri / informatici e figure affini sono> nate per soffrire, studiano e soffrono e al> lavoro devono> impazzire.Potrebbe anche starmi bene ma la cosa dovrebbe avereun valore ANCHE MONETARIO.E ragazzi, mi rivolgo soprattutto ai piu' giovani,per guadagnare come una commessa non dovresteneppure saper installare uindous!La passione e' una cosa buona ma anche se coincidecon il vostro lavoro vi dovete far pagare di piu'!Ma come??!? Direte voi, con i colleghi che fanno agara a chi lo ha piu' lungo invece che sostenersi avicenda, il capo che vi fa sentire delle merdacceperche' cosi' non vi viene in mente di chiedere aumentiecc ecc ecc...Ve lo dico io, cambiate lavoro e accettate anche perquei 100 euro in piu', poi di nuovo e di nuovo finoa quando non siete soddisfatti, piantatela di farvitrattare come il ragazzino che gioca con il pcma tiratevela un po' di piu' da professionisti.E chi puo' e se la sente, via dall'Italia.bi biiiiRe: fatevi rispettare
> E chi puo' e se la sente, via dall'Italia.Anche perché, tra non molto, cominceremo a "dialogare" a fucilateMaxRe: fatevi rispettare
> Ma come??!? Direte voi, con i colleghi che fanno a> gara a chi lo ha piu' lungo invece che sostenersi> a> vicenda, il capo che vi fa sentire delle merdacce> perche' cosi' non vi viene in mente di chiedere> aumenti> ecc ecc ecc...Bravo esatto hai colto il PUNTO.> E chi puo' e se la sente, via dall'Italia.Fiero e orgoglioso di essere emigrato tre anni fa e non tornero' mai piu' indietro.Potete contare sul mio voto dall'estero pero', ha ha ha...SalutipinoRe: fatevi rispettare
> non funziona cambiate lavoro. Se siete in gamba,fosse facile :-(ciaoAlbertoAlberto OmonimoRe: fatevi rispettare
Spacca il culo al superiore!!!vedi se funziona!e se anche finisci in galeravitto e alloggio gratis senza far niente!Tyler DurdenRe: fatevi rispettare
- Scritto da: erminio> Ragazzi, fatevi rispettare. Alzate la voce, e se> non funziona cambiate lavoro. Hai casa? Hai una famiglia? Hai un mutuo?Meglio che stai zitto!AMENRe: fatevi rispettare
> Hai casa? Hai una famiglia? Hai un mutuo?> Meglio che stai zitto!Vabbe' dai, s'intente "provate a cambiare senza arrendervi"bi biiiimitologia
Nel testo c'è sempre in secondo piano (a volte anche in primo) il mito che l'innoivazione sia qualcosa di positivo, che le nuove tecnologie siano meglio di quelle vecchie. Con questa logica gli abiti in plastica sarebebro meglio di quelli in fibre naturali.Truman BurbankRe: mitologia
> Nel testo c'è sempre in secondo piano (a volte> anche in primo) il mito che l'innoivazione sia> qualcosa di positivo, che le nuove tecnologie> siano meglio di quelle vecchie. Con questa logica> gli abiti in plastica sarebebro meglio di quelli> in fibre naturali.Osservazione molto interessante. Infatti lo sostengo da sempre che innovazione non è sinonimo di miglioramento.gatto sostitutoRe: mitologia
> Osservazione molto interessante. Acuta osservazione, direi. Specialmente nel settore informatico, dove spesso le nuove tecnologie non passano nemmeno il vaglio dell'utilita'.Fart PainterRe: mitologia
> Acuta osservazione, direi. Specialmente nel> settore informatico, dove spesso le nuove> tecnologie non passano nemmeno il vaglio> dell'utilita'.Ma fanno immagine, mantengono gli stipendi del reparto marketing, e generano FUD intorno ai prodotti della concorrenza.gatto sostitutoRe: mitologia
L'innovazione può anche implicare tanti tentativi sapendo che qualcuno può andare male, ma è sempre meglio che non fare niente. Prendi la natura, è un esempio di innovazione lentissima, ma continua. Quante specia che dominavano 10 milioni di anni fa sono arrivate ai giorni nostri. un piccola percentuale.guastCondivido in pieno
Le faccio davvero i complimenti signor Cubasia.Ho letto d'un fiato sia questo post che il precedente rimando al "Bravo Informatico".Lavorando da anni in realtà medio grandi con responsabilità dei sistemi aziendali trovo l'analisi ben calzante anche se credo vada letta come spunto positivo per cercare di usarla a migliorare le cose.... Dilbert è troppo "tosto" per adagiarsi e non se lo può permettere!Ancora complimenti all'Autore e salutoni a tutta la community:-)CeccaSulle poste però ci ha azzeccato
Di brutto.Poi ci si lamenta che le cose vanno a rotoli, però io ho visto colleghi neoassunti, pieni di entusiasmo, diventare man mano sempre più apatici e interessati solo a fare il proprio, nel modo meno faticoso possibile, e cercando di scansarsi qualsiasi problema o conflitto (anche quando sarebbe giusto che invece ci siano).codroipoUna terza soluzione ....
Fantastico questo articolo.Mi sono riconosciuto perfettamente ma ho trovato una soluzione diversa dalle due proposte.Premetto che non è una soluzione per tutti, possono farlo solo coloro che non hanno nulla da perdere e un lavoro abbastanza specifico.Io ho mandato tutto al diavolo e mi sono messo in proprio, poi sono andato nelle stesse imprese in cui sono stato Dilbert, passando dalla porta principale.Da li mi sono accorto che il problema è anche opposto, cioè il muro di gomma degli ipocriti blocca anche il flusso dall'alto verso il basso.Mi spiego !Una impresa Dilbertiana è un po` come una persona depressa e ha una sua psicologia, in cui un ramo dirigenziale è maniacale e assolutamente incapace di comprendere l'innovazione, quello attivo non può imporre scelte e quello intermedio che isola i due, ha raggiunto quel livello perchè ha proprio le caratteristiche del muro di gomma.È l'involuzione della specie, tutto involve verso quello stato.La cosa divertente è che per lo strato di ipocrisia intermedio, non solo gli impiegati sono demotivati ma i capi si ritrovano con decine/centinaia di persone da pagare e la produttività di un asilo nido.Quindi il buon dirigente cosa fa ?Prima si rivolge al muro di gomma per sapere se si può fare quella cosa, magari ci sono 100 risorse capaci di farla ma nessuno lo sa perché sono tutti fermi a guardare la tastiera.A questo punto il livello intermedio si scatena mostrando tutta la sua inefficienza.Alla fine si fanno due conti e si chiamano un po`di consulenti, si pagano 5 volte un impiegato, rendono un pò di più di un fissatastiera e servono anche come scarico fiscale.Tra i consulenti che arrivano, ... incredibile a dirsi ... ci sono anch'io che quando lavoravo li ero un Dilbert come tutti gli altri.Il gelato che uccideCommento di Cubasia
Questo articolo è stato realizzato confrontando 2 anni di vignette di Dilbert con 25 anni desperienza passati a lavorare in grossissime realtà nazionali ed internazionali.Larticolo si fonda su una premessa: lazienda ignora linnovazione, è incapace di concepire un ROI, in pratica in azienda i soldi arrivano senza che vi sia sforzo alcuno per produrre alcunchè.Immaginate un regime qualunque di monopolio in cui offirate un prodotto misero, ma indispensabile, che la gente è costretta suo malgrado a comprare.Ignorare la premessa e leggere larticolo rapportandolo alla realtà privata in unazienda a caccia di utili porta ovviamente a conclusioni errate.Larticolo è fuori dalla satira, mette solo a confronto due cose, il personaggio di fantasia Dilbert ed alcune realtà aziendali e fa notare lincredibile somiglianza, tra le due nel 3 millennio, ed in pieno occidente, anche in Italia, una nazione del G8. Se poi ci si riconosce nella propria realtà di tutti i giorni significa che la sindrome colpisce lintero sistema Paese e sono dolori!Un ultima nota sullinnovazione. Ma chi ha detto che innovazione significa tecnolgia?Innovazione è fondamentalemente idee nuove, un modo nuovo di utilizzare le stesse cose.Un esempio banalissimo è la ruota o linvenzione del fuoco. Ho due pietre, e realizzo che se le sbatto tra loro ho una scintilla. E vero che ho usato una tecnologia nuova: si chiama cervello!Sono le idee che muovono il mondo.Giuseppe CubasiaRe: Commento di Cubasia
Purtroppo è tutto TRISTEMENTE vero: io ho lavorato per 4 anni in una grossa realtà industriale italiana che inizia con (D e finisce con C)... il mio diretto superiore era una pantomima del capo di Dilbert ; e non vi dico cosa succedeva all'interno!!!AxelRe: Commento di Cubasia
> Immaginate un regime qualunque di monopolio in> cui offirate un prodotto misero, ma> indispensabile, che la gente è costretta suo> malgrado a> comprare.> Hai lavorato per Microsoft?fghjsfhfsha rthafthaRe: Commento di Cubasia
"...l'unico uso che se né fa..."'né' con l'accento?? O_O"Sarò anche un informatico, ma temo di doverti dire che in questa frase non ci voglia l'accento su 'ne', poiché va inteso con "di questa cosa".=)Zani ChelliIl problema sono anche gli stipendi...
Il clima della maggior parte delle nostre aziende e' quello tipico "statale" dell'impiegatino che fa il minimo per sopravvivere, va via appena puo' , insomma "vivacchia".Secondo me e' dovuto molto anche alla mancanza di incentivi: per quale motivo mi dovrei ammazzare di lavoro, quando l'azienda ti aumenta lo stipendio con il contagocce, ti fa lavorare con hardware obsoleto, ecc.L'azienda dove lavoro mi sembra un posto di "zombie": mai un'iniziativa extra-lavoro, mai un'uscita insieme, mai un evento. La gente si zombifica perche' l'azienda non da' stimoli per fare altrimenti.pacionetRe: Il problema sono anche gli stipendi...
Loro fanno finta di pagarti ...... tu fai finta di lavorare !Il conto tornaMaxRe: Il problema sono anche gli stipendi...
- Scritto da: pacionet> Il clima della maggior parte delle nostre aziende> e' quello tipico "statale" dell'impiegatino che> fa il minimo per sopravvivere, va via appena puo'> , insomma> "vivacchia".> > Secondo me e' dovuto molto anche alla mancanza di> incentivi: per quale motivo mi dovrei ammazzare> di lavoro, quando l'azienda ti aumenta lo> stipendio con il contagocce, ti fa lavorare con> hardware obsoleto,> ecc.> > L'azienda dove lavoro mi sembra un posto di> "zombie": mai un'iniziativa extra-lavoro, mai> un'uscita insieme, mai un evento. La gente si> zombifica perche' l'azienda non da' stimoli per> fare> altrimenti.ma non bisogna aspettare che sia l'azienda ad avere l'iniziativa, si dovrebbe organizzare un sindacato online con altre aziende per un CCNL informaticoaltro che zombiemax59Re: Il problema sono anche gli stipendi...
Si ma il CCNL ad-hoc non e' la soluzione di tutti i mali...riuscirebbero a darti 2 lire lo stesso.Pippo PIppoRe: Il problema sono anche gli stipendi...
Guarda che se non ci sono incentivi per buona parte è dovuto al sindacato. Tutti i lavoratori sono uguali, quindi meglio 10 euro l'anno a tutti che 1000 ai piu bravi. - Scritto da: max59> - Scritto da: pacionet> > Il clima della maggior parte delle nostre> aziende> > e' quello tipico "statale" dell'impiegatino che> > fa il minimo per sopravvivere, va via appena> puo'> > , insomma> > "vivacchia".> > > > Secondo me e' dovuto molto anche alla mancanza> di> > incentivi: per quale motivo mi dovrei ammazzare> > di lavoro, quando l'azienda ti aumenta lo> > stipendio con il contagocce, ti fa lavorare con> > hardware obsoleto,> > ecc.> > > > L'azienda dove lavoro mi sembra un posto di> > "zombie": mai un'iniziativa extra-lavoro, mai> > un'uscita insieme, mai un evento. La gente si> > zombifica perche' l'azienda non da' stimoli per> > fare> > altrimenti.> > ma non bisogna aspettare che sia l'azienda ad> avere l'iniziativa, si dovrebbe organizzare un> sindacato online con altre aziende per un CCNL> informatico> > altro che zombieHasta il puebbbloRe: Il problema sono anche gli stipendi...
- Scritto da: Hasta il puebbblo> Guarda che se non ci sono incentivi per buona> parte è dovuto al sindacato. Tutti i lavoratori> sono uguali, quindi meglio 10 euro l'anno a tutti> che 1000 ai piu bravi.infatti non mi riferisco ai sindacati attuali che non conoscono nulla degli informatici, ma di crearne uno on line, magari con l'appoggio dei linux group come struttura territoriale già presentemax59aziende canaglia
Che mi dici di quando l'azienda, oltre a non pagarti per quanto vali, per di più assorbe sistematicamente gli aumenti contrattuali dal superminimo ??MaxRe: aziende canaglia
- Scritto da: Max> Che mi dici di quando l'azienda, oltre a non> pagarti per quanto vali, per di più assorbe> sistematicamente gli aumenti contrattuali dal> superminimo> ??Ovviamente senza che l'azienda o il superiore te ne faccia minimamente voce prima, e se azzardi a dire "perchè???", inizia il riassunto di tutti i nostri errori e cazzate varie fatte al lavoro, come ad esempio esser andato al bagno più di 3 volte in un'intera giornata (pausa pranzo compresa)the beyonderinnovazione...
> quando per la ditta > in cui stiamo lavorando > l'innovazione è > l'ultima delle sue priorità?uhm! forse non l'innovazione dell'azienda,ma l'innovazione / formazione del dipendente (ramo IT)e' sicuramente l'ultima per certe aziende. tanto... "i computer son tutti uguali / i programmi son tutti uguali / tu sei bravo lo stesso / ce la farai / non importa basta che vada / vai gia' a casa?"chi?ATT : CUBASIA
Senza offesa ma alla sua veneranda eta' dovrebbeaver capito che il fine primo (e spesso ultimo)di OGNI azienda e' l'arricchimento personale dei suoisoci fondatori e/o degli eventuali shareholders.La sua visione dell'azienda direi che richiama ovviamentela "HP way", e in parte anche Henry Ford, ma e' una filosofia che in ambedue i casi si e' dovuto o prima o dopo rassegnare alla dure regole del mercato.Funziona benissimo in prodotti costosi e di nicchia, ma e' semplicemente improponibile dove la concorrenza e' agguerrita come in gran parte dell'odierno mondo IT.Andrebbe quindi scritto sulla pietra che l'unico vero e immutabile valore aziendale e' il profitto creato dall'azienda stessa, e che i dipendenti esclusi quelli chiave, sono al 100% intercambiabili e quindi giustamente malpagati e schiavizzati.Troppi lettori mi sembra concepiscano l'azienda come una gallina dalle uova d'oro o un albero su cui crescono gli euri da soli.Cubasia a sua volta mi ricorda molto i discorsi di vari HR manager, visionari, e altri personaggi che NON hanno mai inventato un prodotto o creato una azienda o provato a vendere una idea : facile parlare di come gli ALTRI debbano gestire una azienda sperperando i loro soldi in cosiddetta innovazione e formazione.La dura realta' e' che innovazione e formazione NON portano alcun profitto se non in alcuni casi e comunque nel lungo termine.Per fare un esempio pratico, a chi vuol dare a bere che aziende come DELL o HP siano innovatrici ?Quando sappiamo ambedue che sono aziende oramai che vendono scatole rimarchiate fabbricate a taiwan e che il loro R&D e' ridotto all'osso ?Nel caso di DELL poi l'R&D e' ridotto al QA testing in Irlanda e poco altro.Le poche aziende che creano prodotti innovativi hanno alle spalle enormi capitali per poterlo fare visti i rischi del mercato attuali.E' alquanto arduo che l'aziendina del nord-est italiota possa investire in R&D cifre considerevoli.Sulla formazione IT in italia poi stendiamo un velo pietoso ma non creda che all'estero siano messi tanto meglio.Solo nel consulting si investe a dovere nella formazione, ma proprio perche' questo porta introiti notevoli essendo i loro consulenti pagati proprio per saperne piu' di programmatori in-house, cantinari, e smanettoni assunti con contratti precari.In conclusione, interessante articolo ma un po' troppo utopistico. Il Detrattore,Pechino.Il DetrattoreRe: ATT : CUBASIA
> Solo nel consulting si investe a dovere nella > formazione, ma proprio perche' questo porta introiti > notevoli essendo i loro consulenti pagati proprio per > saperne piu' di programmatori in-house, cantinari, e > smanettoni assunti con contratti precari.ma quando mai !!é tutto lasciato alla buona volontà dei singoli e alle esperienze pregresse.Ovviamente chi sa fa, impara e quindi sa di più ed il ciclo si ripete !!D'altra parte se il cliente é un asino, e capita spesso, basta anche un brocco per impressionarlo. Anzi, risolvere i problemi nell' ottica del consulente é negativo in quanto porta a chiudere la commessa. Si cerca, e questa é una vera arte, di "gestire" il problema altrui.ConsulenteRe: ATT : CUBASIA
> Andrebbe quindi scritto sulla pietra che l'unico> vero e immutabile valore aziendale e' il profitto> creato dall'azienda stessa, e che i dipendenti> esclusi quelli chiave, sono al 100%> intercambiabili e quindi giustamente malpagati e> schiavizzati.> > La dura realta' e' che innovazione e formazione> NON portano alcun profitto se non in alcuni casi> e comunque nel lungo> termine.> > Per fare un esempio pratico, a chi vuol dare a> bere che aziende come DELL o HP siano innovatrici> ?> > Quando sappiamo ambedue che sono aziende oramai> che vendono scatole rimarchiate fabbricate a> taiwan e che il loro R&D e' ridotto all'osso> ?> > Nel caso di DELL poi l'R&D e' ridotto al QA> testing in Irlanda e poco> altro.> P.S. un piccolo controesempio a caso: google ti dice niente? :DpippoRe: ATT : CUBASIA
> P.S. un piccolo controesempio a caso: google ti> dice niente?> :DGoogle qui a Pechino funziona malissimo: inserisci la parola "democrazia" e ti restituisce zero risultati...Il DetlattoleRe: ATT : CUBASIA
> > P.S. un piccolo controesempio a caso: google ti> > dice niente?> > :D> > Google qui a Pechino funziona malissimo:> inserisci la parola "democrazia" e ti restituisce> zero> risultati...Prova in itaGlia :DpippoRe: ATT : CUBASIA
- Scritto da: Il Detrattore> Andrebbe quindi scritto sulla pietra che l'unico> vero e immutabile valore aziendale e' il profitto> creato dall'azienda stessa, e che i dipendenti> esclusi quelli chiave, sono al 100%> intercambiabili e quindi giustamente malpagati e> schiavizzati.forse va bene per l'immediato, ma alla lunga chi non semina, cioè non investe in aggiornamenti, non coglie, quindi fallisce.e cmq un sindacato informatici eviterebbe proprio questomax59Re: ATT : CUBASIA
> Solo nel consulting si investe a dovere nella> formazione, ma proprio perche' questo porta> introiti notevoli essendo i loro consulenti> pagati proprio per saperne piu' di programmatori> in-house, cantinari, e smanettoni assunti con> contratti> precari.ah ah ah bellissima questa! :-) :-)Se non era una battuta, direi che ci sono 2 possibilità:1) non hai mai avuto a che fare con un consulente2) sei un consulente:-PanonymousArticolo inutile
un titolo promettente pieno solo di lagnanze aziendali....Paura della jungla eh?Nome e cognomeL'IT e la sindrome di Dilbert
Mi ritrovo molto in quello che è scritto e dopo 20 anni di lavoro nella stessa azienda, avendo passato alcune delle situazioni descritte, posso dire che esiste una terza soluzione:3) per amor proprio e del lavoro che produco, senza aspettarsi niente, e per facilitare il lavoro ai miei colleghi che sono nella mia stessa condizione o peggiore, continuare a fare il meglio (una volta facevo il massimo) nelle 8 ore lavorative, "aspettando" la pensione, cercando di non farsi coinvolgere con straordinari se non per aiutare i colleghi che lo meritanoAlberto LEISAlberto LEISRe: L'IT e la sindrome di Dilbert
- Scritto da: Alberto LEIS> Mi ritrovo molto in quello che è scritto e dopo> 20 anni di lavoro nella stessa azienda, avendo> passato alcune delle situazioni descritte, posso> dire che esiste una terza> soluzione:> > 3) per amor proprio e del lavoro che produco,> senza aspettarsi niente, e per facilitare il> lavoro ai miei colleghi che sono nella mia stessa> condizione o peggiore, continuare a fare il> meglio (una volta facevo il massimo) nelle 8 ore> lavorative, "aspettando" la pensione, cercando di> non farsi coinvolgere con straordinari se non per> aiutare i colleghi che lo> meritano> > Alberto LEISrassegnazione proprio no e la solidarietà è molto più costruttiva uscendo dall'ambito personalecreare un sindacato online, magari appoggiandosi ai linuxgroup come elemento territoriale potrebbe essere una soluzione.......sempre che i linuxgroup oltre che di codice aperto vogliano interessarsi a chi il codice lo usa...max59Ahimé è vero
Tristemente confermo la veridicità dell'articolo e ancora più tristemente affermo che non è possibile fuggire dal tuo angolo, le aziende cercano solo neolaureati o disoccupati per pagarli meno del meno e farli lavorare, oppure cercano Capi amici degli amici per essere sicuri che facciano BENE da isolante. Sono 3 anni che cerco di evadere da questa realtà ed ogni 2 mesi prendo la tazza in mano per cercare di rassegnarmi a diventare così, ma il terzo giorno mi ribello a me stesso e cerco di nuovo di evadere.Ma ahimé sono seduto sempre allo stesso posto ...PaoloPaolo McMailRisposta
Abbagliante.Giuliano CarusoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiMafe De Baggis 21 02 2008
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