Trascorsi poco più di due anni dal lancio di ChatGPT e nove abbondanti dalla sua fondazione, OpenAI ha ora un nuovo logo. L’operazione di restyling, appena svelata, è stata condotta in collaborazione con due studi europei: ABC Dinamo di Berlino e Studio Dumbar di Rotterdam. Cambiano anche il carattere tipografico associato al brand (si chiama OpenAI Sans) e la palette dei colori utilizzata, come vedremo più avanti.
Una nuova identità visuale per OpenAI
Il logo con cui è stata identificata fino a oggi l’organizzazione è stato disegnato dai cofondatori Sam Altman e Ilya Sutskever. Cambia anche l’aspetto del simbolo Blossom, quello solitamente associato all’icona di ChatGPT. In questo caso, però, le modifiche apportate sono minime e le differenze non appaiono così evidenti a un rapido sguardo. Qui sotto il risultato finale.
L’obiettivo è quello di creare una nuova identità che sia più organica e più umana
, come dichiarato in un’intervista rilasciata al sito WallPaper. È comprensibile, considerando la volontà di espandere il raggio d’azione in territori fino a oggi inesplorati, dopo aver conquistato e dominato per un paio d’anni l’ambito dell’intelligenza artificiale generativa.
La lettera O, ad esempio, è perfettamente circolare all’esterno, mentre il cerchio interno non ha un profilo regolare. Questo, nelle intenzioni dei designer, permette di fare da contrappeso alla precisione robotica e la rende più umana
.
Infine, l’Emotive Point, il disco pulsante e dinamico che viene mostrato ad esempio quando si attiva l’interazione vocale con ChatGPT, è volutamente non umano
. L’dea è quella di rendere subito distinguibile e identificabile lo scambio con l’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda invece la nuova palette dei colori di riferimento, parte da una base di grigi e di blu per rappresentare gli orizzonti, i cieli e gli spazi ampi, aggiungendo poi colori primari a elevato contrasto. La vedremo applicata alle comunicazioni ufficiali.