Oracle Roving Edge Infrastructure: hybrid cloud, ovunque

Oracle Roving Edge Infrastructure: hybrid cloud, ovunque

Oracle amplia la sua offerta Hybrid Cloud con l'introduzione della soluzione estrema di Roving Edge Infrastructure oltre a nuove OCI Dedicated Region.
Oracle Roving Edge Infrastructure: hybrid cloud, ovunque
Oracle amplia la sua offerta Hybrid Cloud con l'introduzione della soluzione estrema di Roving Edge Infrastructure oltre a nuove OCI Dedicated Region.

La “Roving Edge Infrastructure” (RED) è la novità annunciata pochi minuti fa da Oracle per ampliare il perimetro della propria offerta sul “cloud ibrido”. L’offerta, spiega Oracle, “porta i servizi infrastrutturali core a livello di edge grazie a dispositivi Roving Edge (RED, Roving Edge Device), dei nodi server portatili, rinforzati (“ruggedised”) e scalabili“. Ma non è questa l’unica novità del gruppo, dal quale giungono tre nuovi asset a disposizione per esigenze di vario tipo:

Oracle Roving Edge Infrastructure

La finalità perseguita dalla Oracle Roving Edge Infrastructure è quella di consentire alle aziende di tutto il mondo di gestire i carichi di lavoro ovunque ve ne possa essere necessità, anche in località remote, anche su piattaforme mobili, mezzi di trasporto (aerei, petroliere) o altri contesti estremi.

Il nuovo servizio si inserisce nella ricca offerta hybrid cloud di Oracle, che offre ai clienti più flessibilità e controllo sulle proprie implementazioni cloud rispetto ad altri provider. Aziende di tutto il mondo che si occupano di servizi finanziari, sanità, logistica, telecomunicazioni e organizzazioni del settore pubblico usano già le soluzioni Oracle di cloud ibrido nei loro percorso di migrazione al cloud, senza i compromessi in termini di scalabilità, sovranità dei dati e controllo che avrebbero dovuto accettare in passato.

Oracle Roving Edge Infrastructure

Oracle Roving Edge Infrastructure

Il concetto di “ibrido” viene dunque spinto alle estreme conseguenze, nel tentativo di raggiungere la copertura più totale delle aree o delle situazioni che possano presentarsi. Proprio attività nelle zone più remote, infatti, potrebbero richiedere importanti soluzioni cloud per centri di ricerca o per esplorazioni con finalità business. Di qui la necessità di ampliare l’offerta ed abbracciare contesti e necessità ulteriori, così che l’Oracle Cloud Infrastructure possa essere un punto di riferimento universale per quello che è quel cloud ibrido su cui il gruppo ha così fortemente scommesso.

“I clienti vogliono poter scegliere, quando si tratta di gestire i loro carichi di lavoro in cloud. Ognuno ha esigenze diverse di sovranità dei dati e scala, e c’è anche chi desidera ottenere on-premise la stessa esperienza di un cloud pubblico con tutti i servizi Oracle. Oracle Roving Edge Infrastructure è solo l’ultimo esempio di ciò che siamo in grado di fare, e permette di fornire servizi di infrastruttura core nei luoghi più remoti” ha spiegato Clay Magouyrk, executive vice president, Oracle Cloud Infrastructure: “La nostra offerta per il cloud ibrido, essenzialmente, crea una “cloud region” con le caratteristiche, le modalità e nella località di cui ha bisogno il cliente“.

Oracle Roving Edge Infrastructure: caratteristiche

Dal punto di vista tecnico, le soluzioni Roving Edge Infrastructure spostano in loco parte del lavoro agendo all’interno di nodi server ruggedized per attività quali “le inferenze machine learning, l’integrazione e replicazione dei dati in tempo reale, le analytics aumentate, il data warehousing query-intensive“. Le unità sono completamente mobili e indipendenti dalla connettività, dotate di 40 OCPUs, 512 GB di RAM, 61 TB di storage e un costo che parte da 160 dollari per nodo al giorno (con moduli da 5 a 15 nodi per singolo cluster).

OCI Dedicated Region

Ulteriore ampliamento dell’offerta del gruppo consta in quello che è un nuovo concetto di “cloud region”, declinato da Oracle alla singola realtà aziendale. Ciò implica la creazione di una soluzione dedicata, direttamente all’interno del datacenter dell’azienda, ma con tutte le prorogative proprie di una vera e propria Cloud Region.

OCI Dedicated Region

Spiega Oracle: “Offre tutti i servizi cloud di seconda generazione Oracle, inclusi Autonomous Database e le applicazioni Oracle Cloud, ma all’interno del data-center del cliente – a un costo di partenza di soli 500.000 dollari al mese.   Le grandi aziende ottengono così lo stesso set completo di moderni servizi cloud, le API, le garanzie SLA leader di settore, l’eccezionale rapporto tra costo e performance e i più elevati livelli di sicurezza propri delle cloud region pubbliche Oracle – ma dentro i loro data-center“.

VMware

Terzo importante tassello degli annunci odierni di Oracle per l’ampliamento dell’offerta del gruppo consta in un peculiare approccio a VMware, per il quale viene offerto un ambiente dedicato per spostare facilmente e velocemente i carichi di lavoro in produzione VMware in OCI usando strumenti già noti in azienda.

La soluzione offre la stessa esperienza sia in cloud sia nei data center on-premise e si integra in modo fluido con l’infrastruttura cloud Oracle di seconda generazione, incluse le implementazioni di Dedicated Region Cloud@Customer. Con Oracle Cloud VMware Solution I clienti hanno completo accesso e controllo per il loro ambiente VMware – incluso il root access – così da poter controllare pienamente il cluster, gestirlo e anche scegliere se e quando aggiornare elementi dello stack.

Performance, controllo, ma soprattutto la possibilità di gestire costi e carichi di lavoro in modo preciso.

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Pubblicato il
9 feb 2021
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