OSDL tra licenziamenti e cambio di CEO

OSDL tra licenziamenti e cambio di CEO

Stuart Cohen lascia ma c'è ancora molto da fare, il ridimensionamento della struttura imposto dagli sponsor non taglia le ali ad importanti progetti in via di sviluppo
Stuart Cohen lascia ma c'è ancora molto da fare, il ridimensionamento della struttura imposto dagli sponsor non taglia le ali ad importanti progetti in via di sviluppo

Portland (USA) – Continuando quel processo di ristrutturazione iniziato oltre un anno fa, l’ormai celebre Open Source Development Labs ( OSDL ) ha lasciato a casa altri nove impiegati, rimanendo così con uno staff di 19 persone. L’organizzazione non profit dovrà fare anche a meno del suo CEO, Stuart Cohen, che ha rassegnato le dimissioni per iniziare una nuova carriera in una società di venture capital.

Cohen ha affermato che il suo ritiro non ha alcuna relazione con i tagli al personale, ma risulta evidente che in OSDL sono in atto cambiamenti molto profondi : cambiamenti che riflettono quelli avvenuti sul mercato open source durante la prima metà di questo decennio, e che hanno visto tra i protagonisti proprio quelle stesse società – Intel, IBM, HP, Nokia, Novell e Red Hat su tutte – che sponsorizzano OSDL.

“Dal momento che Linux è ormai divenuto un sistema operativo mainstream, la nostra mission iniziale, che era di accelerare l’adozione di Linux, è oggi mutata”, ha spiegato OSDL in un comunicato. “Il nostro intento è ora quello di focalizzarci su un numero inferiore di progetti, selezionandoli tra quelli che possono avere il maggiore impatto (sull’industria, NdR) e che possono meglio soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei nostri membri”.

Stuart Cohen Quando ODSL venne fondata, nel tardo 2000, il suo scopo primario era quello di migliorare vari aspetti di Linux per promuoverne l’uso nel settore enterprise. Da allora i suoi labs di Portland – a cui, più di recente, si sono aggiunti quelli di Pechino e Tokyo – mettono a disposizione degli associati gli strumenti hardware e software necessari per testare e personalizzare le soluzioni open source. Oggi l’organizzazione sta riducendo sensibilmente le risorse dedicate all’attività di sviluppo e testing – da qui i tagli al personale – per concentrarsi sugli aspetti economici e giuridici : ad esempio, eliminare quelle barriere che, specie nel settore governativo, possono ancora costituire un freno all’adozione di Linux e del software open source.

OSDL sta cercando di risolvere le complesse e delicate problematiche relative alle licenze e ai brevetti , e per farlo intende fornire agli sviluppatori e agli utenti di software open source maggiori protezioni legali. L’organizzazione intende così espandere quell’iniziativa, lanciata lo scorso anno con il nome Patent Commons Project , che tra le altre cose si occupa di catalogare le tecnologie aperte e libere da royalty.

Tra le iniziative che richiedono lo sviluppo di codice, OSDL continuerà a portare avanti il progetto Portland , il cui scopo è quello di migliorare l’interoperabilità tra GNOME e KDE.

I cambiamenti che stanno interessando OSDL non hanno toccato né il papà del Pinguino, Linus Torvalds , né il suo braccio destro, Andrew Morton, che conservano il loro ruolo di coordinatori dello sviluppo del kernel di Linux e di consulenti tecnici.

Nuovo CEO di OSDL è stato nominato Mike Temple, che prima occupava la carica di chief financial officer.

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Pubblicato il
6 dic 2006
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