Il 51% del capitale sociale di PagoPA è passato sotto il controllo dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), mentre il restante 49% è ora nelle mani di Poste Italiane. L’annuncio ufficiale è arrivato nei giorni scorsi. Le due realtà hanno esercitato i diritti di opzione per l’acquisto dell’intero capitale sociale dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Manca solo il via libera da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Zecca e Poste Italiane controllano PagoPA
Nel suo comunicato, IPZS cita direttamente IT-Wallet, precisando che tra gli obiettivi dell’operazione c’è proprio quello di consolidarne lo sviluppo. Assisteremo dunque a un’accelerata per quanto riguarda l’integrazione di nuovi documenti nell’app IO? Un’altra finalità è quella legata ai servizi digitali della pubblica amministrazione.
L’acquisto delle partecipazioni è costato complessivamente circa 500 milioni di euro. Queste le parole del presidente Paolo Perrone.
L’ingresso in PagoPA rafforza una scelta industriale chiara: IPZS si candida oggi a essere una piattaforma di consolidamento delle attività digitali della PA, con l’obiettivo di rendere i servizi pubblici più semplici, efficienti e degni della fiducia di cittadini e imprese.
Poste Italiane, già il più importante gestore SPID in termini numerici, mira a generare valore
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L’obiettivo è favorire la diffusione capillare dei servizi e dei pagamenti digitali, contribuendo al tempo stesso a ridurre progressivamente il digital divide.
Sappiamo che il 2026 ormai alle porte sarà un anno importante per quanto riguarda il portafoglio digitale europeo (European Digital Identity Wallet). Staremo a vedere se e in che modo questa mossa potrà in qualche modo favorire l’Italia, che su questo fronte ha giocato d’anticipo lanciando il suo IT-Wallet già a fine 2024.
Tra i progetti gestiti da PagoPA non c’è solo l’app IO, ma anche e soprattutto il circuito pagoPA dedicato ai pagamenti in favore della pubblica amministrazione. Tra gli altri ci sono anche la nuova piattaforma PARI per i bonus e SEND per le notifiche digitali.