Il "pezzotto" per IPTV e calcio attira 5 milioni di italiani

Il "pezzotto" per IPTV e calcio attira 5 milioni di italiani

Il pezzotto per accedere a IPTV e calcio in maniera illegale attira 5 milioni di italiani in tutta la penisola: le autorità riusciranno a fermarlo?
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Il pezzotto per accedere a IPTV e calcio in maniera illegale attira 5 milioni di italiani in tutta la penisola: le autorità riusciranno a fermarlo?

A pochi giorni dall’accordo tra DAZN e SIAE per l’utilizzo di brani musicali durante la trasmissione di eventi sportivi live e on demand, si torna a parlare del calcio in Italia in seguito a una interessante analisi condivisa nell’edizione del 7 marzo de La Repubblica. Ancora una volta, la questione del “pezzotto” e delle IPTV torna protagonista di accese discussioni relative al futuro dello streaming legale e illegale di sport e servizi TV a pagamento.

Il pezzotto fa ancora paura

Gli ultimi numeri pubblicati dal quotidiano sono spaventosi: nella penisola italiana si contano circa 5 milioni di fedeli utenti del pezzotto. Per chi non lo sapesse, si tratta di un decoder venduto a cifre tra 20 e 300-400 euro che consente di accedere a Netflix, Prime Video, DAZN e altre piattaforme di streaming con un singolo abbonamento a un prezzo nettamente ridotto.

DAZN

L’accesso illegale ai servizi di streaming avviene tramite comodi pagamenti con la carta di credito – naturalmente tracciabile – e, per di più, la qualità delle trasmissioni è sensibilmente migliore rispetto ai canali ufficiali. Bastano le credenziali condivise dai gestori delle apposite reti del pezzotto, e il gioco è fatto. A controllare il corretto funzionamento del sistema sono fornitori di servizi cloud stranieri, i quali accolgono senza pensarci due volte le notevoli e succose proposte dei pirati dei canali TV, essendo il servizio da loro offerto fondamentalmente legale.

L’operazione Gotha

Bloccare l’intero network di decoder IPTV illegali è arduo, e sia Sky che DAZN lo sanno fin troppo bene: per ordinare lo spegnimento delle sorgenti irregolari segnalate serve, infatti, l’ordine di un giudice, che spesso giunge in ritardo rispetto alla registrazione di attività anomale durante la trasmissione di eventi sportivi.

In alcuni casi la catena di operazioni illegali è stata fermata con successo: ad esempio, l’operazione Gotha della Guardia di Finanza ha bloccato con successo un giro di 900.000 utenti spartiti in 22 città circa, richiedendo risarcimenti anche ai consumatori oltre che ai fornitori del servizio, i quali hanno recato un totale di 30 milioni di danni mensili.

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Pubblicato il
8 mar 2023
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