Parricidio? Colpa di un videogioco

Parricidio? Colpa di un videogioco

Un 14enne uccide il padre, i parenti della vittima cercano di incolpare un noto videogioco già finito al centro di dure polemiche: GTA Vice City. Richiesta di danni da 600 milioni di dollari per Rockstar Games e Take2 Interactive
Un 14enne uccide il padre, i parenti della vittima cercano di incolpare un noto videogioco già finito al centro di dure polemiche: GTA Vice City. Richiesta di danni da 600 milioni di dollari per Rockstar Games e Take2 Interactive

Grand Theft Auto, la nota serie di videogiochi creata da Rockstar Games , è di nuovo nell’occhio del ciclone. Dopo le innumerevoli polemiche e diatribe per la natura violenta e sessista del gioco, i produttori del celeberrimo titolo devono affrontare un’accusa particolarmente scottante, quella di aver avuto un ruolo addirittura in un omicidio .

Una famiglia dell’Alabama, infatti, ha voluto sporgere denuncia contro Take2 Interactive , che gestisce Rockstar Games, per un dramma consumatosi all’interno delle mura domestiche: un giovane di 14 anni ha ucciso il padre “perché troppo avvezzo alla violenza contenuta nei videogiochi della serie GTA”, sostengono gli avvocati dei parenti della vittima.

La richiesta di risarcimento danni inoltrata a Take2 Interactive ammonta a ben 600 milioni di dollari . Cody Posey, il parricida, avrebbe sviluppato una sorta di ossessione per le cruente sparatorie mostrate nelle fasi di gioco di GTA. “Se non avesse avuto questa ossessione”, ha detto l’avvocato Jack Thompson, “non avrebbe sicuramente ucciso il padre”. Il giovane ha sparato al genitore dopo aver ricevuto uno schiaffo.

Thompson ha dichiarato all’agenzia AP che i creatori di GTA “hanno attentato alla sicurezza pubblica nel momento in cui hanno iniziato a vendere il gioco” e che il rischio di un “effetto emulazione” avrebbe dovuto tenere a freno la pubblicazione del titolo.

La software house che ha realizzato GTA ha fatto sapere che è pronta a difendere fino all’ultimo i propri interessi e secondo i portavoce dell’azienda si tratta di un caso estremamente controverso. Gli studi empirici sugli effetti dei videogiochi sono piuttosto contrastanti: alcuni ricercatori sostengano l’assoluta innocuità dei videogiochi cruenti, mentre altri sono convinti che l’esposizione prolungata a simulazioni violente possa causare alterazioni nello sviluppo comportamentale dell’individuo.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
28 set 2006
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