OpenAI, nuovo marchio per robot umanoidi e gioielli smart

OpenAI, nuovo marchio per robot umanoidi e gioielli smart

La richiesta di registrazione del marchio OpenAI contiene riferimenti a possibili nuove linee di prodotti come robot umanoidi e gioielli basati su AI.
OpenAI, nuovo marchio per robot umanoidi e gioielli smart
La richiesta di registrazione del marchio OpenAI contiene riferimenti a possibili nuove linee di prodotti come robot umanoidi e gioielli basati su AI.

OpenAI ha depositato venerdì scorso una nuova domanda di marchio presso l’USPTO, l’ufficio brevetti americano. Niente di strano, se non fosse per i prodotti elencati nella richiesta, che lasciano intravedere le ambizioni dell’azienda per il futuro, a breve e lungo termine.

OpenAI, richiesta di registrazione del marchio svela i progetti su robot umanoidi e gioielli AI

Tra i prodotti menzionati spiccano cuffie, occhiali, telecomandi, custodie per laptop e telefoni, smartwatch, gioielli smart e visori per realtà virtuale e aumentata per l’interazione, la simulazione e la formazione assistita dall’AI.

Non è un segreto che OpenAI stia lavorando a un progetto hardware con l’ex designer di Apple Jony Ive. Il CEO Sam Altman ha confermato l’intenzione di sviluppare dispositivi consumer potenziati dall’AI attraverso partnership con più aziende, pur precisando che ci vorranno “diversi anni” anche solo per un prototipo.

Ma la domanda di marchio va oltre, menzionando robot umanoidi. OpenAI ha recentemente assunto Caitlin Kalinowski, ex responsabile della divisione occhiali AR di Meta, per guidare un nuovo team di robotica che dovrebbe testare robot – forse di forma umanoide – alimentati da sensori e AI personalizzati, in grado di interagire e prendere decisioni in modo simile agli esseri umani.

Chip personalizzati e computing quantistico

Scorrendo il documento, si trovano anche riferimenti a chip AI personalizzati e servizi per sfruttare le risorse di computing quantistico per ottimizzare le prestazioni dei modelli AI.

Da tempo si vocifera che OpenAI stia creando chip su misura per eseguire i suoi modelli di intelligenza artificiale. L’azienda ha una divisione dedicata alla co-progettazione di componenti per chip e punterebbe a portare sul mercato un chip personalizzato con i produttori di semiconduttori Broadcom e TSMC già nel 2026.

I piani di OpenAI per il computing quantistico sono più nebulosi, ma l’anno scorso la startup ha assunto un ex architetto di sistemi quantistici della startup PsiQuantum. Come ha notato The Register, il computing quantistico ha il potenziale per migliorare drasticamente l’efficienza dell’addestramento dei modelli AI grazie alla sua capacità di eseguire un vasto numero di calcoli simultaneamente.

Una roadmap in divenire o un’esplorazione a tutto campo?

Certo, le domande di marchio sono spesso scritte in modo volutamente ampio e non indicano necessariamente la roadmap di un’azienda. Quella di OpenAI potrebbe rivelare ambiti che la startup sta esplorando – o almeno, ha preso in considerazione. Ma quando – e se – qualcuna delle tecnologie menzionate arriverà sul mercato è impossibile dirlo con certezza.

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Pubblicato il
4 feb 2025
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