Al termine dell’indagine preliminare avviata a fine 2024, la State Administration for Market Regulation della Cina ha accertato la violazione della legge antitrust da parte di NVIDIA. L’autorità aveva raggiunto le conclusioni diverse settimane fa, ma ha pubblicato i risultati solo oggi per mettere pressione al governo statunitense durante i negoziati sui dazi in corso a Madrid.
Botta e risposta tra Stati Uniti e Cina
NVIDIA ha acquisito Mellanox a marzo 2019 per circa 7 miliardi di dollari. La State Administration for Market Regulation della Cina aveva approvato l’operazione nel 2020 specificando che doveva rispettare determinati impegni, tra cui l’obbligo di fornire ai concorrenti informazioni sui nuovi prodotti entro 90 giorni dal lancio e la possibilità per i chipmaker cinesi di testare i loro prodotti con le tecnologie di Mellanox.
L’indagine era stata avviata a dicembre 2024 perché NVIDIA non ha rispettato gli impegni. In base ai risultati preliminari, l’azienda californiana avrebbe discriminato le aziende cinesi, interrompendo la fornitura dei chip per rispettare le restrizioni alle esportazioni introdotte dal governo statunitense.
L’autorità antitrust non ha specificato se NVIDIA rischia sanzioni, ma solo che proseguirà l’indagine. Secondo le fonti del Financial Times, i risultati erano pronti da alcune settimane. La State Administration for Market Regulation ha pubblicato oggi il comunicato per mettere pressione al governo statunitense. Sono infatti in corso i negoziati sui dazi a Madrid, dove si discuterà anche di TikTok.
Il Dipartimento del Commercio ha aggiunto altre 23 aziende cinese alla sua Entity List. Poche ore dopo, il Ministero del Commercio cinese ha avviato due indagini su presunte pratiche discriminatorie e dumping. Continua dunque il “botta e risposta” tra le due superpotenze commerciali.