Daniel Goncalves, ventiseienne tecnico informatico di Union Township, nel New Jersey, ha confessato di aver rubato il nome di dominio “P2P.com” ai legittimi possessori e di averlo rivenduto a un compratore ignaro dello status “illegale” della proprietà virtuale. Per Goncalves si prospetta ora la galera, fissando un precedente di notevole importanza visto che per la prima volta un ladro di domini viene perseguito e arrestato negli USA .
L’hacker “black hat” era già stato arrestato (e poi rilasciato su cauzione) più di un anno fa con l’accusa di aver compromesso la mailbox dei proprietari di P2P.com , i coniugi Albert e Lesli Angel. Dall’indirizzo di posta Goncalves era poi riuscito a recuperare le credenziali di accesso all’account Godaddy connesso al dominio, trasferendone il controllo a un altro account Godaddy da lui controllato.
Il dominio P2P.com era infine capitato nelle mani del giocatore dell’NBA Mark Madsen, che lo aveva acquistato su eBay al prezzo di oltre 111mila dollari ignaro del fatto che si trattasse di “refurtiva” virtuale . La caparbietà dei legittimi proprietari del dominio unita al coinvolgimento delle autorità giudiziarie del New Jersey hanno però portato all’individuazione del responsabile del furto, che pare avesse un debole per il lusso e le vanterie delle proprie imprese.
A un anno di distanza dal suo arresto, Goncalves decide ora di dichiararsi colpevole del reato ascrittogli, consentendo al procuratore di chiedere una dura sentenza di condanna che preveda una pena detentiva di cinque anni e il pagamento dei danni provocati dal suo agire. Dopotutto non capita tutti i giorni di poter cogliere un ladro di domini e farlo giudicare dalla legge, e l’industria del settore non potrà che accogliere con favore questa “prima volta” assoluta su territorio statunitense.
Alfonso Maruccia